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Regione Lombardia, approvata mozione di FdI in consiglio regionali sull’istituzione di una giornata in ricordo dei militanti neofascisti Ramelli e Pedenovi nelle scuole della Lombardia. Antonello Patta (PRC):«No ad un’altra occasione per manifestazioni apologetiche». Dichiarazione di Antonello Patta, segretario regionale del Partito della Rifondazione Comunista della Lombardia in merito alla mozione approvata dal consiglio regionale lombardo sulla potenziale istituzione di una giornata di commemorazione dei neofascisti Ramelli e Pedenovi. Antonello Patta (PRC): «La maggioranza che governa la Regione Lombardia mostra ancora una volta la faziosità e la spregiudicatezza delle destre nel piegare le istituzioni ad un uso strumentale e di parte in funzione di una revisione della storia del Paese. Come già si fece con l’istituzione della “Giornata del Ricordo” strumentalizzata dai fascisti nostrani quasi in contrapposizione con una “Giornata della Memoria” mai digerita fino in fondo, così oggi si inventa una giornata in ricordo di “alcune” vittime della violenza politica tutta di parte ignorando che già il 9 maggio si ricorda sebbene in forma incompleta le vittime della violenza politica. E’ chiaro, ma forse è proprio questo l’obiettivo delle destre, che se accolta dal Governo nazionale quella giornata diventerebbe l’ennesima occasione per i gruppuscoli della galassia nera per riaffermare e rilanciare, come avvenuto ripetutamente negli ultimi anni, la propria presenza nelle città della Lombardia con manifestazioni in piazze e cimiteri nelle quali con gesti e simboli si inneggia al fascismo e al nazismo in pieno contrasto con le leggi e con la Costituzione Repubblicana nata dalla Resistenza. Chiediamo al Governo nel quale dovrebbe avere voce il M5S di impedire che le scuole della nostra regione diventino il teatro di questa squallida operazione degna del peggiore “minculpop” di fascista memoria».

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“La mozione del PD contiene  una visione miope e vecchia su come si deve sviluppare la Lombardia e il Paese. È vero che la Lombardia vive di sviluppo, infrastrutture e trasporti, ma non può morire di inquinamento. Pedemontana è stata concepita nel 1954 senza calcolare l’impatto sulla salute dei cittadini. Il contratto di Governo dice che valuteremo ogni opera con un analisi costi e benefici. Pedemontana ha problemi di bonifiche da diossina, un contenzioso con Starbag, è l’autostrada più cara per pedaggio. Non possiamo decidere su Pedemontana con i “forse” o i “penso che”. La mozione del PD è strumentale”, così Massimo De Rosa, consigliere regionale del M5S Lombardia, motiva il voto contrario alla mozione del PD nella parte relativa a Pedemontana..

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“Voglio rivolgere i miei complimenti alle forze dell'ordine e alla Prefettura per il lavoro che ha portato all'interdittiva antimafia con la chiusura di una farmacia a Milano. Il filone delle infiltrazioni mafiose, in Lombardia in ambito sanitario e farmaceutico, comprova che le mafie non hanno limiti nella capacità di rinnovarsi e riciclare denaro sporco. La nostra sanità non può essere il bancomat delle mafie”, così Monica Forte, Presidente della Commissione regionale antimafia e consigliera del M5S Lombardia.
“Ieri in Commissione Antimafia - continua Forte - abbiamo iniziato ad analizzare l’attività dei comitati regionali di controllo. Gli strumenti di analisi nel settore sanitario, soprattutto grazie all’informatica, esistono e vanno implementati ovviamente con il supporto a figure professionali in grado di leggere i dati e scoprire le anomalie. La Commissione intende impegnare la Giunta regionale perché ORA, il nuovo organismo anticorruzione della Lombardia, raccolga e migliori l’esperienza dei comitati di controllo che deve essere messa a frutto”.

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Dopo oltre 3 mesi da quando l’assessorato alla sanità della Regione Lombardia ha iniziato a spedire lettere ai cittadini con patologie croniche invitandoli a passare a gestori privati delle cronicità, sono solo circa 258 mila su oltre 3 milioni i pazienti cronici che hanno deciso di aderire. A fronte di oltre 3 milioni di lettere inviate, solo poco più dell’8% degli interessati ha, quindi, aderito al modello di gestione privatistica delle cronicità proposto dalla Regione Lombardia, che fa perno soprattutto sulla ingannevole promessa di una “corsia privilegiata” per evitare i lunghi tempi di attesa per le visite specialistiche (a patto, però, di utilizzare non le strutture ospedaliere consuete per i pazienti ma quelle che il gestore può offrire).Questo risultato a dir poco misero è stato ottenuto a spese di noi cittadini contribuenti: ci piacerebbe sapere quanto ha speso fino ad ora la Giunta Regionale per reclamizzare questa sua iniziativa verso i malati cronici attraverso gli spot sulle TV e le radio locali, le inserzioni sui giornali delle varie province, la stampa di centinaia di migliaia di opuscoli, la stampa e l’invio di oltre 3 milioni di lettere (più tutte le ore di lavoro degli impiegati e dei funzionari della Regione).

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