Con la fine della cosiddetta “emergenza freddo”, la città di Como costringe nuovamente alla precarietà assoluta un consistente gruppo di persone – “senza fissa dimora”, italiani o migranti che siano –, evidenziando così l’insufficienza non solo delle strutture di accoglienza del territorio ma anche la debolezza del suo pensiero, della sua capacità di far fronte alle “sfide” della contemporaneità reale.
In gioco sono vite reali, persone che si trovano fare i conti con situazioni gravi, a volte drammatiche, in un contesto che peggiorerà ulteriormente a fine aprile, quando altre strutture “stagionali” smetteranno di funzionare.
Ci avevano provato durante la campagna elettorale quanto sono comparsi per provare a raccogliere le firme per presentarsi alle elezioni e oggi sono tornati. Casa Pound, fino ad ora totalmente inesistente a Como e provincia, prova a raccattare consensi seminando odio ed intolleranza in quella che è sotto gli occhi di tutti una città di frontiera. E’ con preoccupazione che come Osservatorio Democratico sulle nuove destre segnaliamo come, in un territorio dove CPI non ha il benché minimo radicamento ci sia da parte dei “fascisti del terzo millennio” un chiaro disegno e di come stiano provando a raccattare consensi urlando a tesi deliranti quali invasione, sovranità nazionale ecce ecc. Siamo a conoscenza che è già accaduto in altre città della Lombardia, città dove non esistevano fino a poco prima, ed il quadro della situazione è stato lo stesso, fino ad arrivare poi ad aprire delle sezioni di quel partito che ribadiamo dovrebbe essere messo immediatamente fuori legge.
La gestione "pubblica" dell'acqua in provincia di Como è approdata a un punto critico.
Si corre il rischio di vanificare impegno e lavoro di anni per realizzare la società Como Acqua srl, pronta da mesi a diventare operativa.
Il ritardo, conseguente al veto posto al nastro di partenza della Società da alcuni Sindaci neo-eletti, tra i quali figura anche il Sindaco di Cantù, blocca, inoltre, nuove assunzioni e finanziamenti.
Le questioni sollevate dovrebbero ormai essere risolte ma tutto è ancora fermo e il rischio che non sia rispettata la volontà, espressa dai cittadini con il referendum del 2011, diventa sempre più concreto.
Affinché la gestione rimanga nelle mani dei Sindaci e di un gestore pubblico, per scongiurare l'affidamento a un gestore privato, il Comitato Comasco Provinciale per l’Acqua Pubblica in questi mesi ha seguito attivamente – come ha sempre fatto, fin dalla raccolta firme per il referendum svoltosi nel 2011 – gli ultimi avvenimenti con iniziative e comunicati e il 12 gennaio c.a. ha chiesto un incontro urgente con il Sindaco di Cantù; non ricevendo alcuna risposta il Comitato ha sollecitato l’incontro in data 25 febbraio.
A tutt’oggi non è giunta nessuna risposta da parte dell’amministrazione canturina.
Lunedì 9 aprile si svolgerà la prima seduta del Consiglio Comunale dopo le vacanze di Pasqua. E' anche la seduta che segue all'invio della nostra lettera al Sindaco. Lettera che è rimasta fino ad oggi senza risposta né riscontro.
II capogruppo di Svolta Civica Vittorio Nessi farà in apertura una dichiarazione preliminare al riguardo.
Saremo presenti anche noi!
L'appuntamento è alle 20.15 nel cortile del Comune.
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“Contestavano la Giunta Lucini perché aveva deciso di rianimare piazza Cavour autorizzando le bancarelle e poi loro, nei giorni di Pasqua e Pasquetta, lasciano Como nel caos totale, dal punto di vista del traffico e della sosta e per quanto riguarda l’attrattività”, è il commento di Stefano Fanetti e Patrizia Lissi, capogruppo e consigliera comunali del Pd, a proposito di quanto successo in città nei giorni di festa.“Non hanno minimamente saputo gestire la situazione, lasciando la città e i turisti in balia di se stessi, hanno chiuso i musei, hanno ‘cancellato’ l’infopoint, non hanno controllato nemmeno quanto accadeva a ridosso del centro, con le grigliate ai giardini a lago e sotto i nostri più importanti monumenti – fa notare Fanetti –. Ora è inutile che l’assessore Butti reciti il mea culpa: trovava
L’agenzia di tutela della salute dell’Insubria e le organizzazioni sindacali confederali dei pensionati e del pubblico impiego di Varese e di Como hanno siglato un protocollo d’intesa in relazione alla Legge regionale 23/2015 e alla riforma del servizio sociosanitario lombardo. Le parti saranno impegnate in una collaborazione volta ad assicurare un confronto, non soltanto sull’attuazione della riforma, ma più in generale su tutte le tematiche che hanno un riflesso diretto sulla salute dei cittadini. In particolare, oltre a momenti strutturati di confronto permanente, è prevista anche l’istituzione di gruppi di lavoro per approfondire temi specifici quali ad esempio l’analisi dei dati epidemiologici del territorio, con riferimento alle prestazioni della presa in carico dei cronici, sulle prestazioni erogate dalle strutture accreditate e a contratto, sugli indici di soddisfazione, sui tempi di attesa, sull’accessibilità dei servizi, sulle rette Rsa/qualità dei servizi erogati, sulla compartecipazione alla spesa, sull’esenzione ticket e
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