Scambiare la propria manodopera con le tasse da pagare. In altre parole barattare l’importo delle imposte che si deve versare mettendosi a disposizione del Comune effettuando lavori socialmente utili. Una misura introdotta a novembre dallo Sblocca Italia, attualmente allo studio da parte di vari paesi italiani. Ed anche a Cernobbio si sta pensando a come dar vita al cosiddetto “baratto amministrativo”.
«Pulizia, abbellimento delle aree verdi, di piazze e strade ma anche manutenzione. Rendere più accoglienti e pulite le proprie città diventerebbe più facile, garantendo soprattutto a chi ha difficoltà nel far quadrare i conti e di regolare la propria posizione ovviando ad esborsi monetari – sottolinea il sindaco di Cernobbio, Paolo Furgoni -. Si tratta di una soluzione già attuata, con diverse differenze, ad esempio in alcuni Comuni dell’Abruzzo o della Sardegna».
«Si tratta di un sistema che verrebbe incontro alle necessità di chi, magari essendo disoccupato, non riesce a far fronte ad alcune imposte – fa eco la vicesindaco, Monica Ferrario -. Gli importi sarebbero trasformati in ore da dedicare alle attività in favore della comunità. In ogni caso l’applicazione pratica di quanto stabilisce la legge (rif. art. 24 della Legge n° 164 del 2014) non è certo semplice. Occorre innanzitutto individuare non solo i contribuenti che possono rientrare in questa categoria, penso soprattutto ai cittadini in stato di forte disagio o con ISEE minimo, ma anche i tributi oggetto del “baratto” ed avere la giusta considerazione di quali siano i costi che il Comune può sostituire con prestazioni d’opera salvaguardando gli equilibri di bilancio. Come detto la strada è praticabile ma tortuosa quindi reputo che la prima concreta applicazione del “baratto amministrativo” avverrà nel 2016. Da parte nostra, come Amministrazione, stiamo lavorando per questo».
(Cernobbio, 22 luglio 2015)