Lissi (Pd): - “Ho saputo della decisione dell’amministrazione comunale di estendere la chiusura dei cimiteri al 4 maggio. Non posso che insistere sulla necessità di rivedere questa disposizione, presa certamente per tutelare la salute pubblica ma che impedisce ai parenti più stretti di porgere il proprio saluto ai defunti durante la sepoltura, diversamente da quanto avviene nei Comuni vicini".
Così, il consigliere comunale del Partito Democratico, Patrizia Lissi, ritorna sulla decisione del Comune di Como di tenere chiusi i cimiteri del territorio anche durante le procedure di tumulazione e inumazione.
Per Lissi, prima tra le voci che hanno sollevato la questione, è necessario che il Comune di Como possa trovare un compromesso tra la protezione della salute pubblica e il diritto alla rielaborazione del lutto: “Fino ad ora abbiamo combattuto l’emergenza sanitaria con decreti, ordinanze e regole. Questo ha portato a un miglioramento della situazione al costo di sacrificare giustamente vita sociale e spostamenti. Ma il Coronavirus è anche una tragedia, un trauma. Usiamo tutte le protezioni necessarie: guanti, mascherine, distanza interpersonale, sepolture in orari diversi per evitare assembramenti involontari e potenzialmente pericolosi oltre a limitare la presenza alla sola parentela più stretta. Il compromesso tra norma e pietà è possibile”.
“Si parla sempre più spesso di “Fase 2”, di ripartenza delle attività produttive. Ma il segno lasciato dal Coronavirus non è solo sul tessuto economico. Anche il tessuto sociale è stato squarciato dalla malattia e richiede tutta l’attenzione necessaria - conclude il consigliere - vedere così tanti comaschi portati via dal virus ha un costo emotivo altissimo. Come comunità dovremo presto iniziare a elaborare le nostre perdite ma si tratta di un processo che comincia, innanzitutto, permettendo le sepolture in presenza dei parenti più vicini e garantendo così il diritto al lutto per le famiglie".