On. Mauro Guerra: “Occorre intervenire subito per ridare fiato e liquidità agli operatori economici e possibilità di investimento per i Comuni.
No al patto di stabilità per le Amministrazioni fino a 5.000 abitanti”
Adottare tutte quelle misure urgenti che consentano di sbloccare, sottraendoli ai vincoli del patto di stabilità interno, i pagamenti dei Comuni per un importo pari a circa 9 miliardi da impegnare per spese in investimenti e opere, prevedendo un piano di smaltimento di tutti i residui passivi in linea con quanto previsto per le altre Pubbliche Amministrazioni; rivedere le regole che disciplinano lo stesso Patto di stabilità interno prevedendo il “Pareggio di bilancio” per le spese correnti al fine di consentire la ripresa degli investimenti da parte dei Comuni stessi; escludere dall’ambito di azione del patto di stabilità i Comuni con meno di 5.000 abitanti.
Sono questi gli obiettivi che intendono perseguire la mozione ed il progetto di legge presentati questo pomeriggio alla stampa alla Camera dei Deputati dal rappresentante comasco del Partito Democratico, On. Mauro Guerra, insieme ad altri colleghi accomunati da precedenti esperienze in qualità di amministratori locali. “Si tratta di una mozione e di un Progetto di Legge che chiedono al Governo di adottare quelle misure che, tutti noi proponenti, riteniamo urgenti e fondamentali per l’economia italiana - commenta l’On. Guerra -. Il Governo può, e dovrà, emanare al più presto un decreto legge che consenta innanzitutto l'immediato sblocco dei pagamenti alle imprese da parte di quelle Amministrazioni Comunali che hanno già “in cassa” tali disponibilità. Inoltre occorre che vengano svincolate le spese per investimenti dalla disciplina del Patto di stabilità e che le Amministrazioni comunali con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti vengano esentati dall’applicazione delle disposizioni relative al patto stesso, disposizione che riguarderebbe ben 130 su 160 Comuni complessivi della Provincia di Como”.
“La recessione economica in atto – conclude l’On. Guerra - sta determinando sofferenze drammatiche ed un impatto devastante sulla situazione economica e sociale in tutta Italia. Se non vengono trovate soluzioni in tempi brevi il rischio è quello del collasso”. In sintesi i comuni presentano un avanzo di bilancio, a legislazione vigente ormai strutturale di 4 miliardi e 500 milioni di euro, ed hanno subito in soli 3 anni la riduzione delle assegnazioni statali di 6 miliardi e 450 milioni. Nel Progetto di Legge si propone di adottare la riduzione della manovra proporzionato ai 13 miliardi di giacenze di cassa dei comuni che coincidono ad una percentuale del 26% dei residui passivi, cosa che comporterebbe un peggioramento del deficit per un solo anno, senza effetti negativi stabili sulla finanza pubblica. Attraverso invece il passaggio dall’avanzo al pareggio di bilancio ai Comuni sarebbe consentita un’equilibrata politica di investimenti. “L’effetto combinato delle due misura provoca effetti positivi sull’economia reale evidenti consentendo di pagare le imprese che hanno eseguito dei lavori a favore di Comuni che hanno disponibilità “di cassa” – sottolinea Guerra -. Occorre intervenire immediatamente per ridare fiato e liquidità agli operatori economici e possibilità di investimento per le Amministrazioni Comunali. La situazione, infatti, è ormai giunta ad un livello di insostenibilità tale che se non vengono trovate soluzioni in tempi rapidi si rischia il collasso. Presentando questi due atti segnaliamo la gravità della situazione, indichiamo risposte possibili e diciamo al Governo che non si può attendere oltre."
(Como, 20 marzo 2013)