Per coordinare gli sforzi per un pasto caldo, nasce il gruppo facebook:
https://www.facebook.com/groups/151083831985861/153986381695606/
Un utile vademecum dedicato alla sicurezza contro furti, rapine e truffe, rivolto in particolar modo alla terza età, realizzato in collaborazione
con la locale stazione dei Carabinieri, è stato distribuito dallAmministrazione Comunale di Cernobbio insieme ai bollettini per il pagamento della tassa dei rifiuti. Si tratta di uniniziativa presa in accordo con il Luogotenente Gerlando Tantillo, Comandante dei Carabinieri di Cernobbio, visto il successo ottenuto lo scorso inverno da un incontro dedicato a questa tematica ospitato dal Centro Civico di Rovenna commenta in proposito il sindaco, Paolo Furgoni -. In quelloccasione sono stati descritti tutta una serie di situazioni che sfociano spesso in un danno per anziani e famiglie e alcuni buone pratiche per limitarli. Al fine di informare tutta la popolazione è stato deciso quindi di realizzare un piccolo vademecum che descrive le casistiche più frequenti di tali reati e le accortezze da prendere». La importante iniziativa civica del Comune di Cernobbio ha poi trovato un originale modo di diffusione: «Al fine di raggiungere tutte le famiglie di Cernobbio abbiamo deciso di allegare il vademecum ai bollettini per il pagamento della tassa per i rifiuti. Questo perché si tratta di una documentazione che, nolente o dolente, ogni cittadino deve consultare.
In questo modo siamo sicuri che i consigli utili per la sicurezza verranno, per lo meno, consultati». Si segnala, infine, che il vademecum è stato pubblicato sul sito internet istituzionale del Comune di Cernobbio:
www.comune.cernobbio.co.it insieme ad unanaloga pubblicazione, sempre in formato digitale, realizzata nello scorso mese di giugno dalla
Prefettura di Como.
QUESTA RIFORMA DELLE CAMERE DI COMMERCIO
E’ UN DANNO PER LE IMPRESE, PER I PROFESSIONISTI, PER I LAVORATORI.
CI VUOLE UNA RIFORMA CHE POTENZI IL SISTEMA DELLE CAMERE DI COMMERCIO,
CHE NE FACCIA IL FULCRO DELLA RIPRESA DELLE AZIENDE ITALIANE
La riforma delle Camere di Commercio che il Governo vuole chiudere in questi giorni estivi, è un danno per le imprese italiane, per i professionisti e per i lavoratori delle Camere, che dispongono di professionalità uniche nel sistema della pubblica amministrazione italiana.
Questo è quanto sottolineiamo con forza.
In un periodo storico-economico in cui è necessario potenziare gli strumenti a supporto del mondo del lavoro, e quindi potenziare le Camere di Commercio, il Governo vuole ridurle a enti burocratici che non saranno più in grado di offrire servizi moderni alle aziende italiane. Ma la strada di riforma della pubblica amministrazione deve essere lastricata di innovazione, non di riduzione delle Camere di Commercio, dei servizi alle imprese, dei dipendenti.
Per far ripartire il sistema imprenditoriale italiano, le Camere di Commercio vanno rafforzate, con servizi nuovi e innovativi, che vadano a sommarsi ai servizi attualmente esistenti.
Le imprese non ci chiedono altro che celerità e innovazione.
Per questi motivi chiediamo al Governo e a tutti i parlamentari e alle forze politiche che hanno a cuore il futuro delle imprese italiane, di modificare subito il decreto di riforma che passerà in Consiglio dei Ministri il 5 agosto, che non crea altro che disservizi al sistema imprenditoriale, e chiediamo di riscriverlo, focalizzando su innovazione, ampliamento di servizi, mantenimento del personale e delle sedi territoriali. L’attuale bozza di decreto, invece, è sostanzialmente identica alla bozza che circolava a gennaio scorso: uno schema di riforma penalizzante per ogni soggetto del sistema economico.
(Roma, 27 luglio 2016) “Nei giorni scorsi abbiamo presentato un’interrogazione per chiedere al ministro degli Interni quali iniziative intenda assumere nei confronti di quei comuni che, come San Fermo della Battaglia, non rispettano le disposizioni di legge in materia di parità di genere nella composizione delle giunte comunali. Le nome vigenti, infatti, prevedono e garantiscono la presenza di entrambi i sessi nelle amministrazioni pubbliche. Nello specifico, la legge Delrio prescrive che, nelle giunte dei Comuni con popolazione superiore ai tremila abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento”. Lo dichiarano i deputati comaschi Chiara Braga e Mauro Guerra dopo aver registrato l’ostinazione del Comune di San Fermo, nonostante le numerose sollecitazioni del gruppo di minoranza, a non rispettare la rappresentanza di entrambi i sessi nella formazione della giunta.
“In alcuni comuni italiani, e purtroppo San Fermo della Battaglia appartiene a questo gruppo, assistiamo – continuano gli esponenti dem - ad una ingiustificata assenza o sottorappresentanza del genere femminile nella composizione degli organismi esecutivi con la conseguente violazione delle norme riguardanti la parità di genere”.
“Nel caso specifico del comune comasco siamo in presenza di una giunta formata esclusivamente da soli uomini in cui non si è voluto, avanzando motivazioni del tutto inadeguate e pretestuose, prendere in giusta considerazione la possibilità, prevista dallo statuto comunale, di procedere alla nomina di assessori esterni e quindi di garantire, come previsto dalla legge, la presenza di entrambi i sessi nell’esecutivo comunale. Da notare come anche il consiglio del comune di San Fermo, risultante dalle elezioni dello scorso 5 giugno, conti la presenza di una sola donna, peraltro eletta nella lista di minoranza”.
“La presenza di entrambi i generi nelle giunte comunale – concludono Braga e Guerra - non è una prescrizione eludibile, da applicare a discrezione dei sindaci di turno, ma un principio vincolante previsto sia dalla Costituzione che da diverse altre leggi, garantito da sentenze dei Tar e da rilevanti pronunce del Consiglio di Stato che hanno inequivocabilmente ribadito il carattere inderogabile della percentuale di quote rosa nelle amministrazioni pubbliche”.
“Il mancato rispetto di questo principio di democrazia paritaria, è indice di una forma mentis che sottovaluta culturalmente, ponendoli in secondo piano, il ruolo e le capacità femminili nell’ambito della sfera pubblica; un’impostazione mentale che non possiamo più accettare”.
In allegato il testo dell'interrogazione a risposta in Commissione presentata
come ben saprete con l 'emergenza profughi abbiamo bisogno di tutti voi in vari modi.
Don Giusto della parrocchia di Rebbio accoglie i profughi minorenni e famiglie con bambini e fornisce costantemente, anche durante l'anno, le coperte per tutti quelli che dormono in stazione. Nonostante il nostro sforzo di riciclarle , raccogliendole e lavandole, ora con questi sbarchi costanti stiamo iniziando a scarseggiare.
chi volesse donare coperte può portarle direttamente in parrocchia a rebbio da lui.
Grazie mille a tutti
desy
"Ieri pomeriggio un corteo improvvisato di una trentina di compagni e compagne ha attraversato il centro di Como dietro allo striscione
"Distruggere il razzismo e tutte le sue frontiere". Il corteo era in solidarietà ai migranti accampati in stazione S.Giovanni, ma anche a
tutti coloro che non vogliono o non possono avere i documenti e contro ogni tipo di frontiera, sia essa un confine tra Stati, sia il razzismo
dilagante.
I giornali di Como riferiscono, inoltre, di alcune scritte sulla Posta Centrale contro le frontiere le deportazioni, di cui la compagnia aerea
delle Poste (Mistral Air) è complice.
DISTRUGGERE LE FRONTIERE, OGNI GIORNO!"
Le frontiere sono l'emblema della società in cui viviamo e ci circondano quotidianamente; alcune sono più tangibili, altre meno. Il risultato è che viviamo all'interno di recinti concentrici, spesso senza rendercene conto, che siano essi fisici, economici, psicologici.
Per tutti coloro cui questa situazione è diventata insostenibile, la scelta è di combatterle.
La frontiera più evidente rimane il confine tra nazioni. In questo momento storico in cui stanno avvenendo migrazioni di massa, spesso rappresentano un limite invalicabile per tutti coloro che hanno scelto di spostarsi da uno Stato all'altro. Questo tipo di frontiera trasforma gli individui e il loro desiderio di movimento in flussi da gestire e quote da spartire, nonché in migranti accettabili o indesiderabili, a seconda del luogo da cui uno proviene e delle competenze che si porta dietro. In pratica, è in atto una trasformazione di persone in numeri e una differenziazione di classe da parte degli Stati che “accolgono”. In questo modo gli esseri umani cessano di esistere e diventano merci,
trasferibili, deportabili, utilizzabili a seconda della richiesta. Sorgono luoghi in cui stiparli, a seconda della destinazione d'uso: CIE, Hotspot, Cara, Cas, Sprar; nasce un florido mercato intorno a loro: enti di gestione (spesso Caritas, Croce Rossa e cooperative varie) che si arricchiscono sulla loro pelle, sfruttatori e consumatori d'ogni risma che utilizzano la forza lavoro dei migranti; la
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