Siamo arrivati alla seconda, tragica, candelina ma nulla è cambiato in regione Lombardia. O meglio, Moratti & Fontana ,sfruttano le risorse del PNRR per mettere a disposizione dei privati anche le future “case e ospedali della comunità” , accentuando così la natura privatista del “sistema” sanitario regionale” e ribadendo la centralità degli ospedali.
ATS e ASST rimangono tale e quali, i monarchi (i direttori generali) pure, l’esplosione delle liste d’attesa anche; anzi, con recenti delibere si arriva a penalizzare i ritardi in modo da colpire di più il pubblico, indebolito negli anni delle “eccellenze” per pochi eletti. Nulla per prevenire la corruzione, i conflitti di interesse, lo sfruttamento e l’inefficacia del sistema del pagamento a prestazione, la finzione dell’accreditamento dei privati (assenza di controlli prima e dopo) liberi di scorrazzare a piacimento cogliendo solo quanto è profittevole (da ultimo i finanziamenti per la sanità territoriale sia direttamente che indirettamente…). La legge Moratti/Fontana propone nel suo sistema sia l’“equivalenza” tra pubblico e privato (sbilanciata in partenza) sia una evidente apertura a mutue, assicurazioni e forme varie di “welfare aziendale” che farebbero fare un salto indietro al servizio sanitario facendoci tornare ,di fatto,al sistema vigente prima della riforma sanitaria del 1978 : una “salute di classe”. Chi ha i soldi per curarsi si cura, e chi non ne ha, non si cura, vive male e muore prima. Già oggi la favola della “libertà di scelta” in questo “sistema” sanitario privatizzato e commerciale svela la sua reale natura: si è libere e liberi di scegliere di attendere una risposta sanitaria ben oltre i tempi previsti oppure pagare per accelerare nel privato o con procedure commerciali anche nelle strutture pubbliche (libera professione).
A due anni dal paziente uno, il vero ammalato è ancora la sanità lombarda colpita da un mix micidiale di neoliberismo, imprevidenza e incompetenza confermati negli ultimi provvedimenti della Giunta.
E' ancora più necessario arrivare all'epilogo di questo modello . E' urgente superare le scelte che hanno portato alla distruzione della sanità pubblica lombarda. Prevenzione primaria, sicurezza nei luoghi di lavoro, salubrità degli ambienti di vita a partire quelli scolastici, tutela dell’ambiente: questi i cardini su cui rifondare il servizio sanitario pubblico che deve mantenersi uguale in tutti i luoghi e non “differenziato” per regione. La salute è un bene comune tutelato dalla Costituzione. La salute non è una merce, la sanità non un'azienda.
contro la legge Moratti/Fontana firma la petizione su https://www.change.org/BloccareLeggeMorattiFontana TUTTE LE INIZIATIVE SARANNO MESSE IN RETE CON UNA DIRETTA FACEBOOK SULLA PAGINA DEL COORDINAMENTO LOMBARDO PER IL DIRITTO ALLA SALUTE – CAMPAGNADICO 32! E DI MEDICINA DEMOCRATICA (www.facebook.com/MedicinaDemocratica)