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A Cuba vi sono stati, purtroppo, 11 vittime. I venti hanno raggiunto e superato i 175 Km/h sradicando alberi, pali elettrici e delle telecomunicazioni. Forti pioggie e mareggiate hanno causato danni a 130.000 case di cui 15.300 crollate totalmente. Danni anche a negozi, fabbriche, depositi, installazioni turistiche, centri medici e dell’educazione. L’agricoltura ha sofferto gravi perdite, intere coltivazioni di banane sono state distrutte, così come vari allevamenti, fabbriche di mangimi e piantagioni di caffè.
Il Circolo di Como dell’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba, non potendo restare indifferente alle sofferenze causate da tali calamità, ha deciso una serie di iniziative atte a far sentire concretamente al popolo cubano l’amicizia e la solidarietà degli italiani.
Tali iniziative saranno presentate alla stampa cittadina
La votazione nelle Nazioni Unite del Rapporto di Cuba sulla Risoluzione 66/6 dell’Assemblea Generale della ONU: “Necessità di porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti d’America contro Cuba” è stata approvata martedì 13 novembre nella ONU, con il voto favorevole di 188 paesi membri dell’organizzazione. Si tratta di una nuova (è la 21a occasione consecutiva che l’Assemblea generale ONU vota in questo senso) e schiacciante vittoria per la nazione caraibica. In sessione plenaria dell’Assemblea Generale 67 delle Nazioni Unite, trasmessa in diretta dall’emittente Telesur, il testo ha trovato l’opposizione soltanto di USA, Israele e Palau, mentre si sono astenuti Isole Marshall e Micronesia.
è nonno Luigi che vi scrive questa lettera. Prima di tutto, vi comunico che in questi giorni la posta elettronica non funzionava a causa di un problema tecnico al server spento di Ndugu Zangu. Perciò, chi avesse inviato una mail alle caselle di posta elettronica di nzkenya.com (soprattutto nei giorni 21, 22 e 23 ottobre) è pregato di riinviare la sua mail.
Vi do alcune notizie della comunità Ndugu Zangu, qui in Kenya.
La situazione dei cardiopatici si fa sempre più impegnativa, a causa dell’impossibilità di portare questi piccoli in Italia o in Sudan. Stiamo cercando di aprire una nuova porta per far operare i bambini nella loro nazione, ossia in Kenya, all’ospedale Keniatta Hospital di Nairobi. Come forse qualcuno di voi immagina, la burocrazia in Africa “prende molte energie” e quindi si sta procedendo, come al solito, con un’infinità di documenti, di carte da firmare e timbrare, di incontri con le varie autorità locali.
Carissimi Amici sono di nuovo a bussare alla vostra porta.
La nostra grande opera continua, la più impegnativa sono i cardiopatici che ci arrivano da ogni parte del Kenya.
Una nuova Speranza si sta aprendo per fare operare i bambini cardiopatici a Nairobi al KENYATA HOSPITAL.
Abbiamo bisogno della Vostra collaborazione.
Vedi in allegato la foto dei cardiopatici in comunità.
Un invito a divulgare il messaggio a tutte le persone che conoscete.
E potrete dire anchio ho collaborato a salvare tanti angioletti neri.
Nonno Luigi