L'attività scellerata fatta negli anni scorsi, che attraverso incroci fatti con animali non locali per aumentare la cacciagione non deve essere pagata dagli stessi animali. Oggi ci sono metodi per il controllo delle nascite dei cinghiali e la regione ne deve prendere atto, che si applichino questi mezzi scientifico-sanitari, magari utilizzando gli stessi cacciatori per difonderli. Quindi è un NO secco alla morte prematura di questi cinghiali per un problema creato da altri per la propria ingordigia, e che in questo caso deve farsene carico tutta categoria anche fosse solo colpa di pochi. Altrimenti si individuino i responsabili e si facciano pagare a loro questi costi di contraccezione da propinare a questa povera specie, moltiplicata per farne carne da macello.
Raffaele Faggiano - pres ARCI Noerus Como
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