Apprendiamo con estrema indignazione quanto accaduto due giorni fa a Cavallasca (CO) dove la Lega Nord è scesa in piazza con l’appoggio del Deputato leghista Molteni per opporsi all’accoglienza dei migranti nell’ex caserma della Guardia di Finanza come ministero e prefettura avevano indicato.
Nel piccolo centro in provincia di Como la frase populista in pieno stile salviniano “pronti a fare le barricate” ha provato a diventare realtà nonostante gli scarsissimi risultati che hanno mostrato poco più che una ridicola emulazione di quanto accaduto a Goro nel ferrarese.
I fatti accaduti rappresentano nient’altro che l’ennesima manifestazione di razzismo, populismo ed incitazione all’odio razziale che la Lega e le Destre utilizzano come strategia per parlare alla pancia delle persone e guadagnare consenso attraverso l’incitamento ad una guerra tra poveri e poverissimi
Como, 08 novembre 2016
«Penso sia successo qualcosa d’inaudito – spiega Giacomo Licata, segretario provinciale della Camera del Lavoro di Como -. È gravissimo l’atteggiamento dell’azienda e di qualche altra organizzazione sindacale nella gestione della vertenza Asf.
Abbiamo assistito ieri a un fatto senza precedenti: è stata sottoscritta un’intesa separata mentre c’è in corso un referendum dei lavoratori, non curandosi del risultato e senza considerare regole condivise come l’accordo nazionale e quello interconfederale del 10 gennaio 2014. Si fa una scelta su ipotetiche firme, non consegnate o mostrate a Filt Cgil e alla Rsu». È dura la posizione presa dal segretario provinciale Cgil circa l’accordo separato fra Asf, Cisl e Uil, avvenuto senza la firma della Rsu e a referendum ancora in corso.
«Siamo contrari all’intesa – continua Licata – ma, essendo delicata e sul salario dei lavoratori, abbiamo deciso di aspettare la scelta dei lavoratori. La decisione di Asf mira all’abbattimento dei costi del lavoro: ogni anno vanno in pensione 20 persone, fra 5 anni saranno 100 persone con le stesse mansioni degli altri ma un salario diverso. Ricordiamo, inoltre, come tutto nasca
L'OSSERVATORIO GIURIDICO PER I DIRITTI DEI MIGRANTI promuove il percorso formativo per i volontari che operano nell'ambito dell'accoglienza delle persone richiedenti protezione internazionale. L'iniziativa nasce dalla necessità di o ffrire strumenti di conoscenza dal punto di vista giuridico per poter fornire un servizio con maggior e cacia per la tutela dei Diritti.
12 novembre | 15.00 / 18.00 presso il CSV di Como, via Col di Lana 5
UNA BUSSOLA PER ORIENTARSI
• Principi generali in materia
di protezione internazionale
• Analisi dei regolamenti e delle procedure
• Le prassi attive nelle diverse realtà dell'accoglienza
19 novembre | 15.00 / 18.00 presso il CSV di Como, via Col di Lana 5
RUOLI E COMPETENZE DEL VOLONTARIO
• Il sistema di accoglienza
• Strumenti per il colloquio
Formazione a cura Avv. Valeria Gabaglio Tutor Avv. Maria Ester Bonafè
Iscrizioni entro il 10 novembre 2016 da inviare a CSV Como Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Max 30 posti a disposizione (Saranno poi organizzate succesive edizioni)
La partecipazione al corso è gratuita. La sala è accessibile a persone con disabilità.
A cura dell'OSSERVATORIO GIURIDICO PER I DIRITTI DEI MIGRANTI in collaborazione con: Associazione del Volontariato Comasco – Centro Servizi per il Volontariato di Como, Coordinamento Comasco per la Pace, Caritas Cittadina, Mensa Migranti S. Eusebio, Amici del Mali, Arci Como, ecoinformazioni, Como Senza Frontiere, Medici con l'Africa Como
Buongiorno.
Sono Alida Franchi, e quest'anno sarò la referente per l'associazione Mani Tese dell'iniziativa di raccolta fondi "Molto più di un pacchetto regalo!", che a Como si terrà presso la Libreria Feltrinelli (via C.Cantù, 17) nelle seguenti date:
giovedì 8 dicembre - domenica 11 dicembre
venerdì 16 dicembre - sabato 24 dicembre
Siamo attualmente in cerca di volontari/e (dai 16 anni in su) per l'iniziativa, i cui proventi saranno devoluti alla campagna "I-EXIST: libera un bambino dalla schiavitù", comprensiva di progetti in Bangladesh, Cambogia e India.
Ogni dettaglio circa la cooperativa Mani Tese, la campagna e i progetti è contenuto rispettivamente nella lettera e nell'Allegato 2. Sono comunque a disposizione per ogni chiarimento.
Chiedo di inoltrare la presente mail (e gli allegati) alla vostra lista di contatti, poiché davvero ogni contributo, anche solo per un turno, può fare la differenza.. Le persone interessate, che possono contattarmi personalmente (contatti in fondo alla mail), ma è importante che ogni volontario/a si iscriva alla campagna dal seguente link:
http://www.manitese.it/agisci/sostieni-mani-tese/le-nostre-campagne/natale-e-volontariato/molto-piu-di-un-pacchetto-regalo-story/como/ .
I nominativi saranno inseriti in una mailing list e contattati personalmente, per ricevere una preparazione completa prima che abbia inizio la campagna.
Il sollevatore è uno strumento di prima necessità per le persone non autosufficienti perché permette loro di spostarsi, per esempio, dal letto al bagno alla carrozzina, senza rischiare strattoni se ben utilizzato, o di cader dalle mani di chi le sostiene, e anche di non spezzare loro la schiena.
Lunedì 17, la mia assistente ha premuto il bottone per azionare la discesa e sedermi sulla carrozzina, ma il braccio meccanico su cui ero appesa è rimasto immobile. Dopo vari tentativi (accendere /spegnere, staccare/riattaccare la batteria), quando stavo ormai architettando soluzioni di fortuna (impilare sotto di me , e sopra il tavolo dove avrei dovuto farmi adagiare, una quantità sufficiente di strati di cuscini per arrivare ad allentare i lacci che mi tenevano appesa al ganci del sollevatore), passati 5/10 minuti, il sollevatore ha ricominciato a funzionare.
Ho aspettato le 14,00 e ho telefonato all'ufficio ausili dell'ASST, disponibile ogni giorno fino alle 15,00, per spiegare che il sollevatore (usato, ma "funzionante") che mi avevano dato un circa mese prima, mi aveva creato dei problemi. L'impiegata che mi ha risposto ha cercato di convincermi che, in fondo è capitato una sola volta, per pochi minuti, e poi si è rimesso a funzionare. Ho dovuto farle presente che giusto poche settimane prima, in Belgio, è morto un noto attivista dei movimenti per i diritti delle persone con disabilità, in una situazione simile. L'argomento l'ha convinta , tanto che promise di parlarne con la sua fisioterapista e di farmi sapere qualcosa.
Il mercoledì mi avvisarono che il venerdì mi avrebbero portato, tra mezzogiorno e le 14,00 un sollevatore in sostituzione di quello in dotazione. Venerdì 21 ottobre mi portarono un bellissimo sollevatore "nuovo", con tanto di pulsante di emergenza. L'autista ci avvisò che andava caricato e poi avrei potuto utilizzarlo. Quel giorno avevo deciso di poltrire a letto, così decisi di attendere pazientemente, per andare in bagno (tra le tante mie fortune ho un buon controllo degli sfinteri), le 6 ore necessarie per caricare la batteria.
Ma, arrivata la sera, dovetti scoprire che il sollevatore non si muoveva affatto. La cosa grave però era che, giunti a quel punto, quello che utilizzavo precedentemente mi era stato portato via. Fortuna vuole che anche mio fratello, che abita vicino a me, utilizza un sollevatore e che quella sera me lo prestò. Fu un sollievo poter andare in bagno, ma mi costò l'abrasione dell'ascella, non essendo abituata a quel tipo di imbrago.
Ho passato il resto della serata a telefonare ad amici che potessero portarmi, dalla casa di mia mamma che abita a 35 km, a Como il sollevatore meccanico ormai non più in produzione (di dimensioni appena sufficienti e con caratteristiche rudimentali), che utilizzo quando passo del tempo a casa sua. Anche in questo caso sono stata fortunata: il mattino dopo la macchina era già a mia disposizione.
Sono passati il sabato e la domenica.
Il lunedì 24, sperando di accelerare i tempi, ho chiesto a un amico che lavora nell'ufficio accanto, di segnalare il mio problema all'ufficio ausili, in modo tale che quando io avessi telefonato, dalle 14 alle 15, avrei potuto sperare in una qualche risposta. Il mio amico mi assicurò di aver segnalato il problema, ma che non era riuscito ad accelerare i tempi. Così lasciai che l'ufficio di competenza si occupasse il martedì del mio problema, e il mercoledì telefonai.
(Como, 31 ottobre 2016) “C’è finalmente una legge a tutela dei minori stranieri che arrivano da soli in Italia. Un fenomeno nazionale che interessa quasi 20mila tra ragazzi e bambini. Un tema delicato, sentito negli ultimi anni anche dal territorio comasco. A Como e provincia, infatti, si contano circa 250 minori stranieri non accompagnati, 118 a carico del Comune, poco meno di un centinaio soccorsi nel centro di accoglienza aperto nell'area ex Rizzo di via Regina, indicato dalla Prefettura e Comune, una quarantina assistiti in altri centri del comasco". Lo dichiarano i deputati comaschi del Partito Democratico Chiara Braga e Mauro Guerra dopo l'approvazione a Montecitorio, lo scorso 26 ottobre, del progetto di legge sul riordino del sistema di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati.
"Il testo, a prima firma della collega Sandra Zampa, approvato nei giorni scorsi alla Camera - spiegano i deputati comaschi - è il risultato di tre anni di lavoro fatto di contributi e interessi trasversali tra le diverse forze politiche di maggioranza e opposizione" (eccezion fatta per la Lega Nord e Fratelli d'Italia che hanno bocciato in toto la proposta). Un impegno che ha visto realizzato, con il concorso di tanti, un passo avanti fondamentale per l'affermazione del diritto alla tutela dell'infanzia".
"Un provvedimento molto sentito dalle agenzie e associazioni umanitarie dedite alla prima accoglienza e all'accompagnamento, altrettanto voluto e atteso dai molti sindaci e amministratori locali, in particolare da quelli più sensibili, anche comaschi, che con fatica e costi elevati, anche per ragioni di sicurezza, legalità e risorse in questi anni si sono fatti carico dell’emergenza".
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