Nel clima di guerra che tutto il mondo sta vivendo dallo scorso 24 febbraio, giorno del primo attacco russo alla vicina Ucraina, ecco che anche la Corsica si infiamma e diventa scenario di violenze incendiarie.

La gente è scesa in piazza in massa in varie città dell’isola e nelle ultime ore c’è stato perfino un assalto con irruzione al palazzo di giustizia di Ajaccio.

Le autorità locali sono in massima allerta per quella che è stata al momento inquadrata come una protesta degli indipendentisti dell’Isola francese scatenata dal tentato omicidio in carcere di Yvan Colonna, avvenuto nella prigione di Arles dove l’uomo, un militante indipendentista condannato all’ergastolo, era detenuto. Lo scorso 2 marzo, Colonna è finito in ospedale in gravissime condizioni ed è tuttora in coma.

La pena che stava scontando in carcere era collegata all’assassinio del prefetto Claude Érignac, avvenuto il 6 febbraio 1998 ad Ajaccio, per il quale era stato riconosciuto come autore. Nella prigione dove si trovava, Colonna sarebbe stato aggredito da un altro detenuto, un islamista di origine camerunense, in carcere per associazione a delinquere finalizzata alla preparazione di atti di terrorismo. Fra i due ci sarebbe stato un diverbio su temi a sfondo religioso e la lite sarebbe sfociata in un tentativo di strangolamento ai danni di Colonna, finito poi in coma.

Due giorni dopo questi avvenimenti il Presidente del Consiglio esecutivo della Corsica aveva dichiarato che il tentato omicidio di Yvan Colonna era uno scandalo di Stato e aveva chiesto la nomina di una commissione d’inchiesta congiunta.

Ma ormai la miccia era stata accesa e le molte ombre su questo avvenimento, hanno dato il via alle proteste di piazza in tutta la Corsica.

Ad Ajaccio, nella sera del 9 marzo, durante una manifestazione in solidarietà a Colonna con centinaia di attivisti, sono stati appiccati incendi e alcuni manifestanti hanno fatto irruzione nel Palazzo di Giustizia.

Nei giorni successivi,  le manifestazioni si sono intensificate anche a Bastia, Corte e ancora la stessa Ajaccio.

Il tentato omicidio dell’indipendentista corso, sembra aver ridestato l’antico sogno dell’indipendenza della Corsica. E ieri, domenica 13 marzo le forze nazionaliste hanno indetto una manifestazione nella città di Bastia, dal titolo “Statu Francese Assassinu”, in sostegno di Colonna, per la libertà dei patrioti corsi detenuti e il riconoscimento del popolo corso. Disordini alla fine del corteo si sono conclusi con 67 feriti, fra i quali 44 poliziotti.

Oggi il ministro dell'Interno francese, Gérald Darmanin si recherà in Corsica con l’intento di «aprire un ciclo di discussioni con i rappresentanti e le forze vive dell'isola». La risposta positiva del governo alle "richieste dei rappresentanti corsi sul futuro istituzionale, economico, sociale o culturale" dell'isola sono state prese in considerazione, soprattutto quelle del presidente del Consiglio esecutivo, Gilles Simeoni, un ex indipendentista eletto rappresentante dell'isola che chiede lo statuto speciale autonomo.

Il governo condanna le azioni di violenza di questi giorni e chiede «un immediato ritorno alla calma» senza il quale «il dialogo non potrà cominciare».

Venerdì, il primo ministro Jean Castex ha tentato di disinnescare la tensione annunciando la fine dello statuto di "detenuto particolarmente segnalato" per altri due indipendentisti in carcere, Pierre Alessandri e Alain Ferrandi, un provvedimento che facilita la concessione dell'avvicinamento in un carcere dell'isola

I commenti dei lettori