Marco Fumagalli, consigliere regionale M5S Lombardia - “Per la Lombardia sono quasi 80 milioni di euro che possono essere utilizzati per assumere personale fino alla fine di dicembre, auspicando che per queste risorse possano poi essere attivati i concorsi nel 2021 rendendo stabili gli incrementi del Fondo sanitario standard. Una misura molto importante -continua Fumagalli - perché sarà possibile assumere personale a tempo determinato e permettere, al personale in servizio, di poter fare ricorso agli straordinari e si potranno utilizzare gli specializzandi all’ultimo anno per fare i referti. Con il Decreto Legge n. 104 del 14 agosto 2020 il Governo ha stanziato quasi mezzo miliardo di euro per l’abbattimento delle liste di attesa mediante misure di sostegno alla sanità pubblica fino al 31 dicembre 2020.
Un intervento importante che deve essere adottato dalle Regioni per il rilancio della sanità pubblica e territoriale. Si tratta di misure che vanno in deroga alle limitazioni che sono state poste in questi anni nei confronti del personale. In questo modo le strutture ospedaliere pubbliche potranno essere utilizzate anche durante i fine settimana ottimizzando l’uso di apparecchiature e strumentazioni. In particolare si prevede un maggiore ricorso alle prestazioni intramoenia e la possibilità di assumere gli specialisti con forme di lavoro autonomo o di collaborazione coordinata e continuativa. Nel decreto nulla si dice, invece, su incrementi di budget, ventilati da AIOP – Confindustria e Regione Lombardia per la sanità privata che dovrebbero servire a finanziare l’aumento di CCNL. La scelta del Governo è di concentrarsi sulla sanità pubblica in ottica di ottimizzazione delle risorse mettendo una pezza, temporanea e, ci si auspica, definitiva sui drammatici tagli alla Sanità che sono stati una costante di chi ha governato dal 1992 ad oggi in Italia. Suggerisco a Regione Lombardia di utilizzare i soldi che sono stati messi a disposizione di Pedemontana per rimpinguare i bilanci della sanità privata e se non dovesse bastare: che i “signori della sanità privata” aprano i portafogli e paghino gli aumenti contrattuali con le loro risorse. Se hanno aperto ospedali per senso caritatevole è ora di dimostrarlo, se invece lo facevano per scopi di lucro, allora bisognava mettere in conto qualche perdita d’esercizio, come capita a tanti imprenditori".