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Ritratti del conflitto
Persone luoghi e simboli del conflitto sociale dall?antichità ai giorni nostri
LE ISCRIZIONI SONO APERTE!
TUTTI E TUTTE POSSONO PARTECIPARE!
SCADENZA 25 APRILE 2012
Comunicato stampa:
Dieci anni fa, il 2 febbraio 2002 (una data porta fortuna, secondo
numerologi e scaramantici) veniva lanciato in Rete l'appello da cui
sorsero l'associazione Storie in movimento (Sim) e la rivista di
storia della conflittualità sociale «Zapruder». Da oggi fino al maggio
2013 saranno messe in cantiere una serie di iniziative per festeggiare
il decennale.
Per cominciare, Sim e «Zapruder» bandiscono il concorso fotografico
"Ritratti del conflitto. Persone, luoghi e simboli del conflitto
sociale dall'antichità ai giorni nostri".
Invitiamo a dare notizia e a fare circolare il bando allegato.
Invitiamo ad esporre il bando sotto forma di locandina.
Invitiamo coloro che sono interessati e interessate a partecipare con
uno scatto personale che sarà esposto nella mostra fotografica
allestita in occasione dell'ottava edizione del Simposio estivo di
storia della conflittualità sociale.
Il comitato di coordinamento di Storie in Movimento
2 febbraio 2012
PRESENTAZIONE DEL CONCORSO:
Il concorso fotografico è uno dei modi per partecipare ai
festeggiamenti per i dieci anni di attività di SIM. L'idea del
concorso fa parte del progetto culturale che anima SIM, che guarda
alla storia valorizzando le differenze e l?eterogeneità dei contributi
dei singoli, l'interazione tra diversi linguaggi e diversi modi di
comunicare, gli scambi interdisciplinari.
Tutti possono inviare una fotografia in formato digitale al seguente
indirizzo e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Ogni fotografia, deve essere accompagnata da una didascalia con
l?indicazione di un titolo, del luogo e della data in cui la
fotografia è stata scattata, oltre al nome dell'autore. Tutte le
fotografie saranno esaminate da una commissione nominata da Sim che si
incaricherà di valutare la resa del tema del conflitto sociale ( in
senso lato) in immagine.
La data di scadenza per inviare le fotografie è il 25 aprile 2012. I
vincitori saranno avvisati entro il 15 maggio e saranno premiati
durante la grande festa organizzata da Sim il 9 giugno 2012 a Roma.
Nella stessa occasione saranno esposti alcuni tra gli scatti
selezionati.
La fotografia vincitrice sarà pubblicata su zapruder e sono previsti
altri premi targati Sim per altri Ritratti del conflitto.
Le fotografie inviate saranno esposte nella mostra allestita nel
suggestivo paesaggio che ospiterà il Simposio estivo di storia della
conflittualità sociale che si terrà tra il 26 e il 29 luglio 2012.
Per partecipare al concorso chiediamo una sottoscrizione di dieci
euro, che serviranno per sostenere le spese del concorso e per
allestire la mostra che ospiterà le fotografie (per le modalità di
pagamento con bonifico bancario, versamento su C/C postale o con carta
di credito, si veda il bando)
Si chiede inoltre agli autori e autrici delle fotografie una
dichiarazione scritta che attesti:
- che si tratta di uno scatto inedito;
- che l'autore o autrice autorizza SIM all'utilizzo delle fotografie inviate
X INFO: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Lo scorso anno un gruppo di donne di diverse per età, provenienza, appartenenza politica, insieme ad altre appartenenti ad associazioni e gruppi femminili, e a donne indipendenti del mondo della politica, dei sindacati, dello spettacolo, del giornalismo diede vita a Se Non Ora Quando, un movimento trasversale, aperto e plurale. E lanciò per il 13 febbraio 2011 un appello per manifestare lo sdegno verso il modello degradante, lesivo della dignità delle donne e delle istituzioni, ostentato da Silvio Berlusconi, in quel momento una delle massime cariche dello Stato. Oltre un milione di persone, donne e uomini insieme, si riversarono nelle piazze di tutta Italia e di molti paesi del mondo, convocate al grido Se non ora, quando?, a cui rispondemmo Adesso!.
A distanza di un anno, il contesto politico italiano è mutato ma noi continuiamo a pensare e a dire con tutta la nostra voce che lItalia non è un paese per donne (pensiamo, per fare un esempio, alla recente sentenza della Cassazione che abolendo la custodia cautelare per lo stupro di gruppo di fatto lo equipara allo stupro del singolo). Noi vogliamo che lo sia.
Lungi da ogni celebrazione del 13 febbraio 2011, vogliamo dar vita a una serie di iniziative nazionali (lincontro Vite, lavoro, non-lavoro delle donne che si terrà il 3 e 4 marzo a Bologna, regionali (lincontro di Milano sul tema Rappresentanza, Democrazia paritaria e partecipata del 16 febbraio), e locali.
Anche a Como noi donne che continuiamo a volere, sognare, sperare in un cambiamento siamo in tante. Alcune di noi che lo scorso anno abbiamo promosso la manifestazione cittadina e la partecipazione alla manifestazione milanese abbiamo continuato a incontrarci per scambiarci idee ed esperienze e abbiamo deciso di dar vita a uniniziativa comune per il prossimo 8 marzo. In occasione della giornata internazionale delle donne organizzeremo un momento pubblico per discutere delle proposte delle donne sulla città.
Perché quello delle donne, come sostiene la scrittrice statunitense Robin Morgan, non è «una minoranza oppressa che si organizza su questioni valide ma pur sempre minori. Si tratta della metà del genere umano che afferma che ogni problema la riguarda, e chiede di prendere parola su tutto».
Le donne che a Como hanno animato la manifestazione del 13 febbraio 2011 "Se non ora quando".
«Sabato 11 febbraio 2012, Militia, organizzazione dichiaratamente neofascista, realizzerà in piazza Duomo a Como una mostra sulla questione delle Foibe. Ancora una volta la città sede del Monumento alla Resistenza europea subirà l’affronto da parte di chi si proclama apertamente fascista. E ancora una volta questo accadrà con il silenzio complice delle Istituzioni repubblicane che, ricordiamo, sono nate grazie alla lotta di migliaia di partigiani».
Da anni stiamo assistendo ad un’opera di riscrittura della storia della Resistenza e in particolare delle dolorose e complicate vicende relative al confine orientale italiano. Queste terre erano e sono infatti un intreccio di questioni etniche, religiose, politiche, territoriali e statali che non si possono banalizzare e semplificare con slogan nazionalisti.
Dal punto di vista storico è scorretto guardare alla questione delle Foibe e commemorarle nella Giornata del ricordo, astraendo questi tragici fatti dal contesto storico in cui essi avvennero, senza quindi indagare ciò che accadde prima del 1943: vent’anni di soprusi e violenze perpetrate dal regime fascista contro le popolazioni istriane in nome di una politica di “italianizzazione” forzata. Per non parlare delle persecuzioni, degli eccidi e brutalità che subirono le genti sospettate di fiancheggiare i partigiani jugoslavi.
Per questi motivi, condanniamo con forza chi, come Militia, brandisce una tesi precostituita e strumentalizza fatti storici in nome di una “memoria italiana”, che tuttavia è solo di parte, in quanto le genti slave accusano proprio l’occupazione italiana degli stessi comportamenti di cui vengono accusate.
Questo revisionismo, dal basso spessore culturale e dalla nulla attendibilità storiografica, tenta inoltre di equiparare, in nome della legittimità di tutte le forze in campo e della comune pietà umana verso i morti, i vinti e i vincitori, confondendo in una indistinta melassa buonista e patriottarda, responsabilità e valori, partigiani e repubblichini, fascisti e antifascisti.
Il Coordinamento metterà in campo nelle prossime settimane una serie di iniziative pubbliche a Como per sensibilizzare i cittadini e per ribadire che Como è una città antifascista e antirazzista». [Coordinamento comasco antifascista e antirazzista]
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