Paco – PROGETTO PER AMMINISTRARE COMO
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c/o Setalmoda, Via dei mulini 3, 22100 Como
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02.10.2009
Permetteteci di esprimere la nostra rabbia e la nostra indignazione. Lo diciamo, lo gridiamo, come gente impegnata in politica, (ad esempio come promotori del referendum della scorsa estate sul dormitorio), lo diciamo e lo gridiamo come cittadini di questa città: questa amministrazione oltre al muro fisico sul lago crea il “muro” della disattenzione agli altri, dell’emarginazione.
Lo sgombero dello stabile di ieri in Via Tommaso Grossi, non è stata una bella cosa, anzi è stata una cosa scandalosa, il solito sistema tipo “retata”, che non risolve nessunproblema e anzi ne crea altri.
Si, perché quelle persone, e sottolineiamo persone, che dormivano e vivevano in quella fatiscente struttura, sono persone in difficoltà, persone che forse non trovano casa, lavoro, persone sole.
L’agire dell’attuale amministrazione di questa città, in quel modo significa ancora una volta, l’agire senza alcun progetto, senza rispetto, senza alcuna capacità di riconoscere le diversità e le difficoltà.
La ricca Como, ancora una volta nasconde i suoi poveri, li emargina. La ricca Como ancora una volta, tratta il diverso come un nemico, di qualsiasi parte sia (italiano, straniero, integrato, non integrato...).
La ricca Como non affronta i problemi: in una situazione difficile ed impegnativa sul piano economico e sociale, al posto di una politica di integrazione, che tenta di governare o limitare i Problemi legati alle diversità e alle difficoltà, usa la forza, non l’intelligenza, non la politica dei diritti, dell’attenzione verso i più deboli, dell’integrazione.
Ancora una volta emerge il problema di un dormitorio, o di piccole strutture, che devono essere aperti tutto l’anno. Serve una struttura, secondo noi minima, per poter “lavorare” poi sull’integrazione, sull’inserimento e sul reinserimento di tante persone che ora si sentono emarginate.
Ancora una volta si dimentica che il bene della nostra città, sta nella possibilità che tutti abbiano una vita dignitosa, serena, nel rispetto, nella concordia di ciascun abitante.
Ancora una volta è stata fatta una scelta che non condividiamo e che rifiutiamo.
La città si amministra in altro modo: una città si dimostra per l’uomo, a misura d’uomo,
quando riconosce e lavora per i diritti dei più deboli.
Siamo convinti che molti comaschi condividono oggi la nostra rabbia e la nostra vergogna.
E che oltre al muro del lungolago, vogliono abbattere il muro dell’indifferenza che questa Amministrazione con questi metodi e con queste soluzioni, crea.
Luigi Nessi, portavoce di PACO - Progetto per Amministrare Como
Incaricato delle problematiche sociali