“Quello dei rider, dei cosiddetti lavoratori del gig economy, è un problema che va affrontato anche dal punto vista regionale. Oggi in Commissione antimafia il M5S presenterà un’osservazione al Piano Regionale Sviluppo di Regione Lombardia con l’obiettivo di prevenire il caporalato e ogni forma di sfruttamento sul lavoro. Ora, se consideriamo le condizioni in cui lavorano i rider delle più grandi aziende di food delivery, a cottimo, senza nessuna tutela, con i costi del mezzo di trasporto a proprio carico, al freddo glaciale d’inverno e sotto il sole cocente d’estate, non dovremmo considerare questo lavoro una forma di caporalato 4.0?”, così Dario Violi, consigliere regionale del M5S Lombardia.
“’Normare’ questo lavoro non significa giustificare una pratica borderline, ma inserire tutte quelle tutele e quei meccanismi (ferie, contratti di lavoro subordinato) che renderebbero il lavoro legale e garantirebbero la dignità dei lavoratori, ed è in questa direzione che si sta muovendo il Ministro del Lavoro Luigi Di Maio. Non ci faremo intimidire dalle minacce delle aziende che hanno scrupoli solo per i fatturati e mai per i diritti dei lavoratori. Anche in Lombardia stiamo pensando a una regolamentazione degli obblighi delle aziende verso i lavoratori, che non sono degli oggetti da prendere, spostare e sottopagare per offrire un servizio sotto costo, perché dove c’è un servizio sotto costo c’è sempre la dignità calpestata di un lavoratore”.
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