Lugano: 12 ottobre 1996 - 12 ottobre 2021: la lotta continua

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SOA il Molino - Un’idea, un’utopia, una lotta. Migliaia di persone, di iniziative, di eventi politici e culturali. Un quarto di secolo. Attraverso un’occupazione, due sgomberi e tanto dibattito da 25 anni il Molino r-esiste. 
Il 12 ottobre 1996 a Lugano è nato un Centro sociale - figlio della già pluridecennale rivendicazione di uno spazio libero e autogestito - facendo esplodere, tra le mille polemiche, l’idea di una realtà diversa, della volontà di un cambiamento, che mette in discussione il sistema vigente, con i suoi princìpi e le sue certezze. Una realtà scomoda, perché induce alla riflessione, ad alzare lo sguardo dall’orizzonte dei propri privilegi, a reagire di fronte alle logiche di sfruttamento, discriminazione, controllo ed esclusione che ci governano.

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Sabato 29 maggio con lo sgombero del CSOA Molino le autorità cantonali e comunali hanno mostrato il loro vero volto: militarizzazione della città con polizia antisommossa, droni, spray al pepe, manganellate (e
gruppetti di neo-fascisti evidentemente tollerate dall’alto). E poi ruspe e demolizione di una parte degli spazi del centro sociale con immagini che ricordano scenari di guerra. La volontà è quella di mettere a tacere e spaventare ogni forma di auto-organizzazione dal basso impedendo ogni forma di espressione artistica, culturale e politica che non rientri nei rigidi schemi di chi vuole una città in cui regni una sola legge: quella del profitto capitalistico sopra ogni cosa.

Chi ha ordinato lo sgombero crede davvero di poter cancellare oltre 20 anni di autogestione in Ticino in una notte? Vi sbagliate di grosso. I sogni, i ricordi e le lotte di chi in tutti questi anni ha vissuto e
attraversato il Molino non si possono né murare né tantomeno demolire…
perché il nostro amore per la libertà è piu forte di ogni autorità.

Da sotto quelle macerie, rinasceremo come erbe infestanti.

Il Molino VIVE!

Rilanciamo la mobilitazione a oltranza in risposta allo sgombero e invitiamo individualità o gruppi ad autorganizzarsi ed autogestirsi!

Per un corteo rumoroso e determinato (porta pentole, tamburi,
fischietti,..)

Ore 13.30 Piazza Rivolta, fu Riforma
SOA (strade occupate autogestite) IL MOLINO

inventati.org/molino
Canale telegram: CONTROINFORMA-TI (t.me/controinformati)
frecciaspezzata.noblogs.org
Gruppo spontaneo a sostegno dell’autogestione canale telegram:
Autogestione Lugano

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Baggi/Negrini (PRC-SE) - Ieri, martedì 29 settembre 2020, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è incontrato a Roma con la Presidente della Confederazione Svizzera Simonetta Sommaruga. Tra gli altri argomenti, i due hanno confermato l’imminente chiusura dell’accordo sui frontalieri tra Italia e Svizzera entro fine anno, notizia che è passata quasi sotto silenzio. Si sa, i frontalieri non sono un tema che attira particolarmente l’opinione pubblica italiana; questi lavoratori non sono percentualmente molti in Italia, perché concentrati in poche province (Como, Varese e Sondrio), e spesso sono malvisti perché considerati portatori di “privilegi”, senza considerare tutti i lati negativi che caratterizzano l’essere frontaliere.

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Braga e Alfieri (PD) - "Se la bocciatura del referendum "anti frontalieri" è stata una buona notizia per le relazioni tra Roma e Berna, non possiamo far finta di non vedere l'affermazione, seppur risicata, dei SI in Canton Ticino e i toni xenofobi che hanno accompagnato la campagna referendaria oltreconfine" - dichiarano i parlamentari del Partito Democratico Chiara Braga e Alessandro Alfieri -. "L'economia dei territori di frontiera non può ogni volta essere messa in discussione dalle iniziative politiche dei partiti sovranisti ticinesi e non sono più accettabili campagne discriminatorie nei confronti dei nostri lavoratori.

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