Le organizzazioni sindacali Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil di Como fanno appello alla Provincia di Como, alle amministrazioni locali e alle forze politiche comasche affinché si sblocchi al più presto la vicenda riguardante la fusione e l'incorporazione delle società partecipate nel gestore unico del servizio idrico integrato “ Como Acqua”.
Le nostre organizzazioni hanno condiviso il percorso di creazione di Como Acqua, chiedendo garanzie occupazionali e l'istituzione di un tavolo per la definizione di un accordo quadro per la gestione dei lavoratori che confluiranno o “avrebbero dovuto confluire” in Como Acqua, condividendo anche un cronoprogramma che prevedeva le fusioni delle società entro dicembre 2017.
Il voto del 15 novembre ha improvvisamente bloccato il processo di fusione gettando, di fatto, nell'incertezza il futuro dell'acqua pubblica comasca e il futuro occupazionale di 153 lavoratori.
È necessario che tutte le parti in causa agiscano in maniera univoca e collaborativa al fine di salvare la gestione pubblica dell’acqua e, al contempo, evitare che le pesanti sanzioni comunitarie si scarichino sul territorio, scongiurare il pericolo che l'acqua finisca nelle mani dei privati.
“Ringrazio tutti i colleghi e i gruppi parlamentari del Partito Democratico per la fiducia. La presidenza della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad essi correlati è un compito che svolgerò con concretezza, passione e competenza per difendere legalità ed ambiente e contrastare la criminalità ambientale. E’ importante chiudere bene le molte rilevanti inchieste avviate in questi anni, dando così continuità al lavoro del mio predecessore Bratti. Oggi siamo in Toscana, per la terza volta in questa Legislatura, per una serie di sopralluoghi e audizioni concentrati sulla situazione dell'Ato Centro e Ato Costa in materia di gestione dei rifiuti”. Lo dichiara l’On. Chiara Braga, neo eletta Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite
Il Coordinamento Comasco per la Pace vuole esprimere una ferma condanna alla provocazione avvenuta nella serata di martedì 28 novembre da parte del Fronte Veneto Skinheads presso l’Assembleadi Como Senza Frontiere. Al di là dei contenuti confusi e contraddittori del proclama presentato, riteniamo un fatto grave che una libera Assemblea di donne e uomini impegnati nel dare risposte sociali concrete a problematiche del territorio, venga interrotta da gruppi violenti che si ispirano più o meno apertamente al periodo più buio della nostra storia.
Questi fatti rendono ancor più evidente la necessità di una riflessione a tutti i livelli per far sì che i valori democratici non vengano messi in pericolo da coloro che vorrebbero vedere la costruzione di una società nuovamente antidemocratica. Il Coordinamento Comasco per la Pace esprime, quindi, il suo appoggio a tutte le persone che ieri sono state interrotte e a tutte quelle persone che quotidianamente difendono i valori della democrazia; questi fatti non devono accadere.
Como 29 novembre 2017
LETTERA APERTA
on. Marco Minniti, Ministro degli Interni
sig. Prefetto di Como, dr. Bruno Corda
sig. Questore di Como, dr. Giuseppe De Angelis
sig. Sindaco di Como dr. Mario Landriscina
Alle autorità,
in qualità di Presidente provinciale dell'ANPI di Como, intendo con la presente portarvi a conoscenza di un fatto accaduto nella serata di ieri nella nostra città. Durante un'assemblea della “Rete Como Senza Frontiere” (associazione di cui fanno parte rappresentanti di tutte le forze democratiche oltre ad alcune parrocchie e ai Padri Comboniani), si è verificata un'irruzione di una quindicina di giovani fascisti aderenti ad una associazione culturale denominata “Veneto fronte skinheads” che ha fatto irruzione nella sala dove si teneva l'assemblea, imponendo ai presenti la lettura di un volantino farneticante, fascista e razzista, che si concludeva con lo slogan “basta invasione”.
Da tempo le forze democratiche comasche e non solo denunciano una pericolosissima deriva di stampo fascista a Como, in Lombardia, in Italia ed in Europa, purtroppo spessissimo sottovalutata dalle istituzioni.
Il fenomeno migratorio, e la pessima gestione che il nostro Paese ha nei confronti di chi scappa da guerre, fame, e miseria dà a questi individui il fianco per unificare, sulla base di false informazioni, i vari gruppuscoli neofascisti che cercano consenso e creano guerra tra poveri, odio razziale, intolleranza e tensione nelle città che vedono attive reti ed organizzazioni di volontarie e volontari solidali con i migranti e che si occupano di accoglienza come fa da più di un anno a questa parte Como senza frontiere che si preoccupa di portare cibo, acqua, vestiti e coperte, mentre il Comune sradica panchine e chiude l'acqua nei posti dove si accampano questi disperati.
In merito alla situazione creatasi all'autosilo Val Mulini di Como le volontarie e i volontari dell'Associazione “Como Accoglie” hanno dichiarato:
Noi volontari di Como Accoglie per primi vorremmo che si trovasse una soluzione per le persone migranti dall'autosilo di Val Mulini. E non lo chiediamo da ora, ma lo abbiamo segnalato per iscritto alle massime autorità cittadine già al finire dell'estate.
Abbiamo cercato di rendere meno drammatica la realtà quotidiana di queste persone e, al tempo stesso, di provocare i minori disagi possibili alla popolazione di Como:
hanno sostato in una zona isolata, non in uso durante la notte; abbiamo cercato per quanto possibile, insieme a loro, di mantenere lo spazio pulito.
Un'area aperta ai venti, ma coperta, ha permesso a questi ragazzi di dormire fuori senza subire la pioggia durante l'estate. Un sacco a pelo e un po' di latte caldo hanno dato loro qualche conforto.
Solo quando l'autunno si è fatto avanti abbiamo messo a disposizione dei materassi, poi impilati in un angolo durante il giorno, per riparare dal freddo del terreno.
Quando le temperature si sono fatte insostenibili, solo da pochi giorni, abbiamo montato delle tende, soluzione estrema e provvisoria che speriamo possa avere fine in breve tempo.
In tutti questi mesi ad azioni che affrontavano parzialmente bisogni materiali urgenti e di vitale importanza abbiamo affiancato la cura delle relazioni personali, per salvaguardare la loro e la nostra umanità ed evitare che la frustrazione, la mancanza di speranza e la disperazione prendessero il sopravvento. Sono persone con emozioni, desideri, sogni, delusioni. Non vogliono perdere la loro dignità che si manifesta anche in piccole cose: poter mantenere l'igiene personale, avere vestiti puliti, avere qualcuno che li rispetti e li ascolti.
Il flusso di persone migranti, che la posizione geografica di confine fa transitare in modo particolare da Como, costituisce un aspetto della realtà del mondo attuale che va affrontato in modo consapevole e in un orizzonte globale.
“Le immagini che si vedono nel video dell’irruzione di una squadra di skinhead veneti nella sede dell’associazione Rete Como Senza Frontiere testimoniano un’azione gravissima e inaccettabile”. Lo dichiarano Chiara Braga, Mauro Guerra ed Emanuele Fiano, deputati del Partito Democratico e firmatari di una interrogazione su quanto accaduto a Como.
“Una vera e propria intimidazione condotta in stile squadristico, con proclami razzisti, all’interno di una sede dove persone pacifiche sono riunite per discutere le loro azioni di solidarietà. Si tratta, fra l’altro, - spiegano - di un gruppo noto anche per la loro continuata propaganda antisemita”.
“Riteniamo che le istituzioni della nostra democrazia non possano restare in silenzio di fronte a questo episodio che, purtroppo, è soltanto l’ultimo di una serie di azioni che destano seria preoccupazione. Per questo abbiamo ritenuto di rivolgere un’interrogazione al ministro dell’Interno - concludono i deputati Dem -
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