Non bastavano le dichiarazioni del viceministro degli Esteri polacco, Andrzej Szejna, secondo cui la Nato sta pensando di abbattere i missili russi che si avvicinano troppo ai suoi confini. Adesso anche il principale attore all’interno dell’Alleanza Atlantica, gli Stati Uniti, lascia intendere che dei provvedimenti in caso di nuovi episodi verranno presi, dopo la violazione dello spazio aereo polacco da parte di un missile di Mosca. Così il Pentagono ha fatto sapere di essere pronto ad adempiere ai propri obblighi di protezione dei Paesi Nato, compresi quelli relativi agli attacchi missilistici russi che potrebbero minacciare la Polonia. Dall’altra parte del fronte, in Russia, la Duma di Stato ha invece chiesto un’indagine sui “finanziamenti occidentali al terrorismo” dopo l’attacco alla Crocus City Hall di Mosca.

Il Pentagono avverte Mosca
Nelle parole del Dipartimento della Difesa Usa non è contenuta una dichiarazione di guerra, ma viene comunque sottolineata la capacità di risposta immediata della Nato e dell’esercito americano che contribuisce certamente ad alzare la tensione tra quelli che appaiono sempre più come due blocchi contrapposti separati da un confine sempre più sottile dal punto di vista territoriale: la Russia di Vladimir Putin e gli alleati dell’Ucraina.

Anche dalla Casa Bianca arrivano parole dure nei confronti del regime russo. Il presidente Joe Biden è tornato ad attaccare l’omologo russo dicendo che è un “macellaio” durante un comizio tenuto ieri nella Carolina del Nord. Parlando della sua proposta di aumentare le tasse per i più ricchi, il presidente Usa ha affermato che i 400 miliardi di dollari in entrate aggiuntive legate a un aumento dell’aliquota al 25% potrebbero essere usati per “ridurre drasticamente il deficit federale. Potremmo fare tantissime cose, incluso assicurarci finalmente di proteggere l’Ucraina da quel macellaio di Putin”.

Il 26 marzo era già arrivata la prima risposta del Pentagono: “Posso dirvi quello che questa amministrazione ha detto più e più volte, difenderemo ogni centimetro della Nato. Se un alleato della Nato dovesse essere attaccato, certamente non vorremmo che ciò accadesse, ma difenderemo ogni centimetro della Nato”, ha detto la viceportavoce del Pentagono, Sabrina Singh, commentando le affermazioni della Polonia sulla possibilità di abbattere i missili diretti verso il territorio dell’Alleanza. “La nostra priorità in questo momento è garantire che l’Ucraina abbia ciò di cui ha bisogno sul campo di battaglia”, ha aggiunto la portavoce. Oggi una sorta di conferma da parte del Pentagono, in una escalation verbale che, seppur scontata per gli accordi del patto atlantico, avvicina sempre di più a un possibile conflitto tra Putin e i Paesi Nato.

La Russia segue la pista del mandante occidentale dietro all’attentato di Mosca
Intanto dalla Russia arriva la notizia che gli investigatori hanno detto che studieranno la richiesta della Duma di indagare su ciò che il Parlamento chiama “organizzazione, finanziamento e condotta di atti terroristici” contro la Russia da parte degli Stati Uniti e di altri Paesi occidentali. Una risposta, questa, alle tesi sostenute da alcuni politici e personaggi dei media russi che dopo l’attacco terroristico al Crocus City Hall di Mosca hanno ipotizzato il coinvolgimento ucraino e occidentale, senza però fornire alcuna prova.

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