“Ormai l’impressione è che questa Giunta vada avanti a tentoni: sono passati più di due anni e ancora manca una vera, compiuta programmazione. Amministrare non è facile, ma ciò su cui il centrodestra è in affanno è importante, non si tratta di questioni secondarie”, Gabriele Guarisco e Patrizia Lissi, consiglieri comunali del Pd, fanno il punto della situazione rispetto ai problemi che incombono sulla città e che l’amministrazione comunale sembra non saper risolvere.
“Prendiamo il caso dei parcheggi riservati alle forze dell’ordine: prima di prendere una decisione del genere era meglio avviare una consultazione con la Questura, la Guardia di Finanza, i sindacati di categoria, insomma. Invece anche qui un pasticcio che sta sollevan
do un vespaio in una città dove già ci sono problemi enormi di posteggi anche per i residenti o per chiunque vada in centro”, ricordano Guarisco e Lissi.
Altro capitolo delicato, quello culturale: “Ma per promuovere la cultura basta fare una stagione tutta incentrata sulla città murata? Se vogliamo fare turismo forse. Ma se vogliamo fare cultura, appunto, assolutamente no. Non si possono lasciare fuori le periferie. Al netto dei trespoli e degli autosilo, dove poi viene da chiedersi che faranno quelli che abitano in centro e non hanno bisogno di parcheggiare perché agli spettacoli ci vanno a piedi da casa – aggiungono i dem –. Cioè, turismo, accoglienza, cultura sono aspetti importanti. Ci si è ridotti all’ultimo, per mille ragioni, e ora la situazione sta rasentando il ridicolo”.
La dimostrazione che si navighi a vista, secondo Guarisco e Lissi, viene dall’altra tormentata vicenda, quella di piazza Roma: “Si è svelato il bluff e lo ammette lo stesso sindaco Landriscina: allora quello che hanno detto in campagna elettorale non era vero o non lo pensavano? Non hanno studiato e sono andati avanti a slogan? L’abbiamo detto più volte in consiglio comunale: bisogna finire il progetto e darsi da fare per rivitalizzare questa piazza che è molto bella. Invece, la Giunta continua con le sue idee campate per aria, senza ascoltare mai nessuno, andando dritta per la propria strada anche a costo di scontrarsi sonoramente contro l’evidenza. Il caso del dormitorio lo dimostra bene: se ci avessero ascoltati prima – e qui la presa di posizione è stata trasversale –, a quest’ora il problema sarebbe stato già risolto”.