Una settimana fa, l’assessore regionale al Welfare Gallera, rispondendo a una domanda del Pd, in Commissione Sanità, aveva dichiarato che riguardo al destino dei punti nascita minori, quelli con meno di 500 parti l'anno, la Regione si sarebbe attenuta a quanto previsto dalla normativa nazionale e che non avrebbe chiesto ulteriori deroghe. Poi, dall’assessorato erano arrivate conferme sempre più nette: la delibera sarebbe imminente e per alcune sale parto i giorni sarebbero contati. Uniche eccezioni, due ospedali montani: il Morelli di Sondalo (So) e uno tra Chiavenna (So) e Gravedona (Co). Per questi, ha detto l'assessore, la deroga c'è per ragioni orografiche.
Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd, interviene a supporto della tutela del reparto maternità di Gravedona: “Intanto, il numero di nascite negli ultimi anni è pressochè costante: i parti sono stati 228 nel 2014, 337 nel 2015, 327 nel 2016, 333 nel 2017 . Il fatto, poi, che si tratti di ‘area orogeograficamente disagiata’ per la quale è previsto, da disposizioni nazionali, il mantenimento del reparto pur con volumi di attività inferiori ai 500 parti annui, la dice lunga. E se devono essere sempre garantiti i criteri di sicurezza e qualità previsti dall’Accordo Stato-Regioni, il presidio ospedaliero di Gravedona ha già provveduto all’adeguamento dei requisiti strutturali, mentre per quanto riguarda il personale, è assicurata già la presenza 24 ore dell’ostetrica”.
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