Disabilità e lavoro

Sfrattato dall'ospedale per fare posto alla Casa di comunità

E' successo a Mario Tamburello, di Cuggiono, assistente amministrativo diversamente abile dell'Asst Ovest Milanese. Fratelli d'Italia chiede al sindaco di intervenire.

Sfrattato dall'ospedale per fare posto alla Casa di comunità
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All'ospedale di Cuggiono arriva la casa di comunità e un lavoratore diversamente abile viene sfrattato dal suo ufficio perché inglobato nella nuova struttura.

Tamburello e il suo ufficio senza barriere nel nosocomio di Cuggiono

E' successo al cuggionese Mario Tamburello, classe 1962, assistente amministrativo dell'Asst Ovest Milanese. Conosciuto e apprezzato in tutta la comunità, ha ricoperto ruoli istituzionali e da una decina d’anni si dedica alla poesia in lingua standard e dialettale, quella delle sue origini siciliane, ricevendo premi e riconoscimenti in concorsi nazionali e internazionali (da Sydney a Torino, da Palermo a Legnano). Dopo un'esperienza professionale all’ospedale Sacco di Milano quale referente per la qualità della Direzione medica di presidio e segretario del Comitato etico, 12 anni fa inizia a lavorare per l’Azienda ospedaliera di Legnano come amministrativo. Le sue condizioni di diversamente abile richiedono da subito uno spazio idoneo dove mettere degli ausili necessari a Mario per superare i momenti di crisi provocati dal Parkinson, diagnosticato in età giovanile. Dopo diversi spostamenti non sempre adeguati e rispondenti ai bisogni, finalmente gli è stato assegnato, all’interno del nosocomio di Cuggiono, uno spazio opportuno e senza barriere.

A fine settembre lo "sfratto" e l'unica soluzione dello smart working

Improvvisamente, senza contestuale proposta alternativa, a fine settembre è stato comunicato a Tamburello, telefonicamente, l’obbligo di lasciare l’ufficio perché inglobato dal nuovo servizio della Casa di comunità (inaugurata il 2 novembre ndr). Attende un altro spazio, ma per lui, che nel frattempo chiede ai dirigenti aziendali una soluzione, c’è solo un improvvisato smart working, non ideale per la condizione di Mario, dove è importante e terapeutica la relazione con i colleghi, non l’isolamento nella propria casa, quasi una ghettizzazione, specie ora che si è lontani dai picchi pandemici da Covid.

La mozione di Fratelli d'Italia per impegnare il sindaco a intervenire

La sua vicenda ha trovato attenzione nel gruppo cittadino di Fratelli d’Italia. La consigliera comunale Giuliana Soldadino ha presentato una mozione in cui viene sottolineata la difficoltà di Tamburello nella prosecuzione della sua attività lavorativa all’interno del presidio ospedaliero di Cuggiono per decisioni prese dalla Direzione della Asst competente. "Nel testo della mozione scriviamo che il Consiglio comunale impegna il sindaco a farsi portavoce di tutta la comunità cuggionese, nei luoghi preposti dalla normativa in materia, affinché venga al più presto ripristinata la locazione/ufficio per permettere a Tamburello di svolgere dignitosamente il suo lavoro" ha spiegato Soldadino.

"Stiamo studiando per trovare e attuare la soluzione migliore per il lavoratore"

La Direzione generale dell’Asst Ovest Milanese, da noi contattata, ha ben presente il caso e ha detto che è al vaglio degli uffici competenti. È stato sottolineato che si tratta di una situazione complessa a causa della patologia di Tamburello, che necessita di opportuni ausili e quindi di uno spazio idoneo attrezzato. Al fine di continuare la sua attività lavorativa gli è stato proposto lo smart working, e intanto si sta studiando per trovare e attuare la soluzione migliore per il lavoratore.

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