Comunicato stampa Sunia
Como, 23 ottobre 2012 - La fase acuta della crisi sta allargando la
categoria colpita dalla difficoltà di accedere o poter continuare a
mantenere un alloggio in locazione. Stanno aumentando in maniera
considerevole le richieste ai comuni per alloggi di edilizia
residenziale pubblica, senza che questi siano in grado di poter
offrire nessuna soluzione. Sempre gli enti locali sono i destinatari
delle 350mila domande di contributo del Fondo di sostegno all’affitto
che ha subito, con l’ultima legge di bilancio, il totale azzeramento.
Un quadro di sofferenza diretta e indiretta che colpisce 5 milioni di
famiglie e, ad oggi, non vi è stato nessun intervento economico o
fiscale del Governo a favore degli inquilini.
Sunia, Sicet, Uniat e Unione Inquilini ritengono non più accettabile
questa situazione e la disattenzione dell’esecutivo nei confronti del
settore delle locazioni. Hanno deciso quindi di organizzare per
venerdì 26 ottobre una giornata nazionale di mobilitazione.
«I recenti provvedimenti non hanno sicuramente contribuito ad un
contenimento del caro affitti -commenta Silvana Brenna, segretaria
provinciale Sunia Como – É necessario in questa fase di fine
legislatura adottare alcune misure che consentano a chi cerca o vive
in affitto di vedere migliorata la propria condizione abitativa».
«Come sindacati – continua Brenna - proponiamo una proroga degli
sfratti al 31 dicembre 2013 e il rifinanziamento del fondo sostegno
affitti, accompagnato da un incremento della disponibilità di alloggi
per i comuni e da un rilancio dei canoni concordati, assieme a nuova
convenzione nazionale che possa consentire di rinnovare gli accordi
territoriali definendo le modalità di applicazione agli interventi di
social housing». «Queste misure vanno accompagnate da una ferrea lotta
all’evasione fiscale, attuabile attraverso la tracciabilità del
pagamento dei canoni di locazione – spiega la sindacalista - inoltre è
necessario introdurre una detrazione del 19% sui canoni pagati dagli
inquilini, in analogia a quanto previsto per il mutuo sulla prima
casa, e un innalzamento delle rendite catastali del 50% per gli
immobili ad uso abitativo non locati da almeno tre anni nei comuni ad
alta tensione. Una buona soluzione sarebbe anche la riduzione da parte
degli enti locali al 4 per mille per i contratti a canone concordato e
l’utilizzo dei depositi cauzionali, relativi ai contratti di
locazione, per la costituzione di un fondo di garanzia per le famiglie
in emergenza».
«Infine la costituzione di un osservatorio sul fabbisogno abitativo
finalizzato ad acquisire dati sulla composizione sociale e reddituale
del disagio – conclude Brenna – permetterebbe di sostenere in maniera
più efficace una maggiore offerta di alloggi in affitto pubblico e
moderato».
Per maggiori informazioni: Silvana Brenna, segretaria provinciale Sunia
Como, tel. 335.7497674