Il Comitato per la salvaguardia della Valle del Seveso e della Val Grande si dichiara soddisfatto della discussione avvenuta, a seguito dell’audizione svoltasi oggi davanti alla Commissione V Territorio della Regione Lombardia, avente come oggetto la strada di collegamento tra Via Peneporto e il Nuovo Ospedale di Como.
Diversi sono i punti sui quali si è rilevata una sostanziale omogeneità di vedute e non si è registrata alcuna contrarietà da parte dei commissari presenti:
1)Una serie di criticità ambientali della strada, come si evince nel rapporto redatto dallo stesso Comune di San Fermo e dall’Amministrazione provinciale, relativamente al “valore ambientale delle aree di intervento”, “l’asportazione di habitat”, “la distruzione di siti produttivi per la fauna”, “l’inquinamento atmosferico, acustico e luminoso”, “l’impermeabilizzazione dei suoli”, “l’impatto sugli aspetti visuali del paesaggio” e “la creazione di barriere ecologiche”, sottolineando in particolare per quest’ultimo aspetto il contrasto con quanto previsto dal PTCP provinciale.
2)A fronte di tali problematiche, l’inutilità di tale strada, come arteria di miglioramento all’accesso al Nuovo Ospedale, in quanto veicolerebbe il solo traffico di una parte del paese di San Fermo, per il cui raggiungimento i cittadini impiegano oggi solo pochi minuti di tragitto stradale, al quale si aggiungerebbe quello dei TIR di un’azienda di autotrasporti che, congestionerebbero, -questo si - l’ingresso del nosocomio;
3)Il costo dell’opera (pari a 4,3 milioni di euro) per un progetto sul quale l’ultima dichiarazione della Direzione Ambiente Energia e Reti di Regione Lombardia, ha dato parere negativo alla sua costruzione assoggettando il progetto inoltre ad indagini di “Valutazione Impatto Ambientale” e idrogeologica, così come richiesto anche dall’ARPA”.
Inoltre l’investimento (o disinvestimento?) potrebbe risultare doppiamente inutile in quanto il Comune di Como potrebbe decidere di vietare il transito dei mezzi pesanti in uscita da via Tre Camini, la principale arteria che conduce da sud al nuovo ospedale Sant’Anna.
“A questo punto – ha dichiarato Enzo Tiso, rappresentante del Comitato – auspichiamo che la Regione svolga un ruolo attivo riconvocando le parti dell’Accordo di programma affinché si trovino soluzioni viabilistiche di pubblica utilità veramente funzionali alla presenza del Nuovo Ospedale S.Anna”
Il Comitato ne suggerisce qualcuna, di minor costo e impatto ambientale rispetto alla strada di collegamento:
a)Studio e progetto di interventi migliorativi della viabilità verso Sud già rivelatasi molto più critica.
b)Verso Nord limitarsi al completamento dell’allargamento e messa in sicurezza dell’ultimo tratto di via Ravona, e al completamento della pista ciclopedonale, non realizzati in previsione della nuova strada di collegamento.
c)Potenziare il trasporto pubblico per raggiungere l’ospedale. Unico modo per ridurre l’impatto viabilistico e i disagi rappresentati dall’uso dei parcheggi (si leggano in proposito le numerose proteste a più riprese riportate dalla stampa locale).
d)Risolvere il problema del traffico pesante, molesto per la salute e sicurezza dei cittadini di San Fermo, non con nuove strade ma incentivando la delocalizzazione della attività di autotrasporti.
San Fermo della Battaglia, 3 settembre 2012
Comitato per la salvaguardia della Valle del Seveso e della Val Grande