Orsenigo (PD) - Regione Lombardia faccia la propria parte per assicurare il ritorno in classe per migliaia di alunni di asili, istituti paritari, scuole di lingue. Consideri anche le micro-riaperture scolastiche per aiutare le famiglie nella gestione dei figli. “Regione Lombardia deve tutelare gli asili privati e scuole paritarie rimasti senza sostegno economico per tutta la durata del lockdown. Il governo ha già messo a disposizione 65 milioni di euro nel Decreto Rilancio. Ora tocca alla Lombardia fare la propria parte. Non possiamo perdere dei presidi educativi così importanti per i nostri figli e per le nostre comunità” spiega Angelo Orsenigo, consigliere regionale.
“Asili privati e scuole paritarie sono state colpite in maniera particolarmente violenta dall’epidemia di Coronavirus. Con la chiusura imposta per contenere il contagio non hanno potuto percepire alcun tipo di retta. Nonostante l’interruzione della didattica, però, i costi fissi sono rimasti comportando un rischio estremamente serio per la sopravvivenza degli istituti”.
“Ci sono circa 1400 asili privati in Lombardia. Questi svolgono un servizio sociale fondamentale, permettendo a madri e padri che lavorano di lasciare i propri figli in un ambiente sicuro in cui imparare e crescere. Lo stesso vale per gli istituti paritari, scelta educativa molto diffusa, - spiega Orsenigo - nel caso in cui Regione Lombardia non metta a disposizione ulteriori risorse però bambini e ragazzi potrebbero non vedere un primo giorno di scuola a settembre. Dobbiamo assicurare ai nostri figli un ritorno certo in aula”.
“Quando si guarda al contributo di altre regioni per i più piccoli è evidente come il confronto sia impietoso se non imbarazzante per Regione Lombardia - spiega il consigliere - la Toscana ha stanziato 13 milioni di euro per i Comuni per sostenere i servizi educativi. Il Lazio ha destinato 3 milioni di euro ai nidi privati accreditati. L’Emilia Romagna ha anticipato l’erogazione del saldo di 10.95 milioni di euro della misura destinata all’abbattimento delle rette. Addirittura il Piemonte, guidato da una coalizione di centro-destra, ha destinato 15 milioni di euro per piccoli. La Lombardia cosa intende fare?”.
“Prima ancora di settembre, però, è importante che Regione segua l’esempio di alcune scuole del Vercellese. Qui diversi istituti hanno riaperto le porte a micro-gruppi di bambini senza riprendere le lezioni. In questo modo le famiglie che ritornano al lavoro sanno dove lasciare i propri figli che, così, non annichiliscono a casa né mettono a rischio la salute dei nonni particolarmente esposti al Covid-19. Regione deve considerare seriamente la direzione presa dal Piemonte e offrire uno spazio sicuro e protetto per bambini e famiglie”.
“C’è poi il tema delle scuole di lingua che non è assolutamente di secondaria importanza - conclude il consigliere - questi istituti al momento sono completamente lasciato allo sbando, in attesa di linee guida regionali, mentre tutte le altre attività economiche stanno già affrontando in pieno la Fase 2. È importante che ci sia chiarezza anche per questo tipo di imprese”.