Ammonta a ben oltre un milione di euro, su un bilancio complessivo che arriva a 10 milioni, la somma che il Comune di Cernobbio si è vista decurtare dallo Stato nel corso del 2014. Praticamente si tratta di una quota di imposte e tasse sostenute dai cittadini cernobbiesi ma che non saranno prese in considerazione dai conti municipali bensì saranno, in parte, acquisite dallo Stato ed, in parte, “girate” ad altre amministrazioni nell’ambito della ripartizione del
Fondo di Solidarietà Comunale. Numeri che hanno indotto il sindaco, Paolo Furgoni, ad indirizzare all’ANCI un’accorata lettera di protesta soprattutto per denunciare il “sistema di riparto non chiaro e di immediata comprensione” del Fondo stesso “unito alla modalità quasi punitiva di tale provvedimento” dopo che il caso era stato sollevato a livello nazionale dal sindaco del Comune cuneense di Roburent. Infatti l’applicazione delle modalità attuali con cui è gestito questo fondo, per la località comasca, ha finito per “non premiare gli sforzi finanziari effettuati nell’ultimo anno per ripianare situazioni pregresse” pur “mantenendo alto il livello di
servizi offerti”, riducendo l’indebitamento e pagando inoltre più celermente i fornitori.
Quanto riscontrato da Furgoni, e comunicato oltre che ad ANCI anche ai 298 Comuni italiani interessati dal Fondo di solidarietà negativo, ha finito per “mortificare il ruolo dei problemi locali, dei Sindaci a diretto contatto con i problemi dei nostri concittadini che, in un momento critico come questo per l’economia e la società, chiedono con ancor maggior forza un aiuto, un sostegno”.
Le considerazioni del Presidente ANCI Scanagatti in riposta alla missiva cernobbiese descrivono, senza tante perifrasi, la situazione attuale in cui si sono trovate tante, troppe, Amministrazioni locali: “la penalizzazione nella ripartizione del Fondo di Solidarietà Comunale è una delle conseguenze parossistiche che sono state generate in questi anni dai diversi interventi sulla finanza locale e, in particolare, dalle confuse disposizioni sulla tassazione immobiliare – si legge nella risposta pervenuta al Municipio di Cernobbio -. ANCI si è sempre caratterizzata per la richiesta di una razionalizzazione e semplificazione della tassazione immobiliare, attribuendone il gettito e la disciplina alla potestà comunale, al contrario di quanto avviene ora”. Nella sua lettera Scanagatti fa inoltre presente come quasi tutti i Comuni si sono trovati a bilancio approvato e ad anno avanzato con tagli pesanti sul Fondo Solidarietà Comunale spesso aggravati da norme intervenute in corso d’anno, secondo logiche non comprensibili. “ANCI continua a sostenere – ribadisce infine Scanagatti auspicando un cambio di impostazione da parte del Governo – che la tassazione immobiliare debba essere di esclusiva competenza dei Comuni e che il fondo sia destinato alla perequazione di effettive situazioni di svantaggio
strutturale e non finisca per penalizzare i Comuni, funzionando da serbatoio per le manovre di contenimento delle spese statali. Il confronto con il Governo da parte dei Comuni sulla cosiddetta “Local Tax” è appena iniziato e l’auspicio è che le aspettative dei Municipi italiani possano vedersi realizzate, superando le incongruenze che si sono manifestate quest’anno appunto nella ripartizione del Fondo di Solidarietà Comunale”.
(Cernobbio, 27 novembre 2014).