Continuano le occupazioni “a staffetta” a Milano. Lunedì hanno occupato gli studenti del Parini, la sesta dopo le altre occupazioni che ci sono state nelle scorse settimane: Severi-Correnti, Virgilio, Beccaria, Manzoni e Bottoni.
Scioperi anche al Moreschi e al Cartesio di Cinisello, protesta al Leonardo.
«Nonostante come studenti ci stiamo mobilitando in tutto il Paese il Ministro Valditara è sordo alle nostre richieste e preferisce restare in silenzio senza entrare nel merito di ciò che chiediamo, ossia un cambiamento radicale dell’attuale sistema scolastico» – afferma Bianca Chiesa, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Studenti. «L’unica vera risposta da parte di Valditara e del Governo è la repressione come dimostrano le manganellate a Pisa, Catania e Firenze o il tentativo di invisibilizzare le proteste attraverso la circolare inviata alle scuole sulla “stretta alle occupazioni”».
«Stiamo occupando contro la scuola del merito di Valditara e chiediamo che a scuola venga tutelato davvero il nostro diritto allo studio e il nostro benessere psicologico. Chiediamo il raddoppio dei rappresentanti degli studenti all’interno del Consiglio di Istituto e sportelli psicologici e introduzione dell’educazione sessuale e all’affettività non etero-cis normata in tutte le scuole» – continua Bianca Chiesa, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Studenti.
«Su tutte le nostre richieste il Ministro non si è mai espresso ed ha sempre taciuto. È arrivato il momento però di riprenderci la nostra voce e decidere per davvero sulle nostre scuole: le occupazioni di questi giorni di Milano dimostrano come un altro modello di scuola non solo è possibile ma è anche necessario» – afferma Alessandro Di Miceli, coordinatore regionale dell’Unione degli Studenti Lombardia. «In Lombardia in particolare l’intero sistema di istruzione è fortemente piegato alle esigenze delle aziende che vengono messe costantemente in primo piano rispetto a quelle della popolazione studentesca e la Regione continua a finanziare le scuole private, anziché quelle pubbliche: per questo chiediamo un incontro al più presto con l’Assessore regionale all’Istruzione Simona Tironi».
Questo è solo l’inizio e nei prossimi giorni e nelle prossime settimane l’ondata mobilitativa non si ferma. Continueremo a farci sentire dentro e fuori le nostre scuole da Nord a Sud, in tutto il Paese, con occupazioni, sit-in, scioperi e cortei e lanciamo un appello a tutta la popolazione studentesca a fare altrettanto: Ora Decidiamo Noi! Il primo appuntamento mobilitativo è fissato per questo venerdì 8 marzo in occasione dello sciopero nazionale transfemminista.