Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva

“I viaggi della memoria vanno nella direzione giusta, quello della formazione di molti giovani che possono conoscere l'orrore dell’Olocausto e dei campi di concentramento”.
Lo dichiara la presidente nazionale dell’Arci, Francesca Chiavacci, sulla polemica del Sindaco di Predappio, Roberto Canali, che ha negato il contributo al viaggio della memoria per alcuni studenti.
Anche Arci con il progetto Promemoria Auschwitz, organizzato dalla nostra associazione affiliata Deina, negli anni ha coinvolto migliaia  di ragazzi da tutta Italia nei viaggi della memoria, perché convinti che più studenti visitano quei luoghi più comprendono le pagine più buie della nostra storia.

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva

Perché è giusto introdurre la tassa sulla plastica monouso? Anzitutto facciamo chiarezza: dal 2021 l'Europa proibirà l'uso delle stoviglie usa-e-getta, pertanto tassare la plastica in Italia anticiperebbe solo di un anno il divieto europeo. In ogni caso è opportuno disincentivare da subito l’utilizzo degli imballaggi monouso anche attraverso la nuova tassazione, poiché nel nostro Paese solo il 30% di questa tipologia di rifiuti viene effettivamente recuperata, mentre una consistente parte viene incenerita, creando inquinamento e ceneri tossiche! Per la restante parte nemmeno si sa che fine faccia, tant'è che spesso ce la troviamo dispersa sui cigli delle strade, nei boschi, nei nostri laghi e, da qui, fino al mare che ne è pieno! Se abbiamo l’illusione di non vederla in acqua è perché si è trasformata in microplastica (il Lario ne ha una elevata concentrazione), visibile solo al microscopio, ma a nostra insaputa ce la troviamo poi nei nostri cibi attraverso la catena alimentare (i pesci ne sono pieni).
E allora che fare? La prima cosa è non produrre e non utilizzare gli imballaggi in plastica. Le alternative al monouso ci sono: ad esempio tornare alle stoviglie durevoli o, laddove non si riesce, utilizzare quelle compostabili. Ci si deve (ri)abituare a bere l’acqua del rubinetto – spesso più controllata e sicura delle minerali – sia a casa, in brocca, che fuori, nelle borracce (un’ottima idea per un regalo ecologico per il prossimo Natale). Al supermercato, al posto delle vaschette di plastica o polistirolo ci sono valide alternative: basta scegliere prodotti (formaggi, carne, frutta, ecc.) sfusi oppure confezionati col cartone, che, una volta a casa, possono essere conservati nel frigorifero in contenitori durevoli, se vogliamo col sistema del sottovuoto. Oppure mangiare in una buona ed economica trattoria, anziché al fast-food dove tutto è di plastica!  Come si vede fare a meno della plastica è semplice, serve un minimo sforzo e a volte si risparmia pure (l’acqua del rubinetto costa duemila volte meno delle bottigliette!), per cui solo chi non vuole adeguarsi pagherebbe l'odiata tassa sulla plastica.
Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”  www.circoloambiente.org email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva

Dietro lo striscione che chiede l’abrogazione delle Leggi Sicurezza si ritroverà chi negli ultimi anni ha manifestato in ogni parte d’Italia contro la propaganda salviniana e la chiusura dei porti, si oppone alla ferocia degli sgomberi di occupazioni abitative e spazi sociali, si mobilita nei quartieri popolari, alle centinaia di realtà che hanno dato vita al corteo del 10 novembre dell’anno scorso contro la conversione in legge del primo Decreto Sicurezza.
La manifestazione nasce dal confronto e dall’intersezione di diversi spazi e momenti politici nazionali, consci che non esistono compagini di governo "amiche" e che il "problema" non si sia risolto con la (temporanea?) sostituzione di Salvini agli Interni: infatti il nuovo Governo esprime piena continuità a partire dal primo atto di Di Maio alla Farnesina, l’emanazione di un provvedimento con cui, per velocizzare i rimpatri, si rendono esecutive le norme contenute nel primo decreto Salvini sui cosiddetti Paesi di origine "sicuri".

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva

Dal mese di settembre 2019 è stato dato il via a un piano di rinegoziazione della parte di mutui contratti dai Comuni con Cassa Depositi e Prestiti e posti in capo al Ministero dell'Economia.
Moltissimi Comuni stanno ricorrendo a questo strumento e sui giornali locali e nazionali si sprecano articoli che suonano così “Il Comune X ha rinegoziato i mutui, risparmiando tot milioni”, con dichiarazioni di sindaci che annunciano mirabilie coi soldi che a breve entreranno nelle casse comunali. Il tutto benedetto dall'Anci, che è stato promotore dell'intesa con Cassa Depositi e Prestiti.
In cosa consiste l'operazione? In pratica, ogni Comune rinegozia i mutui in essere, spalmando diversamente rate e interessi, liberando risorse ora e caricando di maggiori oneri gli anni successivi, quelli prossimi alla scadenza del mutuo.
In questo modo, i Sindaci di oggi possono usufruire di soldi immediati, mentre i loro Comuni chiudono un'operazione che, nel conto finale, produce un saldo negativo.

Feed RSS

Collegati su Twitter o Telegram e seguici

 

    

 

 

©2024 Sito realizzato da Noerus aps

Search

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.