“È una sanità di cittadinanza quella che abbiamo in mente. Deve essere, oggi come non mai, vicina ai lombardi, attenta ai più deboli, capillare sui territori e capace di interpretare le sfide del futuro. Deve prendersi cura dei cittadini oltre che curare e guarire”, così Gregorio Mammì, consigliere regionale del M5S Lombardia, sugli emendamenti e sugli ordini del giorno al Bilancio regionale depositati dal Movimento in previsione della discussione in Consiglio regionale della settimana prossima.
Sono decine gli emendamenti e gli ordini del giorno presentati. Tra questi la richiesta di risorse per la sperimentazione per l’infermiere di famiglia, su cui il M5S ha anche depositato una proposta di legge, nuove “culle per la vita”, risorse per l’acquisto di giochi per i bambini ricoverati e ospedalizzati e fondi per le persone non autosufficienti.
Tra gli emendamenti spazio anche alla richiesta di finanziamenti per i controlli sull’amianto e per sostenere le persone affette da Fibromialgia, ludopatie e sindrome da burnout. È del M5S anche la proposta di stanziare maggiori risorse per la promozione e l’incremento di programmi di screening finalizzati a prevenire l’infertilità nei giovani adulti e di rendere gratuite le cure veterinarie per i proprietari d’animali d’affezione con Isee basso.
Per Mammì, “Non stiamo chiedendo l’impossibile. Interveniamo in decine di ambiti con la richiesta di fondi che possono davvero fare la differenza nel sostegno alle fragilità.
La crisi e le politiche vergognose dei Governi precedenti hanno tolto risorse alla Sanità colpendo soprattutto i più deboli. Con i nostri emendamenti e ordini del giorno vogliamo invertire la rotta”.
Si è tenuto oggi l'incontro all'ispettorato del lavoro circa l'appalto per la pulizia e la disinfezione dell' ASST Valtellina e Alto Lario e per ATS Montagna, che coinvolge anche l'ospedale di Menaggio.
La gara, vinta da Dussmann, ha registrato un ribasso significativo, una rimodulazione del monte ore senza una diminuzione del capitolato, vale a dire i lavori da svolgere.
Per la provincia di Como sono interessate undici persone all'ospedale di Menaggio e 5 all'ex Asl. In provincia di Sondrio, invece, sono 95 per gli ospedali e 15 all'ex Asl.
Cgil, Cisl e Uil si sono da subito dimostrate contrarie. "All'incontro - spiegano le parti sociali - c'era l'azienda subentrante, l'asst Valtellina e l'Ats Montagna. è stato ribadita la regolarità dell'appalto perchè rispetta le indicazioni e le normative del 2015, anno in cui si è attivato l'iter. Non sono state registrare incongruenze: prendiamo atto, resta il problema occupazionale e quello degli standard qualitativi, a fronte di un aumento delle destinazioni di rischio per le superfici dell'ospedale di Menaggio. Inoltre, è stato confermato il taglio lineare del trenta per cento delle ore lavorative". Nei prossimi giorni, i sindacati valuteranno le azioni da intraprendere.
Una richiesta chiara: più posti letto in hospice per i Comuni del Distretto sud-ovest, bacino olgiatese, della provincia di Como. È l’ordine del giorno che Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd, ha depositato in vista della discussione dei documenti di bilancio della prossima settimana (lunedì 17 e martedì 18 dicembre), in consiglio regionale, al Pirellone.
“A seguito della riclassificazione delle unità di offerta dedicate alle cure palliative, si è pervenuti all’identificazione di un unico profilo di hospice, superando la dicotomia tra sistema sanitario e sociosanitario – spiega Orsenigo nell’atto –. Il processo di riclassificazione ha evidenziato per l’Ats dell’Insubria una sotto dotazione di posti letto rispetto alla dotazione media regionale, ovvero 0,56 posti letto a contratto ogni 10.000 abitanti contro la media regionale di 0,81”.
“Oggi in commissione regionale attività produttive abbiamo finalmente definito la data di audizione dell'azienda e delle parti sindacali per mercoledì 19 dicembre alle 12.
La situazione è molto delicata e ci siamo attivati immediatamente chiedendo l'urgenza dell’incontro.
Il Movimento 5 Stelle sta seguendo con apprensione la crisi aziendale e esprime la massima vicinanza e solidarietà ai lavoratori. Canepa è un’azienda strategica che il nostro territorio non può permettersi di perdere. Proprio per questo, in sede di audizione, chiederemo alla Giunta Regionale di fare tutto il possibile, interloquendo a tutti i livelli istituzionali, per salvare l’azienda”, così Raffaele Erba, consigliere regionale del M5S Lombardia, sulla crisi dell’azienda Canepa.
I sindacati della Funzione pubblica Cgil, Cisl e Uil e la Rsu del Comune di Como, impegnati nelle trattative con l’amministrazione per il rinnovo del contratto decentrato del personale del Comune di Como, hanno raggiunto oggi la pre intesa sui contenuti del contratto per il triennio 2019/2021.
Finalmente, dopo anni di blocco determinati dalla legge Brunetta, sono stati attivati istituti che riconoscono aumenti stabili dello stipendio. Con la firma dell’ipotesi di accordo, sarà riconosciuta la progressione economica del personale dell’ente raggiungendo un importante obiettivo, con l’investimento di circa 220mila euro complessivi nel prossimo triennio.
Il personale coinvolto sarà quindi una parte consistente dei circa 800 dipendenti, che vedrà riconosciuta la progressione orizzontale. Inoltre, saranno riconosciute indennità specifiche come da nuovo contratto nazionaleL per importi medi di 2,5/3 euro giornalieri.
Mercoledì 19 dicembre 2018, alle 13, in consiglio regionale della Lombardia, a Palazzo Pirelli, a Milano, si terrà l’audizione con le organizzazioni sindacali, l’associazione di categoria, il Comune e un rappresentante dell’azienda Canepa Spa di San Fermo della Battaglia, chiesta, meno di 24 ore fa, da Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd. E domani, venerdì 14 dicembre, il Partito democratico comasco e regionale interverranno al presidio dei lavoratori dell’azienda, che si terrà dalle 10 alle 14, fuori dall’azienda. Saranno presenti oltre a Orsenigo, Federico Broggi, segretario provinciale del Pd, assieme ad altri componenti della segreteria, e Vinicio Peluffo, segretario regionale dem, che ha aderito alla manifestazione di solidarietà verso la storica azienda comasca.
Secondo Orsenigo, Broggi e Peluffo: “Con la crisi che si è aperta, non stiamo rischiando solo di perdere una delle più importanti imprese della tipica produzione serica comasca, ma soprattutto di vedere altre 450 famiglie della nostra provincia in grave difficoltà. Non possiamo accettare che questi cittadini perdano il proprio lavoro e che sia così colpita direttamente anche la nostra comunità”.
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