Riproponiamo una grande giornata nazionale ed europea di manifestazioni contro la guerra.

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Controcultura Spazio aperto Be.Brecht - Il 6 giugno scorso lanciavamo questo appello in risposta alla più grande esercitazione militare a guida statunitense dal dopo guerra fredda, esercitazione allora in corso dai Paesi baltici al Nord Africa, passando per i Balcani: 27 eserciti, 28.000 militari. Oggi lo riproponiamo con urgenza considerando i nuovi venti di guerra che si stanno addensando in Europa: la crisi attuale al confine dell’Ucraina.
Il tempo corre. È moralmente ineludibile protestare, manifestare, impegnarsi, incontrarsi, lavorare, discutere, fare propaganda per una prima grande manifestazione, a cominciare da pochi per diventare migliaia di migliaia. Anche uno, due, tre persone con uno, due, tre cartelli che manifestano in una piazza sono una testimonianza essenziale.
L'ignavia, l’indifferenza sono un’infame complicità degna dell'inferno.
L’ignavia è un male dell’epoca se consideriamo che qualche miliardo, un miliarduccio almeno di uomini tacciono e accettano nell’ ignavia il fatto che 26 miliardari posseggano la ricchezza di 3,8 miliardi di persone.
Per le donne, gli uomini, cittadine e cittadini degni tutto questo è inaccettabile, può avere una sola risposta: un’opposizione intransigente senza se e senza ma.
Proponiamo di riprendere e rinnovare l’impegno della grande esperienza di lotta dei movimenti contro la guerra, contro la NATO, per la pace e la giustizia sociale e ambientale. Nel 2003 tre milioni di donne, uomini, giovani e bambini scesero in piazza contro la guerra in Iraq.
Questo impegno non è moralmente e culturalmente rinviabile. Rinnoviamo la lotta imparando dalle sconfitte. I bambini ci guardano, è nostro dovere lottare per un futuro di pace e di gioia di vivere.
A tutte le sorelle e i fratelli, le compagne e i compagni, le cittadine e i cittadini, tutte le associazioni e le realtà impegnate contro gli imperialismi in guerra e sempre incinti di una tendenza alla guerra guerreggiata, proponiamo di iniziare a prospettare assieme la preparazione di una grande giornata nazionale ed europea contro la guerra con manifestazioni contemporanee ognuno nelle sue città.
Qualsiasi guerra dei grandi capitalisti è una guerra contro i poveri, contro i popoli, contro l’umanità.
La guerra dei poveri, di qualsiasi colore, contro i ricchi, di qualsiasi colore, è l'unica guerra giusta.
Siamo in tanti, impegniamoci perché si possa arrivare a un forte e grande ciclo di lotte.
Un forte abbraccio fatto di speranza, solidarietà e impegno concreto.
Aux armes, citoyens!
Formez nos bataillons !
(Nota informativa per il Ministro dell'interno: trattasi di una citazione più che bicentenaria dalla Marsigliese, canto rivoluzionario della borghesia francese in armi contro l'assolutismo monarchico, in attesa di trovarne uno nostro contro l'internazionale delle borghesie imperialiste. )

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