Carissim*, come sapete da ormai quindici mesi coordino in Italia la campagna europea “Nessun Diritto sulla pandemia. Diritto alla cura” www.noprofitonpandemic.eu/it , che appoggia la proposta di India, Sudafrica, sostenuta da oltre cento Paesi, di una moratoria sui brevetti e sui kit diagnostici utilizzati per i vaccini Covid-19. Abbiamo scoperto che, mentre in tutto il mondo milioni di persone, centinaia di ONG, decine di premi Nobel ed ex capi di stato e non ultimo papa Francesco, si mobilitano per
raggiungere questo obiettivo, l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi , collocato presso il ministero dello Sviluppo Economico guidato da Giancarlo Giorgetti, ha concesso una proroga di cinque anni ad un brevetto collegato ai vaccini Pfizer e a Moderna e un’altra di oltre tre anni ad un brevetto collegato al vaccino AstraZeneca. Proroghe che si aggiungono ai vent’anni di monopolio già previsti dagli accordi internazionali sulla proprietà intellettuale (gli accordi TRIPs).
Questa situazione è stata scoperta e segnalata da Lorenzo Cassi, professore associato in Economia alla Sorbona, l’Università Parigi 1 ed è stata presentata venerdì 11 febbraio a 37e2, la trasmissione sulla salute di Radio Popolare (dal min. 4,05). Il giorno seguente il prof. Silvio Garattini ha spiegato come questo regalo alle multinazionali del farmaco possa ridurre le possibilità di ricerca.
Nell’articolo vaccini-anti-covid-l'Italia-proroga-i-brevetti-e-fa-un-enorme-regalo-alle-multinazionali pubblicato sul mio blog su ilfattoquotidiano.it insieme al prof. Cassi ripercorriamo tutta la vicenda.
Augurarvi buon ascolto o buona lettura, risulterebbe, in questo caso, decisamente stonato, ma credo che valga la pena dedicare qualche minuto per documentarsi su una vergognosa vicenda taciuta (almeno fino ad ora) dai grandi media.
Un caro saluto,
Vittorio Agnoletto.