Ill.mo sig. sindaco,
di fronte all'annullamento dell'Assemblea tematica convocata per ieri sera, annullamento comunicato appena poche ore prima dell'inizio e sostanzialmente immotivato, ci sentiamo in dovere di esprimerle con forza delusione e preoccupazione.
Ci rivolgiamo a Lei in quanto la comunicazione di annullamento non recava alcuna sottoscrizione,
nessuno si è assunto la responsabilità politica di tale atto che pertanto riteniamo sia da attribuire a Lei in qualità di Sindaco.
Siamo delusi dall'atteggiamento della Sua Amministrazione che in un primo momento si è mostrata aperta al confronto con le associazioni e i residenti, mentre ieri è arrivata ad annullare un incontro pubblico che avrebbe avviato un percorso partecipativo dovuto ed assolutamente necessario.
Ci risulta, peraltro, incomprensibile la motivazione del rinvio, posto che l'Assemblea tematica rappresenta un momento di confronto tra Amministrazione e cittadini nel quale la presenza del soggetto privato proponente non solo non era necessaria, ma probabilmente neppure opportuna.
Ci preoccupa la possibilità che l'amministrazione si ritiri dal confronto con la città, rinunciando ad ascoltare le molteplici voci che contestano in modo più che distinto e ragionevole il progetto.
Non possiamo nascondere che ci preoccupa altresì la diretta consequenzialità tra le dichiarazioni dell'operatore privato sulla stampa locale e l'annullamento, in extremis, dell'Assemblea.
Noi, comunque, continueremo a perseguire la strada della partecipazione e se la scelta dell'amministrazione fosse quella di non convocare l'Assemblea tematica, ci impegneremo per la raccolta delle 400 firme necessarie ai sensi del regolamento sulle pratiche partecipative.
La informiamo, infine, che ieri sera le associazioni che hanno chiesto la convocazione dell'Assemblea tematica erano presenti davanti alla Biblioteca Comunale, (presenti anche decine di singoli cittadini che ringraziamo) dopo aver comunque cercato di veicolare in tutti i modi la notizia della improvvisa disdetta, come gesto di rispetto nei confronti di tutte le persone non informate dell'annullamento, oltretutto considerando che sul cancello chiuso non è stato apposto neppure un cartello di avviso, ne che un rappresentante dell'Amministrazione si sia doverosamente presentato per informare gli eventuali convenuti.
Confidiamo in Lei affinché il dibattito sul progetto possa continuare coinvolgendo i cittadini in modo aperto e trasparente per giungere ad una decisione in cui il perseguimento dell'interesse pubblico sia davvero l'unico obiettivo.
“Regione Lombardia sostenga con specifici finanziamenti la contrattualizzazione de La Rosa Blu di Grandola ed Uniti”, è quello che chiede Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd, in un ordine del giorno all’assestamento di bilancio che verrà discusso lunedì 30 e martedì 31 luglio in consiglio regionale.
Nell’atto Orsenigo spiega il motivo della richiesta: “Il Polo unico integrato per la fragilità e la disabilità di Grandola ed Uniti rappresenta un progetto innovativo e sperimentale di gestione pubblico-privato ed è regolato da una convenzione sottoscritta tra Anffas Onlus Centro Lario e Valli e le Comunità montane Lario Intelvese e Valli del Lario e del Ceresio, in rappresentanza di 54 Comuni della Provincia di Como. L’obiettivo del Polo unico è offrire alle persone fragili una struttura polifunzionale capace di rispondere in modo appropriato ai diversi gradi di protezione richiesti, mettendo in comune i servizi sociosanitari offerti dalla Residenza sanitaria disabili (Rsd) di Grandola ed Uniti con quelli a disposizione ne ‘La Rosa Blu’, confinante con la Rsd, il tutto secondo un’ottica di massimizzazione delle possibili risposte diurne, ambulatoriali, domiciliari e residenziali, prevedendo un’offerta territoriale flessibile e diversificata”.
L’ordine del giorno spiega anche come è strutturata ‘La Rosa Blu’: è composta da quattro livelli abitativi, comprensivi di cucina, lavanderia, palestra, piscina coperta, micronido aziendale, laboratorio ergoterapico e nucleo inserimento lavorativo, cinque minialloggi con cucina e soggiorno, una comunità alloggio per disabili medio-lievi o per turisti disabili e un nucleo Rsd con venti camere anche per disabili psicofisici gravi, può accogliere fino a 70 ospiti, più 30 in diurnato, rispondendo a diverse esigenze di carattere sociale e sanitario”.
l settore del Turismo prevede già contratti nazionali che disciplinano adeguate forme di flessibilità per rispondere alle variazioni di una domanda ancora troppo condizionata dalla stagionalità. Il comparto, nel Comasco in grande sviluppo da anni, avrebbe bisogno di politiche e investimenti, non di interventi volti a indebolire un mercato del lavoro già di per se stesso fragile. "Abbiamo raccolto le firme - spiega Marco Fontana, Filcams Cgil Como - per abolire quella che stava assumendo i contorni di una “nuova frontiera della precarietà” e nonostante questo i voucher sono stati prima aboliti, poi reintrodotti per aziende e famiglie, e pertanto (anche se nessuno lo dice) sono già presenti nel nostro ordinamento.Allora parlammo di “schiaffo alla democrazia”, uno schiaffo che oggi rischia di venir dato ad uno dei più importanti e strategici settori della nostra economia e a miglia di lavoratori che operano con professionalità e dedizione ogni giorno". I voucher sono uno strumento di sfruttamento che rischiano di aumentare la precarietà, mentre il mondo del lavoro ha bisogno di qualità e regole certe per garantire la trasparenza e la stabilità.
La Consulta regionale per la promozione del diritto al cibo, proposta nella scorsa legislatura dal Movimento 5 Stelle e approvata insieme alla progetto di legge per il diritto al cibo, contribuisce alla definizione degli obiettivi e delle strategie di medio e lungo periodo della Regione Lombardia per promuovere, rispettare, proteggere e realizzare il diritto al cibo.
“E’ stato proposto il mio nome e ho accettato con entusiasmo, perché penso possiamo fare cose importanti, a partire dalle mense scolastiche, che devono essere più sostenibili, da un punto di vista ambientale ed economico. Dobbiamo puntare sulla qualità del cibo, che significa prevenzione di patologie e sostegno al territorio. Lavoreremo per portare nelle mense prodotti biologici e locali. La sfida è alzare la qualità senza incrementare costi, agendo in sinergia con le realtà produttive dei territori” - così il Consigliere del Movimento 5 Stelle Raffaele Erba commenta la sua nomina tra i 5 membri della Consulta regionale per la promozione del diritto al cibo.
Il Consigliere regionale del M5S Lombardia Raffaele Erba ha depositato un ordine del giorno all’assestamento di bilancio, che sarà discusso nel prossimo consiglio regionale, per il rilancio della navigazione sul Lago di Como.
Erba dichiara: “Vogliamo stare a guardare il nostro lago che lentamente muore, causando danni ai residenti, al compatto ittico, al turismo (già fortemente penalizzato dal disastro delle paratie, oppure vogliamo fare qualcosa di concreto per salvarlo, prima che sia troppo tardi?
Io non ci sto a vedere il nostro patrimonio più grande, che fa girare l’economia del nostro territorio, in queste pessime condizioni.
Voglio mettere in atto una serie di iniziative per la sua tutela, a partire da un ordine del giorno al bilancio, in discussione la prossima settimana in Consiglio Regionale, per la realizzazione di uno studio di fattibilità per una nuova navigazione del lago, in grado di alleggerire il traffico nei comuni e l’impatto ambientale.
Ma non basta, dobbiamo ridurre la produzione di plastica in tutto il territorio, a partire dagli degli enti pubblici di Como e provincia. Abbiamo pronta una proposta di legge regionale per vietare la plastica usa e getta negli uffici pubblici, nelle mense e nelle sagre, il PDL 18 dal titolo “Divieto del monouso non biodegradabile o non riciclabile”, e Como, viste le condizioni del suo lago, non può esimersi.
Queste sono le battaglie che ci aspettano, per la tutela e la salvaguardia del nostro lago, per la tute la e la salvaguardia del nostro futuro, e il M5S sarà in prima linea”.
Un ordine del giorno all’assestamento di bilancio per permettere ai ragazzi della formazione professionale di Como di avere le classi quinte per il prossimo anno e poter concludere gli studi con il diploma di Stato. Lo presenta Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd, nell’ambito della discussione sulla norma finanziaria che si terrà, in consiglio regionale, lunedì 30 e martedì 31 luglio.
“I percorsi di qualifica triennali di istruzione e formazione professionale fanno parte del sistema di Iefp regionale, nell’intento di valorizzare la formazione della persona, attraverso lo sviluppo di tutte le sue potenzialità e nella prospettiva di riduzione del fallimento formativo precoce e della dispersione scolastica – spiega Orsenigo nell’odg –. Nel 2016 sono state numerose le richieste per il conseguimento del diploma quinquennale da parte degli studenti lombardi frequentanti il quarto anno della formazione professionale regionale che hanno potuto fare domanda in una delle istituzioni scolastiche ‘polo’ della Lombardia, individuate dall’Ufficio scolastico regionale”.
Ma a Como e in altre province lombarde, appunto, “non sarà possibile attivare un numero aggiuntivo di classi in grado di garantire la continuazione del percorso di istruzione per il conseguimento del diploma di quinto anno a causa della mancanza di organico docente, decisione di cui è responsabile Regione Lombardia e Ministero che non hanno dato l’autorizzazione”.
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