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 STOP WTO: LETTERA APERTA AL GOVERNO ITALIANO
 Ripartono i negoziati all'Organizzazione Mondiale del Commercio. Le prime reazioni dei movimenti sociali
 
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 Nei suoi 15 anni di esistenza, la WTO (Organizzazione Mondiale del Commercio) ha progettato le regole del commercio globale a vantaggio del profitto e del potere delle imprese multinazionali, a svantaggio dei diritti dei lavoratori, dei contadini e dell'ambiente e minacciando la sovranità dei Paesi di tutto il mondo. L'agenda negoziale per espandere la WTO (il cosiddetto Doha Round) era già inappropriata al momento del suo lancio nel 2001, ma lo è diventata ancor più oggi considerato l'impatto dell'attuale crisi globale. La convergenza tra la crisi agricola, economica e finanziaria è una chiara evidenza di come la WTO abbia fallito nel promuovere la stabilità economica globale, lo sviluppo, la riduzione della povertà e la sostenibilità.
 I recenti disordini in Tunisia, Algeria ed Egitto stanno dimostrando come la misura stia diventando colma, e come la crisi economica si stia pericolosamente saldando con la crisi alimentare, con quella sociale e con quella climatica creando le condizioni per un futuro di conflitti e di tensioni crescenti.
 
 Nonostante questo la WTO ha recentemente annunciato l'intenzione di accelerare l'agenda negoziale per la prossima primavera, dopo il consenso raggiunto da alcuni Governi durante il summit del G20 del novembre 2010 per concludere i negoziati del Doha Round alla WTO entro quest'anno.
 
 Per questo come Fair abbiamo deciso di sostenere l'appello del network internazionale OWINFS (Our World Is Not For Sale) che di fronte al rischio che i negoziati di liberalizzazione in seno alla WTO possano ripartire in breve tempo, ha scelto di rilanciare iniziative e mobilitazioni per contrastare la conclusione dell'agenda di Doha, prevista per la fine del 2011.
 
 Su http://fairwatch.faircoop.it trovi la WTO call for action e la lettera da spedire al Ministero dell'economia e al dipartimento per il commercio con l'estero per fare pressione e chiedere che si cambi rotta, una volta per tutte.
 
 Su http://www.faircoop.net/campagne/index.php?option=com_content&view=article&id=163:call-for-action-lettera-aperta-a-tremonti-la-wto-aggrava-la-crisi-fermiamola&catid=8:maintopic trovi il documento di OWINFS da diffondere.

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Vi rilanciamo la notizia relativa all'inchiesta sull'omicidio di Ilaria Alpi.
E' nostra intenzione realizzare a marzo alcune iniziative per chiedere verità e giustizia, a 17 anni dall'omicidio, finora senza colpevoli!
Saluti fraterni

CIRCOLO AMBIENTE "Ilaria Alpi"

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Ilaria Alpi, Pecorella: commissione riaprira' indagini su morte giornalista

18 GENNAIO 2011

La Commissione parlamentare d'inchiesta sugli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti riaprirà le indagini sulla morte di
Ilaria Alpi all'interno della più ampia inchiesta sulle cosiddette navi dei veleni e sul traffico transfrontaliero dei rifiuti tossici o radioattivi". E'
quanto scrive in una nota il deputato del Pdl e presidente della Commissione Gaetano Pecorella. "L'odierna audizione del maresciallo Scimone, che ha
operato in collaborazione con il capitano De Grazia e con i magistrati di Reggio Calabria, ha consentito alla Commissione di acquisire una notizia di
estremo interesse. Nel corso di una perquisizione - fa sapere Pecorella - nei confronti di Giorgio Comerio è stata ritrovata, in un fascicolo rubricato
'Somalia' relativo alla smaltimento dei rifiuti, la copia di un dispaccio dell'agenzia Ansa sulla morte di Ilaria Alpi".
"Poiche' in quel momento, sottolinea Pecorella, nulla consentiva di collegare la morte della giornalista e del suo operatore al traffico dei rifiuti con la
Somalia -conclude il presidente - il rinvenimento di questo documento e la sua collocazione richiedono un ulteriore e penetrante approfondimento".

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Carissimi
vi segnalo l'appello urgente di Rete Disarmo e Tavola della pace da diffondere su tutti i vs siti, network, mailing list, radio locali, facebok ecc.  per difendere la legge 185/90 (sull'export di armi) che il Governo Berlusconi vuole riscrivere con una delega (in bianco) dal Parlamento e per di più inserita nella legge Comunitaria 2010.
 
L'appello è qui:
 
Per approfondire trovate notizie e link partendo da questi miei due articoli:
 
 
 
 
 
passate parola agli amici!!!
 
Ciao Giorgio

 

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Cosa ne dite ?
 
Il giorno 21 settembre 2010 il Deputato Antonio Borghesi dell'Italia dei Valori ha proposto l'abolizione del vitalizio che spetta ai parlamentari dopo solo 5 anni di legislatura in quanto affermava cha tale trattamento risultava iniquo rispetto a quello previsto dai lavoratori che devono versare 40 anni di contributi per avere diritto ad una pensione. Indovinate un po' come è andata a finire ! :
 
Presenti 525
Votanti 520
Astenuti 5
Maggioranza 261
Hanno votato sì 22
Hanno votato no 498).
 
Ecco un estratto del discorso presentato alla Camera :
 
Penso che nessun cittadino e nessun lavoratore al di fuori di qui possa accettare l’idea che gli si chieda, per poter percepire un vitalizio o una pensione, di versare contributi per quarant’anni, quando qui dentro sono sufficienti cinque anni per percepire un vitalizio. È una distanza tra il Paese reale e questa istituzione che deve essere ridotta ed evitata. Non sarà mai accettabile per nessuno che vi siano persone che hanno fatto il parlamentare per un giorno - ce ne sono tre - e percepiscono più di 3.000 euro al mese di vitalizio. Non si potrà mai accettare che ci siano altre persone rimaste qui per sessantotto giorni, dimessisi per incompatibilità, che percepiscono un assegno vitalizio di più di 3.000 euro al mese. C’è la vedova di un parlamentare che non ha mai messo piede materialmente in Parlamento, eppure percepisce un assegno di reversibilità.
Credo che questo sia un tema al quale bisogna porre rimedio e la nostra proposta, che stava in quel progetto di legge e che sta in questo ordine del giorno, è che si provveda alla soppressione degli assegni vitalizi, sia per i deputati in carica che per quelli cessati, chiedendo invece di versare i contributi che a noi sono stati trattenuti all’ente di previdenza, se il deputato svolgeva precedentemente un lavoro, oppure al fondo che l’INPS ha creato con gestione a tassazione separata.
Ciò permetterebbe ad ognuno di cumulare quei versamenti con gli altri nell’arco della sua vita e, secondo i criteri normali di ogni cittadino e di ogni lavoratore, percepirebbe poi una pensione conseguente ai versamenti realizzati.
Proprio la Corte costituzionale, con la sentenza richiamata dai colleghi questori, ha permesso invece di dire che non si tratta di una pensione, che non esistono dunque diritti quesiti e che, con una semplice delibera dell’Ufficio di Presidenza, si potrebbe procedere nel senso da noi prospettato, che consentirebbe di fare risparmiare al bilancio della Camera e anche a tutti i cittadini e ai contribuenti italiani circa 150 milioni di euro l’anno.
 
Per maggiori informazioni ecco il link al sito di Borghesi con il VIDEO del discorso:
 
 
Non ne hanno datto notizia ne radio, ne giornali, ne Tv OVVIAMENTE. Facciamola girare noi !!!

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