Un incontro per discutere dei cambiamenti delle mafie nel territorio, dal sequestro di Cristina Mazzotti ai giorni nostri. È questo il tema della serata che si terrà giovedì 3 maggio alle ore 21 nella Sala consigliare di Eupilio (via Strambio n. 9). Nel corso dell’appuntamento, che ha appunto per titolo “La ‘ndrangheta, dal sequestro di Cristina Mazzotti ad oggi”, si vuole dibattere sulla presenza dell’organizzazione criminale in Brianza e in Lombardia, dagli anni ’70 fino ad arrivare ai giorni nostri.
L’incontro, realizzato in collaborazione con la Fondazione Cristina Mazzotti, è il quarto ed ultimo appuntamento della Rassegna "4 colpi alla 'ndrangheta", organizzata dal Circolo Ambiente "Ilaria Alpi", in collaborazione con le Biblioteche comunali di Erba, Eupilio, Merone e Ponte Lambro e il patrocinio dei rispettivi Comuni.
All’incontro del 3 maggio interverranno tre relatori.
In primis la professoressa Eleonora Montani, docente di criminologia e ricercatrice di diritto penale all’Università Bocconi; ha studiato e approfondito in modo particolare la criminalità organizzata ed economica e i fattori di genere nel crimine. È giudice esperto al tribunale di sorveglianza e come avvocato penalista ha assistito vittime di violenze e abusi sessuali.
di Fabrizio Baggi
per la Redazione dell’Osservatorio Democratico sulle nuove destre di Como e provincia
Siamo a Dongo, un piccolo comune della Provincia di Como, un piccolo Comune che ha però una grandissima valenza storica. Stiamo infatti parlando del paese dove di fatto si è conclusa la dittatura fascista.
Ogni anno, tra il 28 ed il 29 aprile, con la scusa di commemorare i morti di Salò, l’ultradestra neofascista della peggior specie inscena a Dongo ed a Giulino di Mezzegra manifestazioni apologetiche dove simbologie, gestualità e paccottiglia fascista vengono sfoggiate indisturbate sotto gli occhi di tutte e tutti.
Non parla, mai.
È un ragazzo con fragilità psicoloogica notevole.
Ora sta dormendo nell acqua, non si riesce a spostare ne a coprire.
Non dovrebbe stare per strada,
Nessno dovrebbe stare per strada
E il simbolo di questa prima ingiusta notte
Dichiarazione di Pierluigi Tavecchio – Segretario Provinciale del Prc/SE Como in merito alla mancata partecipazione di Rifondazione Comunista alla trasmissione “Nessun Dorma” edita da Espansione TV di venerdì 27 aprile. «Apprendo con rammarico e indignazione la notizia, diffusa anche attraverso annunci pubblicitari della vostra emittente – dichiara Tavecchio - che la trasmissione “Nessun Dorma” di venerdì 27 aprile, alla quale sono stato invitato, vedrà anche la presenza di esponenti di Forza Nuova.
Questa organizzazione, come è noto, si ispira chiaramente al fascismo nei suoi deliranti proclami basati su un nazionalismo violento, sul razzismo, sulla soppressione di ogni forma di diversità culturale religiosa e sociale.
Più di un anno fa ci eravamo fatti promotori di un appello in difesa della libertà di stampa e per la difesa dei giornalisti del Caffè sotto accusa. Un appello che aveva raccolto migliaia di firme a difesa dell’indispensabile ruolo dell’informazione e delle inchieste giornalistiche.
Il Caffè aveva svolto inchieste che sollevavano interrogativi, tuttora irrisolti, fondamentali dal punto di vista dell’interesse pubblico: salute, sanità, sicurezza delle cure.
Quegli interrogativi andavano a toccare, come e logico e normale che sia in un paese democratico, interessi di parte, in particolare di gruppi ospedalieri potenti e importanti.
Allora questi gruppi, con la loro azione giudiziaria, contestavano il diritto di una stampa libera e democratica di porre interrogativi, di analizzare situazioni, di condurre inchieste con un solo obiettivo: mettere queste informazioni a disposizione dell’opinione pubblica, in un puro spirito di servizio pubblico.
Ora quella promozione di accuse, quel tentativo di imbavagliare giornalisti liberi e indipendenti, arriva a compimento. Proprio nei prossimi giorni, giovedi 26 aprile con inizio alle ore 09.00 presso l’aula del Tribunale Penale Federale via Franscini 7 a Bellinzona, si terrà davanti alla Pretura Penale il processo per diffamazione e concorrenza sleale contro quattro giornalisti del Caffè promosso dalla Clinica Sant’Anna di Sorengo
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