Interveniamo in merito a quanto sta succedendo presso il Tribunale di Como, nel corso del processo contro i responsabili (alcuni dei quali accusati di associazione mafiosa) dei pestaggi e delle sparatorie verificatisi in centro a Cantù negli scorsi anni.
Riteniamo gravissimi, oltre che fuori luogo, i recenti attacchi alla stampa e ai cronisti, ai quali rivolgiamo invece la nostra solidarietà, oltre che il ringraziamento per l’attenzione con cui seguono, con grande professionalità, le vicende e la cronaca legate proprio alla presenza mafiosa nel nostro territorio.
Come Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” da tempo ci occupiamo di legalità e di lotta alle mafie in provincia di Como e nel Canturino. E siamo preoccupati per quanto sta avvenendo in queste settimane in Tribunale a Como: un clima “intimidatorio”, in cui alcuni famigliari degli imputati si permettono di schiamazzare conto testi e PM. E ora alcuni avvocati della difesa che criticano la stampa e la presenza dei cittadini (!), i quali invece, grazie alla loro partecipazione, costituiscono un doveroso presidio di legalità.
Far prevalere la legalità è proprio il primo obiettivo da perseguire. L’abbiamo più volte detto, anche durante l'incontro pubblico organizzato dalla nostra associazione lo scorso novembre nella sala dei convegni di Cantù, alla presenza di 200 persone. Anche in quella occasione abbiamo cercato di stimolare la voglia di legalità da parte dei Canturini, così come abbiamo, per primi, chiesto al Comune di Cantù di costituirsi parte civile nel processo. In quest’ultimo caso abbiamo purtroppo ottenuto risposte negative (che evidenziano una grave sottovalutazione del fenomeno ‘ndrangheta) da parte delle forze politiche che sostengono l’attuale maggioranza in Comune.
Ora possiamo invece constatare, seppur con ritardo e solo a seguito dei gravi episodi durante il processo a Como, che si è avviata una positiva mobilitazione civica (a partire dalla presenza della Commissione Regionale Antimafia, delle associazioni e degli studenti), a tutela della legalità.
La strada è quella giusta: bisogna opporre all’oscurità delle mafie, che basano la loro forza sui soprusi e sulle intimidazioni, la coraggiosa partecipazione dei cittadini, che dalla loro parte dovrebbero sempre avere le Istituzioni e la Giustizia.
Noi ci siamo (stiamo cercando di programmare una nostra presenza fisica presso il Tribunale di Como, che finora, per impegni, non abbiamo potuto organizzare), chiediamo ai Canturini di schierarsi coraggiosamente dalla parte della legalità.
Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” www.circoloambiente.org