Terremoto Centro Italia, i richiedenti asilo ospitati nelle Marche partono per aiutare la Protezione Civile
http://www.huffingtonpost.it/2016/08/24/richiedente-asilo-aiutano-protezione-civile-terremoto_n_11677212.html
http://www.corriere.it/cronache/16_agosto_24/terremoto-profughi-gioiosa-ionica-donano-pocket-money-profughi-amatrice-6fc692ac-6a10-11e6-a553-980eec993d0e.shtml
http://www.fanpage.it/venti-migranti-chiedono-di-aiutare-la-popolazione-colpita-dal-terremoto/
http://www.tvmed.tv/razzisti-sul-terremoto-del-centro-italia-ma-i-migranti-di-puglia-sono-pronti-ad-aiutare/
certamente da tradurre nelle varie lingue..e distribuire alle varie etnie presenti ////
SERVIZIO DI ORIENTAMENTO LEGALE
Quali sono i tuoi principali diritti in Europa e in Italia?
In quali Stati europei puoi chiedere asilo politico e come?
Cosa significa chiedere asilo in Italia?
Quali possibilità hai di muoverti all'interno dell'Europa se chiedi asilo in Italia?
Puoi rivolgerti allo
sportello informativo di orientamento legale per domande che riguardano la tua situazione e i tuoi diritti.
L'accesso al servizio è libero, gratuito e non richiede nessuna registrazione.
Lo sportello informativo si trova all'interno della stazione San Giovanni, nello spazio CGIL ed è aperto a partire da venerdì 26 agosto
nei seguenti giorni e orari:
lunedì dalle ore 14.00 alle ore 16.00
mercoledì dalle ore 9.00 alle ore 11.00
venerdì dalle ore 16.00 alle ore 18.00
Servizio a cura del tavolo di coordinamento emergenza migranti del Comune di Como
Ho inviato i turni di servizio fino al 31 agosto.
Faccio presente che la mensa continuerà a distribuire i pasti come solito anche a settembre, anche se in questo momento non è ancora ufficiale dove si svolgerà; cominciate dunque a rispondere alla mail comunicandomi le disponibilità per TUTTO il mese di settembre.
Trovo opportuno dare solidarietà e ringraziamento alle signore e signori dell'Associazione Firdaus che prima di noi ha cominciato a operare per la Comunità dei Migranti.
Sarebbe molto bello pensare che tutto il patrimonio di relazioni, sentimenti e passione di queste persone non andasse perso, e invito dunque gli amici svizzeri (e non) a incontrarsi presso la nostra struttura per farne conoscenza, continuando a servire le Persone, restando disponibili affinchè tutti uniti si continui a tener alta la sfida dell'accoglienza, mettendo al primo posto i più poveri.
Abbattiamo prima di tutto i confini tra di noi, accogliamoci per accogliere.
Grazie, perdonate l'appello.
CONTATTI per aiuti, contributi e disponibilità
Flavio Bogani tel. 031265225 (orari ufficio); Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
18 agosto 2016
AL PREFETTO, AI CITTADINI EUROPEI, AI FRATELLI MIGRANTI
SITUAZIONE AL CONFINE
Respingimenti
Siamo riportati in Italia anche se abbiamo fatto richiesta di asilo: alcuni lo comunicano alla polizia svizzera oralmente, altri per iscritto. Respingono tutti, compresi minori, donne in cinta e persone in difficili condizioni di salute, senza rispettare i trattati internazionali.
Ci rimandano indietro senza assistenza legale e senza la possibilità di prendere contatto con degli avvocati. Ci sono barriere linguistiche e mancanze di traduzione, così che le persone vengono rimandate in Italia senza avere alcuna idea della loro situazione o dei loro diritti.
Controlli di polizia
La polizia svizzera ci arresta e ci spoglia, anche minori e anziani. C’è stato il caso di una donna molto anziana che ha dovuto spogliarsi davanti un uomo, anche se la sua religione glielo impedirebbe. È uscita dalla stanza piangendo.
La polizia usa la forza contro i migranti che rifiutano di spogliarsi. Inoltre ispeziona sistematicamente le loro parti intime, pratica estremamente umiliante.
Trasferimenti forzati
La polizia italiana trasferisce i migranti con la forza da Ponte Chiasso al sud Italia, senza informarli riguardo la loro destinazione. Viaggiano dalle 15 alle 20 ore, famiglie e amici vengono separati.
Inoltre, quando siamo rimandati a sud alcuni hanno sofferto le violenze della polizia, sono stati picchiati o messi in luoghi degradati. Là hanno preso le nostre impronte con la forza, le minacce o l’inganno, senza preoccuparsi di spiegarci la nostra situazione legale.
SITUAZIONE AL CAMPO
Ora siamo bloccati in stazione da oltre 6 settimane. Le persone hanno addosso molta pressione, frustrazione e disappunto. Sempre più persone ne soffrono: una donna ha perso il suo bambino, un’altra ha avuto un attacco epilettico, il numero di persone con problemi di salute cresce di giorno in giorno. Questa dolorosa situazione ci spinge a compiere azioni disperate, ma non siamo cattive persone, siamo semplicemente migranti.
Grazie all’aiuto di molti volontari, al momento per quanto riguarda cibo, acqua e docce la situazione è sopportabile. Ma se il nostro problema principale – la chiusura del confine – non cambia, diventerà presto insostenibile. Non vogliamo essere spostati in un luogo nascosto, dove ci si possa dimenticare di noi e dei nostri problemi.
"L'individuazione dell'area ex Rizzo dove posizionare nelle prossime settimane i moduli temporanei per l'accoglienza dei migranti in città è la risposta più autorevole a chi anche oggi cerca di speculare qualche consenso su una questione che invece richiede impegno e serietà nel ricercare soluzioni adeguate. Il percorso che ha portato a questa soluzione è quello che avevamo condiviso la scorsa settimana negli incontri con Sindaco e Prefetto; il Governo, attraverso l'azione del Prefetto Corda, ha sempre assicurato la massima disponibilità anche nel valutare tutte le opzioni possibili, per individuare la soluzione migliore in ragione delle esigenze di tempo e di effettiva praticabilità. Quello che stiamo vivendo a Como è un frammento di una questione ben più ampia, che continueremo a seguire nell'interlocuzione con il Governo nazionale, a partire dalla questione dei minori non accompagnati. Per affrontare un problema così complesso non servono urla e slogan, ma serve proseguire nel lavoro serio che è stato compiuto fin qui dalle istituzioni, dalle forze di polizia ma anche dai tanti volontari e cittadini che dimostrano di avere a cuore il bene della nostra città e delle persone che fuggono dai proprio paesi di origini a causa di altra violenza" lo dichiarano i parlamentari comaschi del Partito Democratico, Chiara Braga e Mauro Guerra.
Ieri sera verso mezzanotte, mentre lasciavo i giardini della stazione, la luna era piena e ci guardava tutti. Mi sono portata a casa, quasi fra le braccia, le parole di uno dei migranti, forse il loro leader. Quelle parole rimarranno scolpite nel mio cuore. Non ho capito tutto benissimo, parlava bene l’inglese, e anche se tradotto da bravi volontari italiani, senza microfono, con i rumori dei ragazzini che giocavano, le macchine, l’aria, i mormorii, a me sono arrivate le espressioni e le movenze che metteva nel parlare. Un gran lavoro di gesti e forza nelle braccia quasi a voler farci “capire” il suo stato d’animo. Diceva:” Non vogliamo, nessuno di noi vuole stare qui e non vogliamo essere nascosti nei container, sono anni che vediamo queste cose; abbiamo dentro grandi dolori, mancanze di persone care, non abbiamo più paura di niente…chiedete al governo svizzero di lasciarci passare sul loro territorio, solo passare…voi parlate di manifestazioni” e poi” quanti di voi ci seguiranno se si dovesse fare una manifestazione? Noi vi ringraziamo per tutto quello che state facendo ma noi siamo stanchi di stare qui. Le guardie svizzere ci sottopongono a grandi umiliazioni…pochi giorni fa hanno denudato una donna delle nostre e l’hanno toccata per vedere cosa aveva addosso…senza considerare la nostra religione. Non siamo bestie, siamo persone”. E ha citato anche la Carta dei diritti umani e qui aggiungo che nell’ elenco degli stati firmatari c’è anche la Svizzera. E qualcuno di loro con una speciale luce negli occhi, si è anche messo a scherzare con la mia cagnolina. Andiamo da loro, scherziamoci insieme e condividiamo qualche attimo di vita. Hanno tanto bisogno anche di questo.
http://www.volint.it/scuol…/dirittiumani/dich_universale.htm
L'ASSEMBLEA GENERALE proclama LA PRESENTE DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL'UOMO come ideale comune da raggiungersi da tutti i popoli e da tutte le Nazioni, al fine che ogni individuo ed ogni organo della società, avendo costantemente presente questa Dichiarazione, si sforzi di promuovere, con l'insegnamento e l'educazione, il rispetto di questi diritti e di queste libertà e di garantirne, mediante misure progressive di carattere nazionale e internazionale, l'universale ed effettivo riconoscimento e rispetto tanto fra i popoli degli stessi Stati membri, quanto fra quelli dei territori sottoposti alla loro giurisdizione.
DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI
Articolo 1
Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.
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