Coronavirus, gli Usa sospendono l’applicazione delle leggi ambientali

Trump e clima

L’Agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti (Epa), d’accordo con l’amministrazione Trump, ha sospeso l’applicazione delle leggi ambientali a causa dell’epidemia di Coronavirus in corso, segnalando alle aziende che non ci sarà alcuna sanzione per l’inquinamento prodotto. Gli “inquinatori” potranno ignorare le leggi ambientali, almeno fino a quando potranno sostenere che le violazioni delle regole siano state causate (seppur indirettamente) dalla pandemia di Covid-19. Per peggiorare la situazione, l’Epa non ha ancora fissato nessuna data di scadenza per questa sospensione delle leggi.

E’ una mossa anomala, che ha stupito gli ex funzionari dell’Epa e causato lo sdegno dei gruppi ambientalisti statunitensi, che considerano la sospensione delle leggi ambientali un ulteriore rischio per la salute dei cittadini. L’Epa ha fatto sapere che, in caso di minaccia imminente per la salute pubblica, si rimetterà agli Stati e “valuterà le circostanze” per decidere se intervenire o meno.  Andrew Wheeler, amministratore dell’Epa, ha dichiarato che il Coronavirus ha reso difficile per le imprese proteggere i lavoratori e il pubblico nel rispetto delle regole ambientali, spiegando che sarà solo un provvedimento temporaneo.

Cynthia Giles, che era a capo dell’Epa durante l’amministrazione Obama, ha inviato una lettera all’Epa, firmata anche da una serie di altri sostenitori dell’ambiente, in cui si sottolinea che “permettere il potenziale rilascio di inquinanti atmosferici tossici e di altri inquinanti che possono provocare problemi di asma, difficoltà respiratorie e problemi cardiovascolari nel bel mezzo di una pandemia di una malattia il cui pricipale sintomo è l’insufficienza respiratoria è un gesto irresponsabile”. Giles ha anche aggiunto che “l’Epa non dovrebbe mai rinunciare al suo obbligo di agire immediatamente e con decisione quando c’è una minaccia alla salute pubblica”.

Particolare preoccupazione desta l’inquinamento atmosferico emesso dagli impianti industriali, in cui sono occupate prevalentemente persone a basso reddito. Le raffinerie di petrolio, per esempio, non saranno costrette a ridurre le loro emissioni cancerogene di benzene. Dieci raffinerie, la maggior parte delle quali in Texas, hanno già superato i limiti.

Da un articolo del Guardian si apprende che l’allentamento delle leggi ambientali fa seguito alle pressioni dell’American Petroleum Institute, un gruppo dell’industria petrolifera e del gas, che la scorsa settimana ha inviato all’Epa una lettera in cui si chiedeva la sospensione delle norme che richiedono il monitoraggio dell’inquinamento e la riparazione delle apparecchiature che perdono materia inquinante. La decisione dell’Epa va anche oltre questa richiesta, anche se il governo ha dichiarato che si aspetta che le imprese si conformino alle leggi “almeno quando ragionevolmente possibile” e che non saranno tollerate violazioni flagranti e intenzionali.

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