Ci inquieta molto la pronuncia che il 13 aprile è stata depositata dal Consiglio di Stato che sancisce non si debba dare risposta all'AGI per chiarire i motivi e rendere pubbliche le motivazioni ufficiali per cui sono stati ritirati da Nembro ed Alzano 500 militari che lì erano stati dislocati tra il 5 e l'8 marzo in preparazione della dichiarazione della zona rossa.
Il perché della mancata zona rossa in quei luoghi già aggrediti dal Covid19, a differenza di Codogno è il punto su cui gravano molte inchieste della magistratura, sollecitate da denunce dei famigliari delle vittime e su cui si interroga la società politica e la opinione pubblica.
Quante vittime si sarebbero risparmiate se si fosse fatta la zona rossa, e quindi perché, e con quali motivazioni non si è fatta?
Queste le domande che rimangono inevase con motivazioni francamente non convincenti come quella che non ci sarebbero stati atti governativi specifici di impiego delle forze militari, che a Nembro ed Alzano sarebbero state dislocate dentro l'operazione "strade sicure “, in relazione alla quale "sussiste un’esigenza di riservatezza volta a secretare le linee di programmazione strategica di impiego delle risorse umane e strumentali".
Quindi Il Governo non avrebbe fatto nessun atto per ritirare i contingenti e la polizia avrebbe agito dentro una operazione generale ed annuale le cui dinamiche vanno secretate.
Per Rifondazione Comunista tutto questo, oltre che una deresponsabilizzazione del Governo rappresenta un grave impedimento a raggiungere la verità sulla strage da Covid 19 nel Bergamasco. Ci impegneremo a perseguirla con tenacia.
Milano, 19/04/2022
Fabrizio Baggi, Segretario regionale
Giovanna Capelli, Responsabile regionale sanità
Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra sarebbero Europea - Lombardia