La maggioranza di centrodestra ha bocciato, nella seduta di consiglio comunale di ieri sera, la mozione del Pd sull’attacco xenofobo a Como senza frontiere. L’atto recitava: “Il consiglio comunale di Como esprime la più netta riprovazione e condanna dell’attacco ai principi di solidarietà, non violenza, antirazzismo e antifascismo che l’irruzione del 28 novembre 2017 rappresenta e la ferma solidarietà ai membri della rete Como senza frontiere per l’atto di aggressione subito. Impegna altresì il sindaco a farsi latore della presente mozione presso i responsabili della rete Como senza frontiere”.
Un simbolo, più che altro, ma dal significato profondissimo. Tant’è che di fronte alla scelta del sindaco Landriscina di astenersi, Patrizia Lissi, consigliera comunale del Pd che è intervenuta per presentare la mozione, ha “ringraziato il sindaco per aver disapprovato, durante l’intervento in Aula, questo grave episodio, ma ho anche chiesto che tutto il consiglio fosse unito nella condanna di questo fatto grave, per non permettere che rimanga l’idea che in questa città ci possa essere una tolleranza verso fatti del genere”.
La ristorazione scolastica del comune di Como, un servizio erogato in forma diretta, costituisce indubbiamente un fiore all’occhiello dell’amministrazione cittadina.
La gestione interamente pubblica garantisce un controllo di qualità dei cibi, una continua interazione con le famiglie utenti e progetti di educazione alimentare che si ripetono annualmente.
Gli indicatori numerici sono importanti: 17 cucine per la preparazione dei pasti che servono 43 refettori presenti nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie.
Il personale adibito sfiora le 110 unità e si cimenta nella elaborazione di una media che tocca i 4000 pasti giornalieri.
Nel corso degli anni il servizio ha visto importanti interventi di ammodernamento, con la costituzione delle cosiddette mini-linee ed un adeguamento continuo a livelli di controllo quali-quantitativi sempre più raffinati. Basti pensare, a tal proposito, alle diete speciali, all’utilizzo di prodotti biologici ed a chilometro zero, alle certificazioni prodotte secondo le normative europee.
Il combinato disposto della riforma Fornero e del reiterato blocco delle assunzione consiglia un’ulteriore operazione di razionalizzazione.
Da tempo le organizzazioni sindacali sono impegnate a sollecitare l’amministrazione ad intraprendere un percorso che metta in sicurezza servizio e personale.
Valorizzazione e responsabilizzazione delle risorse umane di tutte le professioni sanitarie, sociosanitarie e sociali con l'obiettivo di ottenere una costante evoluzione della loro professionalità
a beneficio del SSL; Articolo 2 comma 1, lettera m della Riforma Sanitaria Lombarda (Legge 23) Principio lodevole ma in buona parte disatteso, perché ancora una volta sono le Lavoratrici e i
Lavoratori della ASST Lariana a pagare il prezzo più alto.
Una situazione non più sostenibile, che richiede soluzioni strutturali non più rinviabili, questa la richiesta emersa dalle assemblee con le Lavoratrici e i Lavoratori della ASST Lariana.
Più volte abbiamo esplicitato alla Direzione le criticità organizzative e gestionali presenti in Azienda, cercando in modo responsabile e collaborativo di individuare possibili soluzioni con modalità
innovative partecipando a percorsi formativi e tavoli tecnici.
La Direzione Generale dichiarava in data 2 novembre 2017 alle parti, che la spesa del costo del Personale riferita all’anno 2017, era stata aumentata di 2 milioni di euro rispetto al precedente anno
2016.
Le scriventi si domandano: “dove sono finiti questi 2 milioni di euro di Personale in più, se a tutt’oggi la Direzione riduce il numero in turno del Personale Sanitario? riferito ai contingenti minimi in caso
di sciopero?” Alla carenza di personale ormai evidente, la situazione è ulteriormente aggravata dalla mancanza di soluzioni organizzative (che sfociano in una iperproduzione di ordini di servizio e di oltre 100.000 h di straordinario per l’anno 2017) e dalla mancata presa in carico di una serie di problematiche poste dalla RSU e OO.SS (tutti atti documentabili dalle note e missive inoltrate).
Il pronto soccorso è ormai visto come una specie di girone infernale, ma nessuno si pone il problema di comprendere a fondo le ragioni, I concorsi vanno deserti e le domande di congedo e trasferimento
sono in aumento.
“Dopo solo un mese, la nuova rotatoria davanti all’Iperal appena inaugurato, a Monteolimpino, è già una groviera e rappresenta un pericolo per i moltissimi mezzi che ci passano quotidianamente”, lo denunciano Stefano Fanetti, capogruppo del Pd in consiglio comunale, e Barbara Cereghetti, segretaria del Circolo di Monteolimpino.“Come ogni volta che si apre un nuovo centro commerciale, i lavori per la viabilità spettavano all’azienda che ha realizzato il progetto – spiegano i due esponenti Pd –. Di fatto, il 10 dicembre una ditta incaricata ha finito di posare l’asfalto, ma oggi quello della rotatoria di accesso al supermercato si sta già sgretolando”.I buchi si vedono a occhio nudo e rischiano di provocare danni ai mezzi che passano, sia dei residenti che dei molti che vanno e vengono dal confine con la Svizzera come traffico di passaggio. “Non solo è brutto da vedere, ma è anche pericoloso per auto, motocicli, pedoni… Probabilmente, l’asfalto non è adeguato ai carichi previsti”, insiste Cereghetti.
“L’iter del Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche non solo è già stato avviato, ma erano già anche stati stanziati 190mila euro per il 2017. Quindi, la Giunta Landriscina non deve fare altro che dare corso alla nostra programmazione. Nulla di più”, lo ribadisce Patrizia Lissi, consigliera comunale del Pd, dopo averlo già fatto presente durante la seduta d’Aula e dopo le notizie apparse in queste ore sui mass media. “Un conto è stato votare e appoggiare la mozione dei cinquestelle che sollecitava la messa in opera di un piano – le fa eco il collega Gabriele Guarisco –. Un altro sono le parole del vicesindaco che sostiene non esserci nulla in proposito e che una commissione preposta lavorerà per produrre un programma. I documenti parlano chiaro: nel Piano esecutivo di gestione del responsabile del settore Gestione reti stradali, uno degli obiettivi è proprio il Peba”.
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