Baggi/Capelli (PRC-SE) - Ormai è chiaro che siamo nel pieno della ripresa dei contagi da Corona virus e invece di scaricare sempre la colpa sui cittadini irresponsabili e in particolare sui giovani che non mettono la mascherina è bene che Governo e Regione Lombardia verifichino i dati oggettivi che ci dicono che ci si contagia perché si va al lavoro in mezzi di trasporto affollatissimi e si lavora in luoghi dove le misure antiCovid non vengono rispettate pienamente o addirittura ignorate e poi a casa si trasmette la malattia ai conviventi.
Già questo determina una selezione di classe sui chi è più esposto al contagio, che sono quelli e quelle che lavorano fuori casa e non possono fare a meno di spostarsi giornalmente per poter vivere e mantenersi Ma quello che è più grave è che è mancato un lavoro concreto di preparazione alla seconda ondata per garantire a tutti e tutte una protezione sanitaria universale per Covid e tutto il resto delle patologie.
Vi erano le informazioni tecnico scientifiche adeguate su tutto, non c’è stata la decisione politica e la sua concreta attuazione: mancano i vaccini antinfluenzali, non sono stati prodotti numeri sufficienti di tamponi e di test rapidi perché non si è pensato a costruire una autonomia produttiva nazionale in questo campo e si continua a procedere per gare che si chiuderanno fra mesi , non sono state attivate le USCA necessarie, né assunti medici e infermieri a sufficienza per ospedali e territori.
Sembra che alcuni farmaci utili in caso di polmonite bilaterale come il costosissimo Remdesivir siano a disposizione in modo molto limitato per costi altissimi e scorte in esaurimento. Il risultato di questo non governo oltre che una grande disorganizzazione che crea incertezza, senso di abbandono e solitudine è che si allarga il solco fra medicina di serie A per Berlusconi, i Vip, calciatori, i ricchi che possono curarsi, fare i tamponi subito, magari a pagamento e più volte al mese e chi non accede immediatamente alle cure perché segue i canali prescritti e deve fare lunghe code per tamponi o aspettare a casa giorni, che qualcuno certifichi che puoi tornare a lavorare .
La mancata programmazione sanitaria crea la massima disuguaglianza e anche la insofferenza per regole che ti vengono imposte da autorità che in cambio non ti garantiscono un diritto. È ora di cambiare.
Milano, 09/10/2020
Fabrizio Baggi – Segretario Regionale Lombardia
Giovanna Capelli – responsabile sanità Lombardia