M5S Lombardia - Nella seduta del 9 luglio scorso della VIII Commissione consiliare “Agricoltura, Montagna, Foreste e Parchi” l’Assessore regionale al Bilancio Davide Caparini ha dichiarato: “La riorganizzazione di ERSAF è uno dei punti oggetto dell’assestamento e corrisponde comunque anche alla logica di semplificazione… ERSAF si occuperà di quello per cui era stata istituita, ossia le foreste e lo farà con un organo di gestione molto più snello dell’attuale”. Per Simone Verni, consigliere regionale del M5S Lombardia, “la dichiarazione lascia perplessi, senza considerare che, tra le righe, emerge forse l’ammissione che in ERSAF, organismo che ricordiamolo nacque anche per semplificare, qualcosa non funzioni e vada dunque semplificato”.
Per Verni, “nel metodo, riorganizzare un Ente con un emendamento della Giunta in assestamento al bilancio sarebbe una forzatura inaccettabile.
La questione necessita di opportuni tempi e approfondimenti e ne chiediamo pertanto il passaggio in Commissione.
Nel merito, non vi è chiusura da parte nostra, se l’obiettivo è quello di dare gli stessi servizi in tempi e modalità migliori, ma la sensazione è invece che, considerato che tra gli Enti da cui nacque questo organismo vi era anche l’Ente Regionale di Sviluppo Agricolo (contrariamente a quanto dichiara l’Assessore ERSAF non venne istituito dunque solo per occuparsi delle foreste) questa Giunta voglia quantomeno riportare in capo a Regione le funzioni relative all’agricoltura, o addirittura depotenziare e svuotare ERSAF al fine di moltiplicare gli Enti regionali, con buona pace della semplificazione!”.
Verni conclude: “Il Movimento 5 Stelle è assolutamente contrario all’ipotesi paventata dall’Assessore e, nella malaugurata ipotesi che questa Giunta voglia davvero presentare in assestamento di bilancio questa proposta, farà durissima opposizione per impedire che ciò avvenga. Non possiamo tollerare che una riforma così delicata si faccia con un emendamento-blitz al bilancio, esautorando le prerogative del Consiglio regionale, senza avere la minima idea dei reali obiettivi e senza conoscerne le ricadute che ciò comporterebbe non solo all’ERSAF, ma anche al settore che attualmente gestisce e alle varie realtà collegate, come ad esempio a Riccagioia”.