“La vicesindaco Galbiati, a proposito dell’iniziativa contro le mafie, parla di ‘anno zero’ per Cantù nella lotta contro queste organizzazioni criminali. Ma si sbaglia, forse confusa dal susseguirsi di incarichi di sindaco e vicesindaco, Arosio, Maspero,Galbiati, e si è persa alcuni passaggi: qui siamo a meno uno”, attacca così Roberto Bianchi, segretario del Circolo Pd di Cantù, commentando la giornata di sabato e la posizione della vicesindaco.
“La sua Giunta ha visto un assessore bollare fatti andati a processo per ‘ndrangheta come bullismo – prosegue Bianchi –. È la stessa Giunta che ha attivato l’Osservatorio per la legalità allo scadere della sua attività politica e soprattutto è quella che non si è costituita parte civile nel processo contro l’ndrangheta a Cantù. La vicesindaco deve quindi recitare il mea culpa per tutti questi episodi, ammettere che la sua amministrazione poteva fare meglio, e solo allora i conti saranno a zero e la giornata di sabato, piena di positività, sarà il punto di partenza per iniziare un percorso comune”.
Anche perché, secondo il segretario Pd, i segnali allarmanti persistono, come “l’ennesimo incendio nella discarica di Mariano Comense, solitamente una delle operazioni tipiche delle mafie organizzate, dove già in passato il sindaco aveva fatto denuncia verso ignoti. Che sia o non sia così, indagherà chi di dovere, è un segnale. Si sappia però che la manifestazione anti ‘ndrangheta di sabato scorso a Cantù ha smosso le coscienze e, qualsiasi cosa succeda, i cittadini saranno pronti e più che attenti”.
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