Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva

Il Consiglio regionale ha reinviato alla Commissione regionale competente la discussione sulla mozione tesa alla riorganizzazione della navigazione dei laghi. Il M5S Lombardia aveva depositato un emendamento alla mozione, che ripresenterà in Commissione, che chiedeva uno studio generale dettagliato sulla mobilità lacustre in Lombardia.

Per Raffaele Erba, consigliere regionale del M5S Lombardia,  “prima di qualsiasi iniziativa è necessario capire  quali  soluzioni  e  quali  sviluppi  possono  esserci  nell’ambito della navigazione lacustre.

Lo  studio  deve  avere  caratteristiche  innovative e guardare alla mobilità sui laghi come una alternativa che può ridurre il traffico veicolare. Orari, coincidenze, biglietterie, carenze infrastrutturali, problematiche e mezzi ibridi o elettrici. Nulla va lasciato al caso per potenziare un servizio che può rappresentare un cambio di passo nel trasporto pubblico e nella tutela dei nostri territori. Ovviamente lo studio dovrà coinvolgere università, giovani e il territorio, che deve essere parte attiva nel processo politico-decisionale”.

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva

“lo scrivente Difensore regionale, non comprendendo le ragioni del diniego, accoglie il ricorso e invita Trenord Srl. a consegnare all’istante la documentazione richiesta”, così Carlo Lio, Difensore Regionale in una lettera inviata ieri, 26 giugno 2018, a Cinzia Farisè, dà ragione al M5S Lombardia. Il consigliere Nicola Di Marco aveva presentato ricorso dopo che Trenord, a una richiesta formale di accesso agli atti si era rifiutata di fornire il capitolato di gara per l'affidamento del servizio di attivazione e sviluppo di una rete di punti vendita di titoli di viaggio Trenord.
Nicola Di Marco, consigliere regionale del M5S Lombardia, dichiara: “Trenord e la Farisè non sono né sacri né intoccabili perchè sono a libro paga dei lombardi.  E devono rispondere ai cittadini della loro attività. Non si possono permettere di rifiutare controlli e verifiche.
Sappiamo tutti che la gestione delle ferrovie in Lombardia fa schifo, e lo ha ammesso persino Fontana, ma non è tollerabile che la società faccia di tutto per nascondere dossier strategici.
Sulle biglietterie, oltre a una questione di trasparenza, c’è anche una questione di sostanza: la riorganizzazione dei punti vendita impatta direttamente sui servizi all’utenza e ai cittadini, in un settore critico quale quello della mobilità e trasporti. Restiamo in attesa che  Trenord venga a presentare in Commissione Territorio e a discutere con i consiglieri il piano di intervento sulle biglietterie per far chiarezza su questa vicenda.
I documenti che abbiamo richiesto, e che ora ci verranno trasmessi grazie all’intervento del Difensore Civico, ci consentiranno di fare luce su questa vicenda e di capire quali siano i reali contenuti di questa annunciata riorganizzazione dei punti vendita. Vista l’incapacità di Trenord vorremmo prevenire l’ennesimo disastro gestionale, piuttosto che curare poi. In ogni caso il benservito a Farisè va dato al più presto”.

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva

Approvato dal consiglio provinciale di Como il primo atto per la costituzione dell'osservatorio permanente sul fenomeno del frontalierato  nelle province di Como e Varese, che introduce un importante strumento di consultazione tra i principali soggetti operanti sul tema del lavoro transfrontaliero. L'atto, che avrà piena efficacia non appena il consiglio provinciale di Varese approverà analoga delibera, rivolge un invito alla Camera di commercio, alle organizzazioni sindacali sotto l'organismo del CsirTicino Lombardia e Piemonte (organismo transfrontaliero costituito tra i sindacati Cgil, Cisl e Uil e quelle svizzere di Unia e Ocst), gli enti locali in relazione alla presenza nei territori di quota parte dei 65mila lavoratori frontalieri lombardi e piemontesi che si recano ogni giorno in Ticino. Previsto anche un diritto di tribuna per Regione e Ticino, nonché garantita la partecipazione a quegli enti pubblici o privati che operano a vario titolo nel sistema del lavoro transfrontaliero, su richiesta qualificata degli aderenti.
Soddisfazione è stata espressa dal Csirl per bocca del suo presidente Giuseppe Augurusa: "La delibera  è un atto di responsabilità nei confronti di quelle migliaia di lavoratrici e lavoratori che quotidianamente attraversano il confine nazionale per lavorare in Ticino, certamente attratti da condizioni economiche di vantaggio e tuttavia alle prese con problemi di integrazione con le popolazioni autoctone, viabilità e mobilità non sempre adeguate, tentazioni di dumping salariale da parte di imprenditori spregiudicati, libera circolazione delle persone con provvedimenti "etnici" di dubbia efficacia. L'osservatorio può quindi divenire un luogo di autentico confronto sulle tante questioni aperte tra soggetti direttamente coinvolti nel complesso fenomeno" .

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva

Anche a Como le preoccupazioni per i lavoratori delle piattaforme digitali di Gig Economy, che erogano servizi al pubblico, stanno crescendo. Lo dicono le associazioni di categorie che aspettano un intervento del livello nazionale. Ma in questa materia anche la Regione può intervenire. È per questo che il Gruppo del Pd in consiglio regionale ha depositato proprio pochi giorni fa un progetto di legge per tutelare il lavoro dei cosiddetti riders e di tutti i lavoratori della Gig Economy.
Il testo si prefigge di introdurre norme che vincolino le aziende proprietarie delle piattaforme digitali a garantire ai lavoratori un sistema di tutele uniforme e dignitoso. Ciò significa un compenso basato sull’orario e non sulla prestazione e vincolato alla contrattazione collettiva; l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali e la copertura assicurativa verso terzi, garantita dal datore di lavoro; la garanzia che il ‘rating reputazionale’ su cui vengono valutati i lavoratori, nel caso di contestazioni, sia verificato in modo imparziale.
Il progetto di legge prevede anche l’istituzione della Consulta regionale del lavoro digitale, organismo permanente di consultazione in relazione alle politiche in materia di lavoro legato alla Gig Economy.

Feed RSS

Collegati su Twitter o Telegram e seguici

 

    

 

 

©2024 Sito realizzato da Noerus aps

Search

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.