“Forse l’assessore Bella dovrebbe frequentare di più Como. Solo così si renderebbe conto che molti interventi sono già stati fatti”, lo dicono all’unisono Stefano Fanetti, Patrizia Lissi e Gabriele Guarisco, consiglieri comunali del Pd, a proposito dell’ennesima polemica con scontro diretto in Commissione sull’abbattimento delle barriere architettoniche.
“Anche perché sul Peba il percorso che l’amministrazione comunale sta portando avanti, sia pure lentamente, è quello impostato dalla Giunta Lucini, che aveva avviato il percorso”, insistono i tre esponenti dem.
Dal 17 al 19 aprile i lavoratori di scuola e pubbliche amministrazioni voteranno per eleggere i propri rappresentati sindacali.
Per quanto riguarda la funzione pubblica, saranno circa 7800 le persone in tutta la provincia chiamate a esprimere la propria preferenza (tra funzioni centrali/Stato, enti locali e sanità).
La Fp Cgil di Como ha ottenuto un risultato soddisfacente presentando 99 liste con 254 candidati. Questo voto determinerà per i prossimi tre anni anche la misurazione della rappresentatività dei sindacati e il peso che avranno nei tavoli di trattativa a livello locale. "Per il Pubblico impiego è un periodo di grande fermento - spiega Alessandra Ghirotti, segretaria provinciale Fp CgilC omo - con la
Una serie di fatti che vanno dalla chiusura del reparto di chirurgia dell’Ospedale S. Anna , alla mancata nomina di assessori provenienti dal territorio comasco in regione e per finire alla scelta incomprensibile dell’ATS dell’ Insubria di organizzare la giornata per la sicurezza che si svolgeva su entrambi i territori di competenza, solo a Varese, è la certificazione di una noncuranza nei confronti di Como che crediamo non sia accettabile né giustificabile oltre.
Con la fine della cosiddetta “emergenza freddo”, la città di Como costringe nuovamente alla precarietà assoluta un consistente gruppo di persone – “senza fissa dimora”, italiani o migranti che siano –, evidenziando così l’insufficienza non solo delle strutture di accoglienza del territorio ma anche la debolezza del suo pensiero, della sua capacità di far fronte alle “sfide” della contemporaneità reale.
In gioco sono vite reali, persone che si trovano fare i conti con situazioni gravi, a volte drammatiche, in un contesto che peggiorerà ulteriormente a fine aprile, quando altre strutture “stagionali” smetteranno di funzionare.
Ci avevano provato durante la campagna elettorale quanto sono comparsi per provare a raccogliere le firme per presentarsi alle elezioni e oggi sono tornati. Casa Pound, fino ad ora totalmente inesistente a Como e provincia, prova a raccattare consensi seminando odio ed intolleranza in quella che è sotto gli occhi di tutti una città di frontiera. E’ con preoccupazione che come Osservatorio Democratico sulle nuove destre segnaliamo come, in un territorio dove CPI non ha il benché minimo radicamento ci sia da parte dei “fascisti del terzo millennio” un chiaro disegno e di come stiano provando a raccattare consensi urlando a tesi deliranti quali invasione, sovranità nazionale ecce ecc. Siamo a conoscenza che è già accaduto in altre città della Lombardia, città dove non esistevano fino a poco prima, ed il quadro della situazione è stato lo stesso, fino ad arrivare poi ad aprire delle sezioni di quel partito che ribadiamo dovrebbe essere messo immediatamente fuori legge.
La gestione "pubblica" dell'acqua in provincia di Como è approdata a un punto critico.
Si corre il rischio di vanificare impegno e lavoro di anni per realizzare la società Como Acqua srl, pronta da mesi a diventare operativa.
Il ritardo, conseguente al veto posto al nastro di partenza della Società da alcuni Sindaci neo-eletti, tra i quali figura anche il Sindaco di Cantù, blocca, inoltre, nuove assunzioni e finanziamenti.
Le questioni sollevate dovrebbero ormai essere risolte ma tutto è ancora fermo e il rischio che non sia rispettata la volontà, espressa dai cittadini con il referendum del 2011, diventa sempre più concreto.
Affinché la gestione rimanga nelle mani dei Sindaci e di un gestore pubblico, per scongiurare l'affidamento a un gestore privato, il Comitato Comasco Provinciale per l’Acqua Pubblica in questi mesi ha seguito attivamente – come ha sempre fatto, fin dalla raccolta firme per il referendum svoltosi nel 2011 – gli ultimi avvenimenti con iniziative e comunicati e il 12 gennaio c.a. ha chiesto un incontro urgente con il Sindaco di Cantù; non ricevendo alcuna risposta il Comitato ha sollecitato l’incontro in data 25 febbraio.
A tutt’oggi non è giunta nessuna risposta da parte dell’amministrazione canturina.
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