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Dichiarazione di Intenti 

“Abbiamo bisogno di risolvere il problema traffico,

non di nuove autostrade che faranno aumentare il traffico” 

Più strade significa più edilizia e quindi più auto e più traffico.

Fermiamo la cementificazione, salviamo le aree verdi che ci rimangono.

Sono un bene preziosissimo. I nostri polmoni verdi. 

PREMESSE 

1. Considerata la mancanza di un’analisi adeguata della conformazione del traffico autoveicolare nella provincia di Como e zone limitrofe (analisi dettagliata dei flussi in base a percorrenze, orari, tipologie di utenza, distanze percorse, distribuzione su infrastrutture esistenti utilizzate solo parzialmente e che potrebbero essere opportunamente migliorate, potenziate, attivate o riorganizzate); 

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Lettera aperta alla città di Como sul carcere Bassone
Buongiorno a tutti e a tutte,
siamo il Collettivo Dintorni Reattivi, un gruppo di ragazzi e ragazze di Como e provincia. Tra i vari ambiti di cui ci occupiamo ci interessiamo da circa due anni del carcere Bassone, in particolare delle condizioni di vita dei detenuti.
Stanchi dell'indifferenza nei confronti del carcere che regna in città, abbiamo deciso di impegnarci in prima persona per contrastare l'isolamento, cercando informazioni, intessendo relazioni con familiari e amici e creando contatti diretti con i detenuti.
Per riuscire in questo intento abbiamo iniziato ad andare al Bassone tutte le settimane, durante gli orari dei colloqui, per distribuire volantini e chiacchierare con i parenti in attesa di incontrare i propri cari.
Grazie a ciò abbiamo ottenuto dei contatti a cui scrivere le cui testimonianze ci hanno spinto ad organizzare dei presidi di solidarietà fuori dalle mura, che ora organizziamo mensilmente.
Le informazioni ottenute sono molte e ci mostrano come le condizioni detentive siano al limite della violazione dei diritti fondamentali dell'uomo. I detenuti con cui riusciamo ad avere una corrispondenza ci raccontano che sono costretti a vivere stipati come sardine, che spesso manca l'acqua e in ogni caso non è sufficiente a garantire l'igiene personale quotidiana, che le pareti di docce e celle sono ricoperte di muffa e che il caldo torrido estivo e il gelo invernale mettono continuamente a rischio la salute dei
detenuti, senza parlare dell'assistenza sanitaria che risulta spesso inefficace a causa della cronica carenza di personale e delle condizioni in cui versa la struttura carceraria. I medici, dipendenti dell'ospedale S.Anna, in servizio all'interno del carcere parlano di un ambulatorio dai muri scrostati, quindi totalmente anti-igienici, di visite ed interventi eseguiti con giacca e guanti, poiché il riscaldamento non consente una temperatura superiore ai 15 gradi, e la continua carenza di personale li obbliga a turni che compromettono il loro operato e a mansioni di non loro competenza.
Alle pessime condizioni di vita si aggiunge la quasi assenza di momenti e spazi aggregativi e di socialità, unita alla difficoltà nell'ottenere colloqui con il personale educativo e assistenza psicologica.
A tutto questo si aggiungono le restrizioni introdotte durante il periodo di direzione di Maria Grazia Bregoli, la quale ha dimezzato l'ora d'aria (da 2h a 1h) e ha imposto notevoli limitazioni riguardo l'ingresso di cibo nell'istituto. È infatti da oltre un anno che è permesso introdurre solo cibi sottovuoto e di produzione industriale, quindi non possono entrare cibi e pietanze cucinati in casa o prodotti artigianalmente, aggravando così ulteriormente il peso economico del denuto sulla propria famiglia.
Questo evidentemente è un disumano espediente per garantire un guadagno per le casse del carcere dato che i detenuti sono costretti ad acquistare tutto ciò di cui hanno bisogno all'interno, con prezzi maggiorati rispetto all'esterno. Ora la signora Bregoli se n'è andata dal Bassone. Consapevoli che il suo è stato uno dei periodi peggiori della storia di questo carcere, ci auguriamo che la futura direzione ripari, perlomeno, ai danni commessi e che non speculi più sulla pelle dei detenuti e delle loro famiglie.
Come ben sapete il Bassone si trova fuori dalla città, scelta strategica volta a tenerlo lontano dai nostri occhi, per creare quell'isolamento che è fondamentale per l'esistenza e il funzionamento del sistema carcerario. I vari direttori di turno contano infatti sull'indifferenza della cittadinanza per continuare indisturbati a guadagnare sulla pelle dei detenuti e dei loro familiari.
Noi non ci stiamo!E vorremmo non dover fare l'amara scoperta di essere gli unici.
Questa lettera pertanto si rivolge, con serenità ma senza mezzi termini, a tutte quelle individualità, realtà, associazioni ecc che non vogliono più far finta di non vedere quello che accade a due passi da noi, nella penombra di quelle sbarre, e che non accettano la logica egoistica per la quale la vita dei detenuti non riguarda tutta la società nel senso più ampio del termine.
Il nostro messaggio è semplice: mobilitiamoci, incontriamoci, cerchiamo un punto di sintesi tra le diverse visioni della questione e tra le varie modalità di lotta. È un impegno ambizioso, lo sappiamo, ma vogliamo credere, in tutta onestà, di non essere i soli a sentire nostra questa grossa responsabilità.
Con spirito di evasione salutiamo,
Collettivo Dintorni Reattivi
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
c.p. 86, 22077 Olgiate Comasco (co)


ROSSIME INIZIATIVE:

Sabato 29.10 h9 - PRESIDIO AL CARCERE BASSONE (Albate)
Rompiamo l'isolamento,portiamo solidarietà!
Musica & interventi


h15 -PRESIDIO A PIAZZA VITTORIA! (Como)
Portiamo la "questione carcere" in centro a Como
perchè tutti/e devono sapere cosa succede tra quelle
mura a pochi passi dalla città!
Basta con l'indifferenza! Vieni a trovarci!


Mercoledì 2.11 h21 -ASSEMBLEA PUBBLICA
Sala della cooperativa di via Lissi n.6 (Como)
Invitiamo tutti/e (individualità,associazioni, realtà)
a discutere con noi del problema del carcere per trovare insieme un
punto di sintesi tra le diverse visioni della questione.

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Curiosità, vocazione, ricerca artistica che scopre un nuovo mercato: IL TEATRO IN CASA è una pratica sempre più diffusa tra le compagnie italiane. Non è lo spettatore che va a teatro, ma è il teatro che arriva dallo spettatore: in casa.

L'azione può svolgersi in una cucina, in un soggiorno, in tutta l'abitazione: spettacoli dall'allestimento semplice, di volta in volta riadattati alla casa ospite, a stretto contatto con pubblici diversi, creano inaspettate occasioni d'intimità.

Il Teatro in casa invade le abitazioni dei cittadini di Como in occasione della terza edizione di Luoghi Comuni 2011, il festival itinerante promosso da Associazione Etre, la realtà creata dalle 22 residenze teatrali lombarde su 9 provincie della Regione Lombardia.

Nelle case del pubblico comasco vita e spettacolo saranno una cosa sola: intime storie d'amore e di passione, favole per bambini, crudi spaccati di realtà quotidiana, improvvisazioni con musica e danza, momenti di cucina e di convivio.

Durante il festival, il "Teatro in Casa" sarà anche tema di discussione e dibattito. Nella giornata di venerdì 4 novembre, una tavola rotonda approfondirà il tema con gli artisti, gli organizzatori, gli studiosi e con chi ha già sperimentato l'ospitalità di spettacoli in casa propria.

Sabato 5 si terrà la seconda edizione dello Speed Dating Teatrale, una pratica innovativa per favorire l'incontro tra teatri e compagnie di produzione. Cinque minuti di tempo e molta voglia di comunicare sono le regole dell'appuntamento fra artisti e direttori artistici: una formula divertente, originale e democratica per agevolare lo scambio e la conoscenza fra i due comparti, che dalla sua prima edizione raccoglie consensi e attenzione da parte di operatori e critica.

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