Il prossimo 30 novembre anche Cernobbio sarà una “Città per la Vita…una Città contro la pena di Morte”. Il Consiglio Comunale, nel corso della seduta di lunedì 29 settembre, ha infatti accolto la proposta formulata dalla Comunità di Sant’Egidio, fondatrice di una rete di municipalità accomunate dalla volontà di accelerare la definitiva scomparsa della pena capitale dal panorama giudirico e penale degli Stati. “Sono fermamente convinto che dovere di ogni Amministratore pubblico sia anche quello di concorrere alla diffusione ed all’accrescimento del rispetto e del valore della vita, nonché della dignità dell’uomo – sottolinea il Sindaco, Paolo Furgoni -. Come uomo, come cittadino e come padre rimango allibito quando leggo come nel mondo si continui nella pratica disumana della pena capitale. Per questo, insieme ai membri di Giunta ed a tutto il Consiglio Comunale, ho aderito alla proposta della Comunità di Sant’Egidio. Anche il nome di Cernobbio, dunque, insieme a quello di tante altre località, figurerà tra i tanti Comuni di un lungo elenco che arriverà alla sede delle Nazioni Unite prima del voto che a dicembre potrebbe sancire una nuova Moratoria universale delle esecuzioni”.
La XIII edizione della Giornata Internazionale “Città per la Vita /Città contro la pena di Morte”, iniziativa che rientra tra gli obiettivi proposti dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana in questo semestre di Presidenza del Consiglio dell’Unione Europea, quest'anno si terrà il 30 novembre a ricordo della prima abolizione della pena capitale nel Granducato di Toscana, avvenuta appunto il 30 novembre 1786. “Questa giornata – conclude il sindaco - ha l’obiettivo di far risaltare il ruolo che nel processo abolizionista possono giocare anche le singole comunità, elementi catalizzatori di energie e risorse proprie delle società civili che rappresentano, che possono incoraggiare la diffusione di iniziative educative e culturali che mantengano viva l'attenzione su questo tema cruciale, connesso, purtroppo, al fenomeno della violenza diffusa in tanti contesti urbani”.
(Cernobbio, 30 settembre 2014).