Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea - "È l’ora della responsabilità” afferma Conte, riferendosi a quella dei cittadini, mentre Il governo avvia la cosiddetta fase 2 mandando al lavoro milioni di italiane/i anche in regioni con alti contagi e decessi. Si tratta di un azzardo inaccettabile.I cittadini hanno accettato con senso di responsabilità le restrizioni delle loro libertà. Sono governo e parlamento che con le maglie troppo larghe verso la riapertura delle attività produttive si sono dimostrati irresponsabili. È offensivo che cittadini debbano subire anche l’affronto che scarica sul loro senso di responsabilità il rischio della ripresa dei contagi.
È irresponsabile contare sulla buona sorte e non sulla certezza di condizioni che riducano rischi e contagi specie in regioni e aree urbane in cui si metteranno in movimento milioni di persone sperando che non usino i mezzi pubblici e in cui il potenziamento delle strutture sanitarie territoriali è assolutamente in ritardo.
È insensato riavviare le attività produttive senza uno screening preventivo di chi torna al lavoro e controlli puntuali sui protocolli di sicurezza approntati affidandosi alla libera iniziativa degli imprenditori che in qualche stimabile caso si sono mossi su ambedue questi piani.
Ci auguriamo sinceramente che tutto vada bene, ma se così non fosse sia ben chiaro che la responsabilità non sarà dei cittadini, ma di governo e forze politiche obbedienti ai diktat di Confindustria. Sono gli industriali che hanno ripetutamente mostrato di anteporre il profitto al diritto alla salute. Al governo e alle regioni diciamo: meno prediche e più controlli alle imprese e sui trasporti.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale
Antonello Patta, responsabile lavoro
Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea