Gregorio Mammì (M5S Lombardia) - "In tutte le famiglie c'è il fratello più sveglio degli altri, sicuramente il centrodestra in Lombardia non ha premiato i più svegli. Il presidente del Veneto, Zaia, ha detto che tutti gli over 65 che accompagneranno a fare la vaccinazione un familiare over 80, saranno vaccinati nella stessa seduta, oppure, in caso di problemi contingenti, tornerà a casa con la prenotazione in mano.
Perché tutto questo in Lombardia non accade? Perché hanno trasformato la prima regione nell’ufficio complicazioni d’Italia.
Nessuno in Regione ha una buona idea, qui gli over 80 devono registrarsi per dire che sono over 80, la lista dei disabili viene chiesta all’INPS quando ogni anno si chiedono i documenti per poter erogare le misure b1/b2. Ogni Comune è in possesso dei dati che Regione Lombardia sta chiedendo ai cittadini tramite una piattaforma costata più di 18 milioni. Non bastava chiedere agli uffici anagrafe dei comuni la lista dei nati in un determinato periodo? E allo stesso modo non possiamo chiedere ai comuni la lista dei fragili o altri dati di cui sono in possesso?
Non si chiede a Regione abilità o competenza, ma semplicemente buonsenso.
La quota veneta della Regione Lombardia è il direttore Generale di Aria, ma serve a ben poco, evidentemente il problema è politico e non tecnico.
Il centrodestra lombardo, a differenza di quello veneto, non ha pensato a nulla per ottimizzare, accelerare, migliorare la performance delle vaccinazioni In Lombardia ci ritroviamo con il peggio del centrodestra del Paese", conclude Mammì