La Corte di Cassazione ha stabilito nuovamente che la Tia (tassa rifiuti) è un tributo e come tale non è soggetto ad Iva. Con una petizione, che ha raccolto 35.000 firme, abbiamo chiesto al Governo di impegnarsi per rimborsare il dovuto. Dopo il "no", partono le nostre diffide ai Comuni e alcune class action
FONTE ALTROCONSUMO
Di Barca Sabina
Comune di Villa Guardia - Como (VEDI) - Oggi parliamo di Tia (tassa rifiuti).
Dopo attento esame delle fatture rifiuti urbani emesse dal Comune di Villa Guardia, si riscontra quanto segue:
totale tariffa (imponibile) +
Tributo Provinciale 5% F. C. Iva +
totale Iva 10% (bingo!)
spese di spedizioni
SI CONCLUDE:
che l'aggiunta indebita (Iva 10% bingo!), richiesta ai Villaguardiesi, è illegittima.
Lo confermano diverse commissioni tributarie, tribunali e la Corte Costituzionale nel 2009 poi riconfermato quest'anno dalla Corte di Cassazione.
Tuttavia molti comuni continuano ad applicarla.
Oggi, a colloquio con un dipendente (forse dirigente) del comune di Villa Guardia abbiamo avuto modo di NON CAPIRE le motivazioni che hanno spinto l'amministrazione ad applicare tale inganno. La variegata gamma di giustificazioni è degna di citazione perché simpatiche e raffazzonate:
La tassa che si chiami contributo o Iva è la stessa cosa, va pagata lo stesso;
Noi abbiamo l'obbligo di far tornare i conti;
Noi paghiamo l'Iva ai fornitori. Per recuperare la stessa, si spalma il costo 100 sui cittadini. Poi riviene applicata l'Iva. Il cittadino paga il 110%;
l'Iva presa è stata girata allo Stato;
Anch'io la pago...
L'anno prossimo l'Iva non è prevista (Uauuu!)
Durante il colloquio, si è cercato di capire quanto il Comune e/o il Sindaco fossero disponibili ad affrontare la questione.
Il risultato è stato deludente quanto le spiegazioni.
Si è fatto riferimento ad una comunicazione pubblicata nel sito del Comune, che difende l'applicazione senza scampo del 110 (100+10 di Iva) del costo sui cittadini dimostrando che comunque la metti, il cittadino dovrà sborsare il 110 (vedi comunicazione)
A fine comunicato, s'informa che l'amministrazione “è in attesa di istruzioni da parte dello Stato” tanto per prendere tempo e scaricare le responsabilità. Di ulteriore scoraggiamento è l'invito a chiedere chiarimenti o scrivere al Sindaco, (che ovviamente non porterebbe a nulla).
La comunicazione, oltre che “giustificare” il danno, utilizza una formula che predispone ad accettare inevitabilmente l'accaduto senza dare apertura e/o riferirsi al rimborso e punta ad ottenere un atteggiamento mansueto e remissivo dei cittadini.
Si precisa che l'Iva 10% in fattura non è/era applicata in tutti i comuni Italiani.
A Villa Guardia sì! (VEDI)
Si sottolinea che la tassa non dovuta è stata pagata per anni dai cittadini e che le società/comuni si rifiutano di rimborsarla.
Si evidenzia che il nostro ordinamento non ammette le tasse sulle tasse da pagare perché la tassa sui rifiuti è un tributo (assicurato dalla Corte Costituzionale) per cui è illegittimo pagare l'Iva.
Si spiega che l'Iva dei rifiuti, che si dovrebbe recuperare, è già stata versata dai gestori/comuni all'Agenzia delle Entrate, e le municipalizzate hanno già messo in detrazione, complicando ulteriormente la storia; per cui dovrebbero ricalcolare i tributi che loro dovrebbero pagare.
Si mette in evidenza che vista la reticenza alla restituzione di quanto preso illegalmente, molte Procure della Repubblica si stanno muovendo per “abuso di ufficio”.
Alla fine del divertente e movimentato colloquio, si è concluso che nessuna spiegazione è attendibile in quanto fortemente divergenti tra loro.
In conclusione si invita la popolazione di Villa Guardia ad adoperarsi nella compilazione del modulo fornito online da Altroconsumo oppure, chiedere copia a me (usa mail nel blog).
P.S. nei giorni scorsi si è attivata un'azione d'informazione e assistenza per presentazione modulo.
DOMANDA
È possibile che il quantificato miliardo di euro di Iva richiesto illegittimamente da Comuni/gestori vari, siano facente parte di quei “famosi” 30 miliardi di Iva evasa, recentemente stimata dalla Corte dei conti????
FARE COPIA E INCOLLA DEL TESTO SOTTO RIPORTATO
E FIRMARE CON NOME E COGNOME IN STAMPATELLO
Spett.le
Comune di Villa Guardia
Via Varesina, 72
22079 VILLA GUARDIA (CO)
OGGETTO: richiesta di rimborso dell’Imposta sul valore aggiunto indebitamente applicata sulla Tariffa di igiene ambientale (Tia).
Faccio riferimento al mancato rimborso da parte Vostra degli importi, sin qui,
indebitamente incassati a titolo di IVA sulla c.d. TIA.
Sin dal 2009, con Sentenza n. 238 del 24 luglio, la Corte Costituzionale ha, infatti,
affermato che “le caratteristiche strutturali e funzionali della TIA disciplinata dall'art.
49 del d.lgs. n. 22 del 1997 rendono evidente che tale prelievo presenta tutte le
caratteristiche del tributo e che, pertanto, non è inquadrabile tra le entrate non
tributarie, ma costituisce una mera variante della TARSU” con l’ovvia conseguenza di
non poter rappresentare presupposto impositivo per l’esazione di altro tributo
ovvero dell’IVA.
Anche la Corte di Cassazione, con sentenza n. 3756 del marzo 2012, si è pronunciata
sulla natura giuridica della Tariffa di igiene ambientale, confermandone la natura
tributaria e chiarendo che, proprio per effetto di tale natura gli importi richiesti a
titolo di tariffa d’igiene ambientale non sono assoggettabili a Iva.
Tali importi devono pertanto considerarsi a Voi ingiustamente versati, come ribadito
e denunciato recentemente anche da Altroconsumo, Associazione indipendente di
consumatori.
Con la presente Vi invito a voler provvedere, senza ritardo, al rimborso in mio favore
degli importi a Voi versati sino ad oggi a titolo di IVA sulla TIA come risultanti dallo
storico delle fatture già peraltro in Vostro possesso.
Vi segnalo che, qualora non provvediate a quanto richiesto, mi vedrò costretta a
tutelare i miei diritti ed interessi in ogni competente sede giudiziaria.
Nell’attesa di un sollecito riscontro, porgo i migliori saluti.
VILLA GUARDIA, lì ______________
Firma
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