18 agosto 2016
AL PREFETTO, AI CITTADINI EUROPEI, AI FRATELLI MIGRANTI
SITUAZIONE AL CONFINE
Respingimenti
Siamo riportati in Italia anche se abbiamo fatto richiesta di asilo: alcuni lo comunicano alla polizia svizzera oralmente, altri per iscritto. Respingono tutti, compresi minori, donne in cinta e persone in difficili condizioni di salute, senza rispettare i trattati internazionali.
Ci rimandano indietro senza assistenza legale e senza la possibilità di prendere contatto con degli avvocati. Ci sono barriere linguistiche e mancanze di traduzione, così che le persone vengono rimandate in Italia senza avere alcuna idea della loro situazione o dei loro diritti.
Controlli di polizia
La polizia svizzera ci arresta e ci spoglia, anche minori e anziani. C’è stato il caso di una donna molto anziana che ha dovuto spogliarsi davanti un uomo, anche se la sua religione glielo impedirebbe. È uscita dalla stanza piangendo.
La polizia usa la forza contro i migranti che rifiutano di spogliarsi. Inoltre ispeziona sistematicamente le loro parti intime, pratica estremamente umiliante.
Trasferimenti forzati
La polizia italiana trasferisce i migranti con la forza da Ponte Chiasso al sud Italia, senza informarli riguardo la loro destinazione. Viaggiano dalle 15 alle 20 ore, famiglie e amici vengono separati.
Inoltre, quando siamo rimandati a sud alcuni hanno sofferto le violenze della polizia, sono stati picchiati o messi in luoghi degradati. Là hanno preso le nostre impronte con la forza, le minacce o l’inganno, senza preoccuparsi di spiegarci la nostra situazione legale.
SITUAZIONE AL CAMPO
Ora siamo bloccati in stazione da oltre 6 settimane. Le persone hanno addosso molta pressione, frustrazione e disappunto. Sempre più persone ne soffrono: una donna ha perso il suo bambino, un’altra ha avuto un attacco epilettico, il numero di persone con problemi di salute cresce di giorno in giorno. Questa dolorosa situazione ci spinge a compiere azioni disperate, ma non siamo cattive persone, siamo semplicemente migranti.
Grazie all’aiuto di molti volontari, al momento per quanto riguarda cibo, acqua e docce la situazione è sopportabile. Ma se il nostro problema principale – la chiusura del confine – non cambia, diventerà presto insostenibile. Non vogliamo essere spostati in un luogo nascosto, dove ci si possa dimenticare di noi e dei nostri problemi.
"L'individuazione dell'area ex Rizzo dove posizionare nelle prossime settimane i moduli temporanei per l'accoglienza dei migranti in città è la risposta più autorevole a chi anche oggi cerca di speculare qualche consenso su una questione che invece richiede impegno e serietà nel ricercare soluzioni adeguate. Il percorso che ha portato a questa soluzione è quello che avevamo condiviso la scorsa settimana negli incontri con Sindaco e Prefetto; il Governo, attraverso l'azione del Prefetto Corda, ha sempre assicurato la massima disponibilità anche nel valutare tutte le opzioni possibili, per individuare la soluzione migliore in ragione delle esigenze di tempo e di effettiva praticabilità. Quello che stiamo vivendo a Como è un frammento di una questione ben più ampia, che continueremo a seguire nell'interlocuzione con il Governo nazionale, a partire dalla questione dei minori non accompagnati. Per affrontare un problema così complesso non servono urla e slogan, ma serve proseguire nel lavoro serio che è stato compiuto fin qui dalle istituzioni, dalle forze di polizia ma anche dai tanti volontari e cittadini che dimostrano di avere a cuore il bene della nostra città e delle persone che fuggono dai proprio paesi di origini a causa di altra violenza" lo dichiarano i parlamentari comaschi del Partito Democratico, Chiara Braga e Mauro Guerra.
Ieri sera verso mezzanotte, mentre lasciavo i giardini della stazione, la luna era piena e ci guardava tutti. Mi sono portata a casa, quasi fra le braccia, le parole di uno dei migranti, forse il loro leader. Quelle parole rimarranno scolpite nel mio cuore. Non ho capito tutto benissimo, parlava bene l’inglese, e anche se tradotto da bravi volontari italiani, senza microfono, con i rumori dei ragazzini che giocavano, le macchine, l’aria, i mormorii, a me sono arrivate le espressioni e le movenze che metteva nel parlare. Un gran lavoro di gesti e forza nelle braccia quasi a voler farci “capire” il suo stato d’animo. Diceva:” Non vogliamo, nessuno di noi vuole stare qui e non vogliamo essere nascosti nei container, sono anni che vediamo queste cose; abbiamo dentro grandi dolori, mancanze di persone care, non abbiamo più paura di niente…chiedete al governo svizzero di lasciarci passare sul loro territorio, solo passare…voi parlate di manifestazioni” e poi” quanti di voi ci seguiranno se si dovesse fare una manifestazione? Noi vi ringraziamo per tutto quello che state facendo ma noi siamo stanchi di stare qui. Le guardie svizzere ci sottopongono a grandi umiliazioni…pochi giorni fa hanno denudato una donna delle nostre e l’hanno toccata per vedere cosa aveva addosso…senza considerare la nostra religione. Non siamo bestie, siamo persone”. E ha citato anche la Carta dei diritti umani e qui aggiungo che nell’ elenco degli stati firmatari c’è anche la Svizzera. E qualcuno di loro con una speciale luce negli occhi, si è anche messo a scherzare con la mia cagnolina. Andiamo da loro, scherziamoci insieme e condividiamo qualche attimo di vita. Hanno tanto bisogno anche di questo.
http://www.volint.it/scuol…/dirittiumani/dich_universale.htm
L'ASSEMBLEA GENERALE proclama LA PRESENTE DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL'UOMO come ideale comune da raggiungersi da tutti i popoli e da tutte le Nazioni, al fine che ogni individuo ed ogni organo della società, avendo costantemente presente questa Dichiarazione, si sforzi di promuovere, con l'insegnamento e l'educazione, il rispetto di questi diritti e di queste libertà e di garantirne, mediante misure progressive di carattere nazionale e internazionale, l'universale ed effettivo riconoscimento e rispetto tanto fra i popoli degli stessi Stati membri, quanto fra quelli dei territori sottoposti alla loro giurisdizione.
DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI
Articolo 1
Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.
Si è conclusa la terza edizione del Campo di volontariato tra i comuni di Alzate Brianza, Lurago d'Erba e Brenna
ALZATE BRIANZA - LURAGO D'ERBA - BRENNA (CO) – Si è concluso nei giorni scorsi il Campo di Volontariato internazionale “Brianza hills” (“colline della Brianza”) che ha visto coinvolti 17 ragazzi, tra stranieri e italiani, che nelle prime due settimane di agosto sono stati impegnati nei lavori di pulizia e sistemazione ambientale di alcune aree naturali comprese tra i comuni di Alzate Brianza, Lurago d'Erba e Brenna.
Nel corso della prima settimana del Campo sono stati eseguiti alcuni lavori di sistemazione dei sentieri che attraversano il PLIS (Parco Locale di Interesse Sovracomunale, compreso tra i comuni di Alzate e di Lurago) dello "Zoc del Peric". Qui, all’esterno dell’area umida, è stato anche creato un punto di osservazione (tramite la realizzazione di un’apposita staccionata); l’intento e quello di dare vita un sentiero didattico fruibile da parte delle scolaresche per le visite guidate a questo sito di valenza ambientale. Inoltre sono stati installati cartelli segnaletici per il lavatoio di Fabbrica Durini, che è stato ripulito.
Mentre nella seconda settimana i volontari hanno eseguito la pulizia ambientale lungo le sponde della roggia Vecchia, in territorio di Brenna, grazie alla preziosa collaborazione con l’associazione “Brenna Pulita”. Decespugliatori e rastrelli alla mano, i volontari hanno ripulito le sponde e i sentieri dalla vegetazione infestante.
Infine i volontari hanno verniciato alcune strutture in legno su aree verdi di proprietà comunale sia ad Alzate che a Brenna.
L’organizzazione del Campo è stata curata dai Comuni di Alzate Brianza, di Lurago d'Erba e di Brenna e dal Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, in collaborazione con la Pro-loco di Alzate, la Parrocchia di Fabbrica Durini e l’associazione “Brenna Pulita”.
Carissim*,
in questi giorni si sta svolgendo in Canada, a Montreal, il Forum Sociale Mondiale, il primo che si realizza nel nord del mondo. Il Canada ha rifiutato i visti d'entrara a molti attivisti; questo ha
fatto scrivere a qualche giornalista di "scommessa persa". A mio parere invece, pur con i suoi limiti, il Forum al quale sto partecipando è di estremo interesse ed in paticolar modo proprio per
noi cittadini del nord del mondo. Questo è il link ad un mio articolo di riflessione a 360° su questo "strano" Forum:
http://www.vittorioagnoletto.it/2016/08/le-alternative-al-liberismo-si-discutono-nella-tana-del-lupo/#more-1596
Chi vuole seguire più da vicino l'andamento del Forum può trovare le notizie sulle mie pagine facebook.
Buona lettura, augurandovi di essere in vacanza o almeno a riposarvi,
Vittorio
Vittorio Agnoletto
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