1840 contagi in Lombardia e 7332 in Italia. Ma Conte e Fontana davanti a questo sviluppo esponenziale del contagio procedono coi loro quotidiani proclami e le loro misure inadeguate.
- Il proverbio popolare dice “lacrime di coccodrillo”.Invece a chi governa la Lombardia e l’Italia mancano anche le lacrime dopo il primo disastro e nella attesa del prossimo. Siamo alla vigilia di una nuova ondata epidemica, del resto annunciata da tutto il mondo scientifico e non si è fatto nulla di quello che si doveva fare o lo si è fatto male e in ritardo.
- Ora i nodi vengono al pettine :delle 1600 Usca ne sono state approntate meno della metà. Manca personale, vaccino antinfluenzale, strutture che facciano tamponi a tappeto senza costringere a code o a giorni di attesa, messa in sicurezza e possibilità di azione incisiva dei medici di Medicina Generale e dei Pediatri. Chi è costretto a usare i mezzi pubblici li trova legittimamente pieni all’80%.
- La curva epidemica cresce velocemente e i malati cominciano a riempire le corsie. Conte e Fontana dicono che tutto è sotto controllo, ma i tecnici parlano del tempo brevissimo che ci separa dal picco per fare tutto quello che non è stato irresponsabilmente approntato, prima che tutto sia fuori controllo.
- Avevano 7 mesi per rimediare, per prepararsi, per agire con un piano di sanità pubblica organico e completo, invece mentre ci si prepara in ritardo per il Covid tutto il lavoro della cura del resto delle malattie è fermo. Diagnosi di tumore tardive, interventi rimandati. Il prezzo sono vite umane accorciate.
Non è andato bene nulla per responsabilità di questi decisori politici, è ora di prenderne atto e di lottare per cambiare. - Non siamo in buone mani. Solo una mobilitazione popolare ampia di tutti i soggetti coinvolti possono fermare il corso pericoloso della Sanità italiana e garantire a tutti il diritto alla salute.Questo è l’impegno di Rifondazione Comunista.
Milano, 15/10/2020
Fabrizio Baggi – segretario regionale Lombardia
Giocanna Capelli – responsabile sanità Lombardia